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L'ultima delle Cattedrali
mag 25 2013 00:20 |
Max Aquila
in Reportage
Sagrada Familia barcellona gaudì catalunya cathedral architettura modernismo
Se non capita tutti i giorni di trovare dietro un cartiglio che identifica una data di fondazione,
le immense gru di un cantiere edile
certo risulta piuttosto unico piu' che raro rendersi conto che non si tratti del restauro dopo 131 anni da quella data,
bensi' del cantiere di fabbrica di una chiesa piuttosto inconsueta,
no, riformulo... piuttosto atipica,
mio Dio, no..., assolutamente assurda, incoerente, inimmaginabile nelle sue forme esterne
nei dettagli e nell'estro dei particolari, per le forme e la fabbrica degli "effetti speciali"
e la ricchezza del racconto narrato sulla pietra di Montjuic
e' a Barcellona, e' catalana (non spagnola), e' l'icona del Modernismo, e' diversa da tutte le chiese che potrete vedere nella vostra vita, e' iniziata ma non sappiamo quando sara' finita, e' la sintesi di tutte le tendenze del secolo trascorso dell'arte e dell'architettura, e' tuttora il laboratorio attivo delle tecniche di costruzione piu' estreme:
e' il Temple Expiatorii de la Sagrada Familia di Anton Gaudi', al quale venne commissionata dal re Alfonso XII di Spagna nel 1882, quando lo stesso Gaudi' a soli 30 anni era gia' considerato il Genio dell'architettura modernista catalana, prima ancora di stupire il mondo con gli allestimenti delle abitazioni barcine di casa Battlo' e palazzo Guell, sintesi di stili e metodi ancora oggi incomparabile esercizio di provocatoria immaginazione.
E' l'ultima delle Cattedrali di questo mondo occidentale,
un cantiere incredibile, simbolo della riedificazione del concetto di culto, indipendente dal credo, universale nel suo messaggio di espiazione delle colpe terrene.
Barcellona e' una citta' che splende di colori: della gente, delle strade, dei palazzi e del cielo...
io sono riuscito a sommare tre giorni di pioggia che mi hanno portato a soffermarmi sul come, piuttosto che solamente stupirmi della sua bellezza,
cosicche' della Sagrada Familia ho rinunciato alla stereotipia della visione corrente, quella delle guglie alte piu' di 115 metri e cosparse dalle ceramiche multicolori, immensi termitai stagliati sull'azzurro di un cielo terso e sono rimasto colpito dal complesso dell'opera e dalla fatica delle maestranze che per 130 anni hanno prima di tutto dovuto piegare la propria esperienza all'inaudito progetto e poi realizzarlo.
L'estremo contrasto tra le due facciate esistenti (manca ancora la terza):
quella della Natività con le sue sculture di inizio Novecento, a formare un presepe attorno ad una grotta di personaggi intenti alle loro occupazioni,
come questo Gesu' adolescente nella bottega paterna
rispetto la modernissima facciata della Passione con le sculture spigolose e drammatiche,
contestatissime, di Josep Subirachs
come questa agghiacciante Flagellazione
Vetrate policrome in linea con le forme neogotiche, come ci si aspetterebbe in un progetto del genere
ma dove la realta' supera del tutto l'immaginazione è nello sguardo che corre all'interno delle navate, dove oltre alle dimensioni gigantesche degli spazi dedicati al culto
cio' che lascia sbalorditi e del tutto spiazzati sono le forme dei particolari di realizzazione statica,
colonne con capitelli da saghe aliene (ovviamente realizzate grazie all'avvento della progettazione assistita dal computer) nella necessita' di rispettare cio' che del disegno originario di Gaudi' e' rimasto, insieme alla necessita' di interpretare il suo pensiero che gia' nelle prime fasi andava progredendo durante la costruzione stessa.
Alzare lo sguardo alla volta principale equivale a perdersi nell'alternanza apparentemente casuale di forme strettamente interconnesse, basate sulla gestione della luce per ottenere volumi contrastanti
incredibili sequenze di guglie che nel loro interno contengono contrafforti e strutture decorative che servono a costituire supporto ma al tempo stesso sono anche funzione della parte a cui sono associate
A questo punto decido che non è piu' il colore ad interessarmi e imposto un profilo monocromatico sulla mia V1 con il 10mm ed il 30-110, alti ISO e forte contrasto, a significare le alternanze di luci ed ombre, precisa funzione delle luci che filtrano da punti ben studiati, la' in alto
pietra, marmo e granito si succedono a stabilire varianti di densità strutturale
archi e contrafforti inframmezzati da scale che salgono e scendono, avvitandosi alle pareti
sopra la cripta originaria, l'organo moderno ma immenso, formato da 1492 canne, poste ad altezza di uomo, diversamente che nelle usuali collocazioni
dietro l'abside centrale il cui retablo visto dal basso ipnotizza nella ricerca della sua coesione strutturale
Anton Gaudi' dedico' tutta la vita alla realizzazione di questa sua magniloquente opera architettonica, basata sulla sua grande Fede ispiratrice: mori' nel 1926 investito da un tram nelle vicinanze della Sagrada Familia e i suoi disegni furono in parte abbandonati, in parte perduti, in parte rimasti prigionieri della sua mente.
