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Confronto di IQ fra Lightroom v4 e Capture One v7



PARTE 2: Fedeltà e Gestione del Colore

(Nota: ho pre-postato alcune delle immagini relative al solo LR4 su un Forum specializzato nella gestione del Colore per avere un aiuto e un riscontro sulla metodologia usata).

Mi propongo di misurare la capacità di ciascun software di riprodurre fedelmente i colori catturati in formato RAW e di svilupparli quindi all'interno di un determinato spazio colore.
Purtroppo quando si parla di colore, la fantasia vola alta e si sentono commenti molto poetici...ma poco scientifici.
Io mi sono posto quindi il problema di misurare la riproduzione dei colori in modo quantificabile e riproducibile.
Il procedimento che ho scelto è stato quello di fotografare la famosa chart Colorcheck24 con la D800E in formato NEF, quindi sviluppare la foto con LR4 e C1v7 e infine confrontare i valori colorimetrici con quelli originali della chart.

La Colorcheck24 (per brevità CC24 d'ora innanzi) ha dei colori standard che sono pubblicati da X-Rite, ma possono cambiare leggermente da un esemplare all'altro anche per effetto del tempo. Perciò ho misurato i valori spettrali delle mie 24 tacche con lo spettrofotometro EyeOne Pro. La lettura spettrale consente di derivare i valori Lab sotto qualsiasi illuminante. In seguito userò i valori colorimetrici della CC24 misurati da me, che si scostano comunque in modo leggerissimo da quelli "ufficiali".

La seconda fase è stata quella di fotografare la CC24. Ho fatto diverse foto con vari illuminanti, avendo cura di evitare riflessi di oggetti circostanti

La terza fase è stata quella di sviluppare i NEF ottenuti con LR4 e C1v7.

Dobbiamo però aprire una parentesi.
Infatti LR possiede una caratteristica fondamentale di cui invece C1 è privo e cioè quella di onorare i profili di input del tipo "dng profile". Questi profili vengono costruiti con la CC24 e un software della X-Rite che si chiama Passport e che è libero.
In teoria questi profili dng consentono appunto di descrivere il comportamento cromatico della fotocamera e di assicurare che l'output dia colori corretti in ogni circostanza.

C1 non legge i profili dng. Può leggere i profili ICC che sono però più complessi da ottenere e anche meno flessibili nell'uso in differenti situazioni di illuminazione

Ho trovato che per ottenere il miglior risultato cromatico è fondamentale azzerare tutti i controlli e usare il profilo Adobe Standard (o il dng fatto ad hoc) per LR e il profilo "Film Standard" per C1.
Esistono però due controlli che vanno attivati: la WB che ho impostato sulla terza tacca grigia e la Esposizione che ho variato leggermente per ottenere luminosità simili alla chart "teorica". Nella pratica la correzione dell'esposizione è stata quasi nulla (Zero per C1 e -0.05 EV per LR).

La foto viene quindi processata in Tif a 16 bit nello spazio ProPhoto e aperta in Photoshop. Qui "squadro" la foto per bene e ne croppo la parte con la CC24. In teoria potrei leggere i valori Lab a mano, ma sarebbe troppo lungo e tedioso.
per questo motivo esporto la foto croppata e squadrata e la apro in un software che si chiama Colorthink e che consente molteplici operazioni legate alla gestione del colore.
Colorthink "legge" i valori Lab nell'illuminate D50 e li esporta in una tabella che è compatibile col prossimo software.
Qui si può vedere un esempio del passaggio su Colorthink

Immagine Allegata: Example of Colorthink passage.jpg

Il prossimo passaggio è su Measure Tool, parte di ProfileMaker 5, che produce un confronto puntuale e statistico tra tabelle di colori diversi.

E veniamo ai risultati, Cominciamo con C1v7.
Come detto, avendo fissato i parametri di sviluppo, mi restavano solo due gradi di libertà e cioè l'Esposizione e la WB. Per la WB ho scelto la 3a tacca di grigio e poi ho sviluppato con Exp=0, +0.15 e -0.15.
Ecco i risultati.

La prima immagine mostra la foto sviluppata Exp=0
Immagine Allegata: C1 Standard EXP+0 WB3.jpg

Poi Exp=+0.15
Immagine Allegata: C1 Standard EXP+0.15 WB3.jpg

Quindi Exp=-0.15
Immagine Allegata: C1 Standard EXP-0.15 WB3.jpg

Si vede che Exp=0 dà i migliori risultati, quindi ho provato la WB sulla 4a tacca di grigio e Exp=0
Immagine Allegata: C1 Standard EXP+0 WB4.jpg

In conclusione la foto sviluppata senza correzione di Exp e con WB sulla 3a tacca dà la minore deviazione rispetto alla Chart fotografata. Il risultato è molto sensibile alla Exp, ma molto pochissimo alla tacca di grigio scelta per la WB.
Alla fine il risultato mostra un valore medio di DeltaE_94 pari a circa 4, ma escludendo il 10% peggiore (che sono la tacca azzurra e quella nera per via della luminosità) il DeltaE medio è di 3,70 che io considero un ottimo risultato, considerando la complessità e variabilità dei parametri in gioco. Nei profili output di stampa si ottengono valori medi di DeltaE molto più bassi, dell'ordine di 0,25, ma lì il processo è completamente sotto controllo.

E passiamo a LR4.
Come detto LR supporta i profili dng, quindi ho creato tale profilo per la mia fotocamera, ma il risultato non è stato quello sperato. Devo ripetere questa fase, ma nel frattempo ho usato il profilo Adobe Standard per la D800E fornito col software.
Anche qui ho tenuto tutti i controlli sullo zero, escluso WB e Exp. Per quest'ultima il miglior risultato è stato ottenuto con Exp -0.05 ed è mostrato qui di seguito:

Immagine Allegata: PV2012 Adobe Std.jpg

Il risultato mostra un DeltaE_94 medio di 3.24 e un valore di 2,79 per il best 90%.
In pratica 1 punto in meno di C1v7.
1 punto di DeltaE viene di solito considerato come la deviazione cromatica minima che possa essere apprezzata dall'occhio umano, quindi in in principio la differenza a favore di LR4 è visibile.
E' interessante notare che la versione precedente del motore di LR/ACR chiamata PV2010 ha risposto benissimo al profilo dng fornendo un DeltaE_94 medio di 2,70!

Immagine Allegata: PV2010 DNG Profile.jpg

In base a questo test strumentale LR4 risulta essere più fedele cromaticamente di C1v7, ma la differenza è piccola e potrebbe non essere significativa. LR3 sembra invece essere significativamente migliore se abbinato a un profilo dng.

Inizialmente avevo previsto di affrontare anche le eventuali differenze nella capacità di risolvere dettagli. In realtà l'uso quotidiano mi ha convinto che queste differenze o sono trascurabili oppure non sono più un elemento fondamentale di differenziazione considerando i sensori super-pixellati che esistono oggi.
Grazie a tutti quelli che hanno letto l'articolo e contribuito alla discussione.



Test: Yes



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