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Sony A7: Diario d'uso
mar 01 2014 17:05 |
Spinoza
in Mondo Sony
Sony A7 Mirrorless Contax G Prova sul campoSeconda Giornata
1° febbraio 2014, sabato di Carnevale, Venezia
Il tempo è piovoso, di mattina abbiamo avuti periodi asciutti, di pomeriggio molta pioggia anche forte con qualche conseguenza come vedremo.
Sono curioso di provare la A7 sul campo in condizioni "disagiate".
Parto col fedelissimo Zeiss Planar 35/2 Contax G che avete già conosciuto e sono subito sulla Riva.
Inizio subito con la solita foto a TA che ho già fatto un milione di volte con altre macchine e mi serve per vedere se azzecco la MaF perfetta e la qualità dello sfocato.
Grazie all'ingrandimento nel mirino la MaF è risultata effettivamente perfetta con dettagli notevoli a TA. Lo sfocato come abbiamo discusso sul forum è sicuramente buono, ma presenta alcuni elementi non perfettamente "disciolti" che sul Sigma 35/1.4 sarebbero stati assorbiti meglio.
Come sempre: consiglio di cliccare per vedere bene i dettagli e apprezzare le proprietà delle lenti usate.
nella seconda gli elementi sfocati sono più lontani e il risultato è migliore, il dettaglio della scheda di informazioni del telefono è perfetto.
Far foto di Venezia da turista è troppo per me e cerco qualcosa di diverso:
A questo punto rapidamente monto il Leica R telyt 180/3.4 famoso per essere uno dei pochi obiettivi totalmente apocromatci. Il problema è sempre la MaF, ma qui per fortuna non ci sono stati problemi: il dettaglio del palo colorato è eccellente (niente crop...sono pigro).
Altre due foto con la stessa lente, sempre a TA
Nella foto sopra si apprezza la purezza assoluta dei colori. Come ho scritto altre volte non esiste una sorta di "metamerismo delle lenti": una volta accertato il punto di bianco, producono tutte gli stessi colori. Il punto è che il bordo degli oggetti può essere soggetto a aberrazioni e rovinare l'impatto cromatico nelle separazioni. Col telyt questo non succede e per questo si ha questa sensazione di trasparenza.
Altre foto col Telyt
Il peso complessivo è limitatissimo, anche il Telyt è un obiettivo piccolo e relativamente leggero. Appoggio l'ombrello sulla spalla sinistra e mi muovo agevolmente col mio mini-kit.
Abbandono la Riva ed entro in Campo della Bragora. nella chiesa di S. Giovanni Battista in Bragora sono stati battezzati i miei figli ed è un posto di una bellezza intensa e misteriosa. Si chiama anche Campo Fratelli Bandiera in loro onore e c'è anche un monumento, eccolo qui ripreso col Telyt:
Di solito per azzeccare la MaF con questa lente dovevo fare tra le 3 e 5 foto: qui la prima è già perfetta, con un dettaglio meraviglioso...davvero spacca il capello.
Ora è strano, ma tra tante qualità che ha questa lente-capolavoro, non è una regina dello sfocato, che è "ottimo" ma non "eccezionale".
Resto sempre alla Bragora e monto il Carl Zeiss Jena Flektogon 20mm f/4 con una certa emozione: è la prima volta sulla A7: come andrà? spappolerà i bordi?
Dato che uso tre attacchi differenti, li avevo già pre-montati sulle leti più probabili per ogni attacco, sicchè il cambio è velocissimo come per ottiche native.
Ed ecco la foto a TA e cioè a f/4.
Il risultato è ottimo, molto migliore del Nikkor 20mm f/2.8 che pure possiedo. Mi colpisce il dettaglio eccellente fino agli spigoli e la quasi totale mancanza di deformazioni geometriche: qui non c'è nessuna correzione. Ne avevo letto, ma non ci credevo...In compenso vignetta più del Nikkor, parecchio di più.