Oggi la Sagrada Familia e' rimasta l'ultima Cattedrale in edificazione in Europa:
rimane da realizzare la terza facciata, quella della Gloria e la torre piu' alta, quella centrale, che una volta eretta misurerà 170 metri di altezza, un metro al di sotto del Montjuic che fiancheggia la citta' catalana: questo perché lo stesso Gaudi' sosteneva che l'opera dell'uomo non debba sovrastare quella di Dio.
Per capirne il significato non bastano guide e libri:
bisogna dedicare del tempo a leggerne la forma e a tradurre il senso che ha portato a scrivere in una pluralita' di lingue la parola dell'anima
Max Aquila per Nikonland 2013
le immense gru di un cantiere edile
certo risulta piuttosto unico piu' che raro rendersi conto che non si tratti del restauro dopo 131 anni da quella data,
bensi' del cantiere di fabbrica di una chiesa piuttosto inconsueta,
no, riformulo... piuttosto atipica,
mio Dio, no..., assolutamente assurda, incoerente, inimmaginabile nelle sue forme esterne
nei dettagli e nell'estro dei particolari, per le forme e la fabbrica degli "effetti speciali"
e la ricchezza del racconto narrato sulla pietra di Montjuic
e' a Barcellona, e' catalana (non spagnola), e' l'icona del Modernismo, e' diversa da tutte le chiese che potrete vedere nella vostra vita, e' iniziata ma non sappiamo quando sara' finita, e' la sintesi di tutte le tendenze del secolo trascorso dell'arte e dell'architettura, e' tuttora il laboratorio attivo delle tecniche di costruzione piu' estreme:
e' il Temple Expiatorii de la Sagrada Familia di Anton Gaudi', al quale venne commissionata dal re Alfonso XII di Spagna nel 1882, quando lo stesso Gaudi' a soli 30 anni era gia' considerato il Genio dell'architettura modernista catalana, prima ancora di stupire il mondo con gli allestimenti delle abitazioni barcine di casa Battlo' e palazzo Guell, sintesi di stili e metodi ancora oggi incomparabile esercizio di provocatoria immaginazione.
E' l'ultima delle Cattedrali di questo mondo occidentale,
un cantiere incredibile, simbolo della riedificazione del concetto di culto, indipendente dal credo, universale nel suo messaggio di espiazione delle colpe terrene.
Barcellona e' una citta' che splende di colori: della gente, delle strade, dei palazzi e del cielo...
io sono riuscito a sommare tre giorni di pioggia che mi hanno portato a soffermarmi sul come, piuttosto che solamente stupirmi della sua bellezza,
cosicche' della Sagrada Familia ho rinunciato alla stereotipia della visione corrente, quella delle guglie alte piu' di 115 metri e cosparse dalle ceramiche multicolori, immensi termitai stagliati sull'azzurro di un cielo terso e sono rimasto colpito dal complesso dell'opera e dalla fatica delle maestranze che per 130 anni hanno prima di tutto dovuto piegare la propria esperienza all'inaudito progetto e poi realizzarlo.
L'estremo contrasto tra le due facciate esistenti (manca ancora la terza):
quella della Natività con le sue sculture di inizio Novecento, a formare un presepe attorno ad una grotta di personaggi intenti alle loro occupazioni,
come questo Gesu' adolescente nella bottega paterna
rispetto la modernissima facciata della Passione con le sculture spigolose e drammatiche,
contestatissime, di Josep Subirachs
come questa agghiacciante Flagellazione
Vetrate policrome in linea con le forme neogotiche, come ci si aspetterebbe in un progetto del genere
ma dove la realta' supera del tutto l'immaginazione è nello sguardo che corre all'interno delle navate, dove oltre alle dimensioni gigantesche degli spazi dedicati al culto
cio' che lascia sbalorditi e del tutto spiazzati sono le forme dei particolari di realizzazione statica,
colonne con capitelli da saghe aliene (ovviamente realizzate grazie all'avvento della progettazione assistita dal computer) nella necessita' di rispettare cio' che del disegno originario di Gaudi' e' rimasto, insieme alla necessita' di interpretare il suo pensiero che gia' nelle prime fasi andava progredendo durante la costruzione stessa.
