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Dragonflywatching? Perchè no?

macrofotografia libellule natura nikon

Tutti sappiamo cos'è il birdwatching,innumerevoli società e club di birdwatchers son sparsi per il mondo. Però da un po' di tempo a questa parte, cominciano a sorgere ovunque club ed associazioni di osservatori di  ... libellule, i Dragonflywatchers!

 
 
 
Ammesso che mi interessi, come posso trovare, riconoscere e fotografare bene le libellule?
 
 
Fase prima: si ama ciò che si conosce. Magari si inizia per caso, attratti dalla eleganza dei soggetti, ma poi per appassionarsi bisogna capire cosa si sta guardando e fotografando, altrimenti si cade nella ripetizione e nella noia. la consultazione di guide serie ci aprirà un mondo, mostrandoci sia la diversità insospettabile di specie che il modo di riconoscerle correttamente distinguere giovani e adulti, maschi e femmine, sapere quali ambienti frequentano in modo da cercare le specie che ci interessa riprendere con criterio e non a caso.

 


 

Immagine Allegata: djikstra.jpg

 

Il Manuale di Djikstra, una delle "bibbie" degli Odonatologi

 

 

Immagine Allegata: dragonflyeuro72-73.jpg

 

Il manaule è ricco di dati ed illustrazioni utili al riconoscimento, riporta gli areali e i periodi "di volo" dei soggetti.

 

 

Immagine Allegata: galliani.jpg

 

Il libro di  Carlo Galliani ed altri autori, membri di linnea.it, manuale ricco e completo. Splendidamente illustrato da ottime fotografie.

 

 

Immagine Allegata: libellule5.jpg

 

Più spartana, ma eguamente ben fatta, questa guida ha il pregio diessere gratuita. Faccio notare che in linea di massima le libellule del novarese sono presenti anche nel resto dell'Italia settentrionale quindi la provincialità non è una limitazione.

 

 
 

 



Fase seconda attrezzarsi. Le libellule sono insetti e verrebbe da pensare che i metodi e l'attrezzatura per fotografare bene le libellule sia quella tipica della macrofotografia. Questo è in gran parte vero; ma le libellule, sia per le dimensioni almeno di certe specie, che per le loro caratteristiche, si prestano  ad essere fotografate con focali piuttosto lunghe, che siano macro oppure no. Tranne quando si vogliono foto ambientate  (grandangoli più tubi) o dettagli (macro), le libellule riescono particolarmente  bene con i teleobiettivi, soprattutto quelli come i 300f4 a messa a fuoco minima ridotta a 1,5m che arrivano ad un rapporto di riproduzione di 1:4 circa e con l'ausilio di un tubo corto (o un moltiplicatore 1.4x) si ha la giusta combinazione fra distanza di sicurezza e ingrandimento. 

 
 


Immagine Allegata: 300sigtubi.jpg

 

Un kit  vintage, ma molto valido, un 300mm f4 a messa a fuoco ravvicinata e un moltiplicatore ed un tubo.

 

 

 

Addirittura un noto fotonaturalista anni fa scrisse che le libellule si fotografano bene col 500mm!
Senza esagerare, posso affermare che la maggior parte delle libellule vere e proprie (ossia escluse le piccole "damigelle"), le ho fotografate con focali da 300mm, quando non 400mm.


 

 

Immagine Allegata: sigma_MACRO_180_28_.jpg

 

Anche i 180-200 macro nelle loro varie versioni si prestano comunque a inquadrature ravvicinate se si è sufficientemente accorti.

 

 

Il tele oltre a permetterti di mantenere una distanza tale da non innervosire i soggetti più sensibili,  consente anche di staccarli dallo sfondo, che diviene omogeneo o comunque non invadente.
Diventa anche più facile portarsi all'altezza giusta, raramente un soggetto macro ripreso dall'alto è bello, perchè il rischio di "schiacciarlo" contro lo sfondo creando in questo modo una scena confusa piena di elementi di disturbo, è elevato.

 


Immagine Allegata: onychogomphus8_217.JPG

 

All'altezza giusta e sfondo distante

 

 

Immagine Allegata: onychogomphus5_216.JPG

 

Dall'alto e sfondo confuso...

 

Allo stesso modo se lo sfondo è distante grazie all'effetto tele, chiudere il diaframma per garantirsi una certa profondità di campo per avere il soggetto ben a fuoco non avrà effetti negativi sul resto dell'immagine.

 







8 Comments

Non conoscevo quest'attività.. Decisamente benvenuta come tutto quello che è rispetto e cultura per la natura.

Tempo fa grazie a Silvio ero riuscito a recuperare un bel volume sulle libellule, sfogliandolo mi era passata per la testa che vi fosse un gruppo dedito alla caccia di questi insetti, gli odonati ed ora mi viene la conferma.
grazie Silvio per l'articolo chiaro ed esaustivo..

Foto
danighost
nov 10 2015 09:41

No scusa, ma l'ultima foto della terza pagina??? Quel dinosauro che appare nella boscaglia dietro di te è casuale? :P

O stava facendo Silviowatching?

Foto
Silvio Renesto
nov 10 2015 15:31

No scusa, ma l'ultima foto della terza pagina??? Quel dinosauro che appare nella boscaglia dietro di te è casuale? :P

O stava facendo Silviowatching?

 

Per fortuna aveva già mangiato ;)

Non è il mio genere ma grazie per le informazioni, non si finisce mai di imparare qualcosa.

Foto
Valerio Brùstia
nov 11 2015 08:51
Tra i fondatori di BW novara ci sono un paio di feroci appassionati di osservazione delle libellule. Quando la provincia(ex)aggiorno' le cartine turistiche chiese la consulenza di BW novara --> vuoi che omettessero le libellule???

Bravo Silvio! Ottimo articolo, ottime dritte ed eccellenti immagini.

 

Aggiungo che Odonata.it, società scientifica creata dai non moltissimi odonatologi "veri" del nostro paese, di cui Elisa è la presidente, è apertissima l contributi degli appassionati.

Esiste un portale: www.ornitho.it in origine nato solo per l'ornitologia, ma nel quale è possibile inserire le proprie osservazioni erpetologiche (anfibi e rettili, a cura dell'SHI) e da qualche mese anche quelle che riguardano libellule e damigelle. Un team di validatori di Odonata.it sparsi per lo stivale (io mi occupo dei dati della Toscana), è incaricato di controllare i dati inseriti e di "validarli" scientificamente. Una gran mole di dati arricchirebbe non poco l'Atlante delle Libellule italiane, di cui è uscita una prima versione oltre un anno fa (e già esaurita...). Se vorrete inserire delle vostre osservazioni sul portale, spesso una foto a corredo è indispensabile per la validazione del dato, non necessariamente di eccelsa qualità.

 

Una ultima annotazione fotografica: contrariamente all'indicazione di Silvio, io non uso mai il treppiede. Fotografo quasi sempre con l'afs 300 f. 4, praticamente sempre a mano libera, solo ogni tanto aiutandomi con il monopiede. Uso spessissimo il flash popup della fotocamera, impostando manualmente 1/250 o 1/320 di secondo.

Foto
Silvio Renesto
nov 19 2015 17:31

Grazie Marco, è un onore. In effetti il cavalletto è una limitazione, della mobilità e della velocità, con il 200 micro però mi riusciva difficile farne a meno. Con il 300 invece anch'io sono riuscito a fare qualcosa a mano libera, oltre ai voli naturalmente (dove il cavalletto proprio non ci vuole).

 

Questo Gomphus vulgatissimus  ad esempio :)

 

 

Immagine Allegata: vulgatissimus1bh.jpg

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