E per finire c'è una sorpresa che non mi sarei mai aspettato: ha un ottimo sfocato, forse l'unico 20mm con questa proprietà, assolutamente inattesa (posterò qualcosa più avanti). Nel complesso una lente che ha 60 anni e che Nikon non è ancora riuscita a pareggiare (escluso con lo stellare 14-24). Anche qui la MaF è perfetta e non si creda che con 24 o 36 Mpx sia facile focheggiare un 20mm a TA in modo perfetto.
Pomeriggio: si ricomincia, ma il tempo è cambiato.
Le condizioni sono ideali: sabato di Carnevale a Venezia, pomeriggio piovosissimo con scrosci d'acqua improvvisi e violenti. I turisti soffrono in silenzio e io mi godo la città (e le facce dei turisti).
Il programma è andare dal mio libraio Claudio che sta ai Miracoli con una grossa sacca appesa alla spalla destra che deve pesare sui 10 kg essendo piena dei libri letti negli ultimi mesi che vado a scambiare con altrettanti usati sul principio dell'1x2 + conguaglio.
A me piace star comodo e così mi porto il solito "ombrellone" sulla spalla sinistra e...la Sony A7 (oggi pomeriggio solo con lo Zeiss Sonnar Contax G 90/2.8 che ormai mi ha conquistato) al collo: non mi piace, ma non mi restano altre spalle disponibili.
Vediamo come ce la caviamo.
Solita foto: check di MaF e sfocato
Eccellente, ma davvero a cosa serve un 90mm più luminoso di f/2.8?
Nota: con la A7 imposto sempre +1/3 EV sull'esposimetro e riesco a mantenere le zone alte non bruciate come sulla foto sopra. C'è comunque la "zebra" che, se impostata, mostra in anteprima le zone a rischio.
Lo sfocato di questa lente è incredibile per essere un f/2.8 e sembra piuttosto un f/2
Qui sotto siamo sul Ponte dei Greci, le luci sotto creano sempre dei begli effetti per cui è un must delle mie passeggiate:
Davanti a me due matrone tedesche appaiono d'improvviso: scatto con la macchina così com'è, non è a fuoco perfetto: ecco lo scotto da pagare. Comunque la foto mi piace e mi ricorda che ci vuole poco per essere felici, basta una piuma sui capelli (da non confondere con la piuma sui cappelli).
Altri incroci geometrici sui ponti, qui siamo ai Valdesi. Non riesco ancora a credere che le foto sono tutte perfette come MaF e continuo a controllare le foto appena fatte dentro al mirino invece che sul display: la gente crede che stia fotografando e si ferma gentilmente, poi vede che non reagisco e deve pensare che io sia drogato o ubriaco...una situazione creata dalla nuova tecnologia...
Finalmente arrivo in Campo S. Giovanni e Paolo, la pioggia è aumentata e io sto da dio col mio ombrellone.
L'equilibrio è buono, la macchina è virtualmente senza peso e riesco a impugnarla bene. Potrei scattare con una mano sola ma non lo faccio per non perdere nitidezza.
L'ombrello sta bene appoggiato da solo a sinistra e la sacca a destra.
Poi sul ponte che dal Campo SS Giovanni e Paolo porta verso i Miracoli accade il patatrac: sono lì che scatto una foto quando arriva uno scroscio d'acqua improvviso con una folata di vento imprevista. Il vento mi sfila letteralmente l'ombrello dalla spalla sinistra e me lo fa volteggiare con grazia verso il canale. Mi giro di scatto per cercare di riprenderlo e mi cadono gli occhiali per terra, mi chino e mi cade la sacca dall'altra parte...e qui ci scappa una parolaccia...ma mi prima che mi possa chinare una gentile signora sui 70 anni si china, prende gli occhiali e me li porge: sono suoi vero? mi guarda con un sorriso astuto...che vergogna ragazzi! Comunque recupero tutti i miei pezzi e vado avanti.
Faccio la Calle Giacinto Gallina e arrivo ai Miracoli, bagnato e felice.
E' il momento delle chiacchiere con Claudio: gli faccio una recensione completa di tutti i libri letti che gli riporto (poveraccio!), poi scegliamo i nuovi: la sacca si riempie più di prima.