Alzare lo sguardo alla volta principale equivale a perdersi nell'alternanza apparentemente casuale di forme strettamente interconnesse, basate sulla gestione della luce per ottenere volumi contrastanti
incredibili sequenze di guglie che nel loro interno contengono contrafforti e strutture decorative che servono a costituire supporto ma al tempo stesso sono anche funzione della parte a cui sono associate
A questo punto decido che non è piu' il colore ad interessarmi e imposto un profilo monocromatico sulla mia V1 con il 10mm ed il 30-110, alti ISO e forte contrasto, a significare le alternanze di luci ed ombre, precisa funzione delle luci che filtrano da punti ben studiati, la' in alto
pietra, marmo e granito si succedono a stabilire varianti di densità strutturale
archi e contrafforti inframmezzati da scale che salgono e scendono, avvitandosi alle pareti
sopra la cripta originaria, l'organo moderno ma immenso, formato da 1492 canne, poste ad altezza di uomo, diversamente che nelle usuali collocazioni
dietro l'abside centrale il cui retablo visto dal basso ipnotizza nella ricerca della sua coesione strutturale
Anton Gaudi' dedico' tutta la vita alla realizzazione di questa sua magniloquente opera architettonica, basata sulla sua grande Fede ispiratrice: mori' nel 1926 investito da un tram nelle vicinanze della Sagrada Familia e i suoi disegni furono in parte abbandonati, in parte perduti, in parte rimasti prigionieri della sua mente.
Oggi la Sagrada Familia e' rimasta l'ultima Cattedrale in edificazione in Europa:
rimane da realizzare la terza facciata, quella della Gloria e la torre piu' alta, quella centrale, che una volta eretta misurerà 170 metri di altezza, un metro al di sotto del Montjuic che fiancheggia la citta' catalana: questo perché lo stesso Gaudi' sosteneva che l'opera dell'uomo non debba sovrastare quella di Dio.
Per capirne il significato non bastano guide e libri:
bisogna dedicare del tempo a leggerne la forma e a tradurre il senso che ha portato a scrivere in una pluralita' di lingue la parola dell'anima
Max Aquila per Nikonland 2013
6 Comments
Certo un oggetto che da' innumerevoli spunti fotografici !
Ciao,
Adri.
131 gia' oggi e parlano di dover attendere almeno il 2026... ma col biglietto per la visita generica a euro 13,50 a capoccia e file di due km costanti per entrare, penso potrebbero farne anche due...
pero' a me la Sagrada Familia fa pensare tanto a M.C. Escher...
del quale non pensavo nessuno riuscisse a realizzare le visioni...
Sono curioso pero' cosa te ne importi del tempo che ci vorra'...mica ti aspetti un colpo di scena e stai aspettando che venga ultimata per vedere se ti piacera' di più'?
Piuttosto dimmi perché odiare una cosa prima di averla vista e poi confermarlo con la visita: non e' certo il migliore approccio a qualcosa.
Io per esempio non mi ero mai fatto un'idea precisa, perché e' gia' difficile, come ho scritto, farsela dopo una breve visita, figuriamoci prima di entrare!
Certo e' un edificio imparagonabile a qualsiasi altro, qualunque sia la valenza gli si voglia attribuire.
P.S.
150 anni per finire una Cattedrale non sono poi troppi: il fatto è che oggi non se ne costruiscono piu' tante, non ci siamo piu' abituati.
(...nemmeno basiliche...)
Se pensi che la Palermo Messina (autostrada, non cattedrale) sono quasi cinquantanni che vorremmo fosse ultimata...
Un paio di idioti sono anche venuti ad inaugurarla per finta, qualche anno fa...
Ottimo articolo e ottimi punti di vista.
La cattedra e' spettacolare, un opera Faraonica e come dici tu Max quello che si apprezza di piu' e' al suo interno.
Anche io sono affascinato e mi riprometto sempre di continuare con un reportage sulla magnificenza di questo luogo...indipendentemente dal culto.
Chissa se ora spinto anche dal tuo input seguiro questo cammino.
Il problema e' il tempo e la cuantita' di turisti che ogni giorno affollano il "cantiere" della Sagrada Familia.
Mi serve la tua collaborazione per il libro 2013 e hai già promesso... :-)
Per giunta abiti la' ...
Magai lo seguo proprio con la V1