Eccolo qui Claudio: ho solo il 90mm per cui il negozio non si vede bene. Comunque mi dà il permesso di fotografarlo e di postare la sua foto su Nikonland.
Grazie Claudio!
Riprendo il cammino e da lontano vedo l'effetto di "schiacciamento" della Chiesa di San Giovanni e Paolo ripreso da in fondo alla calle: quello è il ponte dove mi ero esibito prima nella mia prova di destrezza, forse qualcun altro sta cercando di emularmi...
E per finire il vigile Colleoni, bergamasco d'acciaio che controlla la situazione (non ho resistito a uno sfocatino...)
E qui si chiude la Seconda Giornata, ma ho già pronta la Terza e la Quarta con alcune sorprese...
Test:
Yes
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86 Comments
Grazie Michele.
Finalmente qualcuno che ci parla diffusamente di questo oggetto e ce lo fa anche vedere in situazioni reali, senza farcelo immaginare come si può fare solo con lo Spirito Santo
Eccellente!!!
Aspettavo con ansia questa prova già preannunciata … anche se non ho resistito e me la sono presa pure io (quella senza la r) che per ora la utilizzerò con il Trioplan 100 f2.8 in attesa dello Zeiss 55 f1.8
Nel mio Diario è prevista anche una puntata sul Trioplan. L'ho già utilizzato parecchio per i ritratti dei miei bambini ma non li pubblico, per cui sto facendo altre foto adatte allo scopo e sono già a buon punto.
Come sempre dopo la pubblicazione di un articolo sono esausto (sapete, la responsabilità è grande...) e mi prendo una bella pausa coi miei libri (solo thriller please).
A dopo.
anche per me, grazie Michele e, se volevi stupire lo hai fatto.. gran bel giocattolo.. ma mi viene un dubbio.. amletico, quanto di questa bontà è da imputarsi agli Zeiss e quanto alla macchina...
a te la palla.
bel lavoro michele!!! e grazie per la condivisione
L'ottica, il corpo, l'insieme.... I risultati qualitativi sono veramente eccellenti.
Articolo bellissimo, vissuto, con tante foto, grazie!
Intervento forse fuori luogo perdonatemi, ma, a sentire, no a leggere, Michele oltre a ringraziarlo per averci arricchito con questo suo diario d'uso, mi viene sempre più il desiderio di praticare un po' di quella che ha elegantemente definito slow photography. Non con i suoi gioielli germanici, che non possiedo e magari un po' a modo mio come soggetti, ma comunque in quella direzione.
Un po' di A7 + Leitz R.
Iniziamo con due 180, il f/2.8 Apo-Elmarit-R per le prime tre (le barca e la piantina a f/2.8, il tramonto a f/5.6) e il f/2 Apo-Summicron per le restanti (la quarta a f/2, la quinta e ultima, quella con l'apona, fra f/2 e f/2.8)
Miniature Allegate
Grandangoli da 35...
La prima, in bianco e nero al tramonto, con il 35/1.4 Summilux-R a f/8, poi due esempi dello stesso Summilux a f/1.4 (bottiglia e punti luce), infine l'ultima, quella della spiaggia, con il 35/2.8 Elmarit-R (III serie) a f/9.5.
Miniature Allegate
E' il turno del 19 f/2.8 Elmarit-R (II serie)
La seconda a f/2.8, le altre due a f/8-11
Miniature Allegate
100 f/2.8 Apo-Macro a f/4 per quella del micio,
poi 80 f/1.4 Summilux-R per le altre due, prima in versione pennello (f/2), e poi in versione rasoio (f/5.6)...
That's all folks
Miniature Allegate
Wow, ti tratti bene. "La Tour Blanche" è tanta roba..... Bevuto un 1985 tanti anni fa: indimenticabile.
Oh, che bello !
Sarebbe magnifico vedere qui di seguito un contributo fotografico di tutti i felici proprietari di Sony A7 per rendere questo diario d'uso di Spinoza ancora più ricco di esperienze personali.
Io non posso, giacchè, come saprete non ho una di queste ILCE Sony ma apprezzerò personalmente ogni intervento che arricchisca al massimo questo articolo, oltre alle periodiche aggiunte dell'autore
Scusate se la domanda è naive e dettata da ignoranza, ma è una lacuna di conoscenza che vorrei colmare:
Ho visto che alcune foto sono a f8/11. Dato che mi sembra che con ottiche d'altra marca si lavori in stop down, ossia alla effettiva chiusura del diaframma, che succede nel mirino? diventa tutto buio per cui prima focheggiate a tutta apertura e poi chiudete al momento dello scatto, o qualche mirabolante algoritmo ne aumenta la luminosità permettendovi di focheggiare anche a f11?
Grazie!
Io su X-E2 quando chiudo a f/8-11 (in stop-down) lo faccio per avere una corretta esposizione quindi c'è tanta luce e quello che vedo nel mirino è più che visibile.
Se lo faccio e non c'è luce, l'auto-iso compensa aumentando la luminosità e il rumore nel mirino.
A quel punto il peak-assist funziona male ma a quei diaframmi si fa fatica a sbagliare il fuoco.
Grazie, questo capita spesso in macro dove chiudi parecchio, ma la luce disponibile non è molta.
Mi fa molto piacere sapere che il mirino si illumina quindi compensando.
Immagino che il focus peaking non sia più tanto affidabile, però lo stigmometro elettronico (immagine spezzata) dovrebbe rimanere usabile.
Se è così, le mirrorless diventano ancora più attraenti
In quella condizione specifica è come se non funzionasse. L'immagine spezzata è molto meno fruibile di quello che pensi: se vuoi una messa a fuoco generica va bene ma se stai cercando il fuoco sull'occhio non va bene. Per quello è meglio il peak.
Insomma Silvio, per fare macro non ce la vedo l'attuale tecnologia mirrorless.
Ma magari con la x-t è diverso...
Ma sulla base di quello che ho visto finora il focus peaking (e sono convinto anche lo stigm elettr. ma non ho ancora le prove), è largamente insufficienti per le altissime risoluzioni che si raggiungono oggi, dove la soluzione è una sola: l'ingrandimento a 1:1 dentro al mirino.
No Mauro, ti sbagli: la A7 compensa l'illuminazione e chiudendo il diaframma mostra sempre come verrà la foto.
Nota per l'altro collega: l'auto ISO non c'entra niente qui.
Solo per guadagni molto spinti si avrà un effetto granuloso.
Io comunque l'ho usata ieri di notte per Venezia con altissima soddisfazione...altro che sole di Sicilia. Chi l'ha provata lo sa, chi non l'ha provata, no.
Aggiungo: sono comodissime per la macro perchè consentono di apprezzare la reale profondità di campo senza l'oscuramento del mirino come avviene sulle reflex.
Anche ad F16 di notte, in macro ? non credo che Silvio parlasse di situazioni di bassa luminosità con ottiche superluminose completamente aperte.
Certamente, è tale e quale al live-view, solo più piccolo
Come hanno detto gli altri, l'EVF adegua automaticamente la luminosità, quindi si vede sempre normalmente e si può lavorare a priorità dei diaframmi con ottiche manuali, come con una F3 per intenderci (anche se il paragone più azzeccato sarebbe una M7, visto che appunto l'obiettivo è sempre all'apertura di lavoro).
Ovviamente meno luce c'è, più aumentano rumore e lag, ma nel normale uso a mano libera, quindi con diaframmi adeguati alla luminosità, il mirino è fluido e si focheggia bene anche in interni. Certo, se vuoi fare una notturna a f/11 meglio riaprire per focheggiare (d'altronde se fai una notturna a f/11 sei su cavalletto, in genere)
Federico
Riguardo a peaking e compagnia dico il mio pensiero: per quanto forse controintuitivo, mi trovo meglio, almeno finora, col peaking con i tele e con l'ingrandimento (ci sono due livelli, ma quello intermedio, molto più comodo e veloce, mi è quasi sempre sufficiente) con i grandangoli, usando il peaking con questi ultimi solo per una regolazione rapida a diaframmi chiusi, contando sulla profondità di campo.
Riguardo al FP mi piacerebbe che in un futuro firmware update (ma purtroppo Sony non è Fuji, chissà se lo faranno mai...) si potessero associare diversi livelli a seconda dell'ingrandimento, a piacere (esempio, impostazione su LOW o OFF normalmente, che però passa automaticamente a MEDIUM o a HIGH richiamando l'ingrandimento...)
@MB: è buono sì... confesso che i Sauternes (quelli seri) sono un mio pallino
Aggiungo un commento sullo Zeiss planar 35/2 Contax G: conoscendolo meglio, mi meraviglio ancora della sua fantastica risoluzione fino agli angoli già da TA. Ottima anche la resistenza al flare e moderata la LoCA (aberrazione longitudinale).
Lo sfocato invece è buono, ma non è fantastico/eccezionale come il resto. Per avere un ottimo sfocato sul 35mm bisogna arrivare ai modernissimi Nikkor e Sigma 35/1.4, non so cosa abbiano di nuovo, ma riescono davvero a produrre quel magico bokeh burroso come nei teleobiettivi.
Lo sfocato di questo Zeiss Contax G 35/2 va comunque molto meglio dei Leica R 35mm sia Summicron che Elmarit i quali hanno uno sfocato duro e poco gradevole, oltre a essere morbidissimi (quasi orridi) agli angoli. So che l'amico Federico non sarà d'accordo, ma anche il Summilux R 35/1.4 è modesto come sfocato, e modestissimo come risoluzione agli angoli a TA. Insomma, se si vuole un 35mm davvero superbo in tutto, compreso lo sfocato, ci vogliono le nuove produzioni.
Non mi pronuncio sui Leica M perchè non mi interessano (scelta personale).
Nel complesso però le ridottissime dimensioni, l'altissima qualità complessiva e il peso minuscolo rendono questo Zeiss Contax G 35/2, almeno per ora, la mia scelta preferita sulla Sony A7.
E pensare che il Planar 35 per Contax G aveva fama di essere il meno riuscito del sistema!
Questo dimostra come, specie prima della diffusione di Internet e della facilità di scambiare sample e crop in rete, fosse facile che si diffondessero voci anche del tutto infondate...
Riguardo ai 35, io sono molto soddisfatto del Summilux, del quale ho ritrovato le ottime caratteristiche che me l'avevano fatto apprezzare su diapositiva; per il mio utilizzo i bordi a f/1.4 sono completamente irrilevanti (ampiamente fuori fuoco in ogni caso, vista la limitatissima PdC), a questi diaframmi m'interessa invece che sia già nitido nelle zone centrali, dove c'è il fuoco (e lo è, eccome se lo è) e che si sistemino poi i bordi chiudendo il diaframma (e si sistemano bene a f/5.6, a differenza del Summicron che ha l'ultimissima estremità del fotogramma sempre leggermente morbida, anche ben chiuso)
Sullo sfocato non ho fatto comparazioni dirette, a me quello del Nikon sembra un po' più duro, forse è anche una questione di gusti personali
Invece il Nikon mi sembra abbastanza nettamente superiore nella tenuta al controluce (cortesia del nanocrystal coating, suppongo), ambito nel quale ho fatto alcune comparazioni empiriche (fra l'altro i miei 35 Leitz sono ottiche con 20-30 anni di "carriera" sulle spalle, con la loro brava ed abbondante polvere interna: infatti uno degli scopi del test era appunto cercare di appurare l'eventuale influenza della polvere sul flare, ma non sono riuscito a trarre argomentazioni realmente conclusive in merito): da quel che ho visto, comunque, nella tenuta al flare il Nikon 35G è superiore alla coppia Summilux-Summicron(II), che vanno in modo simile, e che a loro volta fanno di meglio del 17-35 AFS (il quale a sua volta dovrebbe far meglio del 28-70 AFS, che non ho incluso in questo test ma che in passato mi ha fatto disperare più di una volta, sul campo )
Riguardo all'attenzione per il bokeh, già in sede progettuale, delle più recenti realizzazioni, secondo me è presto spiegata, semplicemente il trend degli ultimi anni è quello di ricercarlo (a volte anche piuttosto ossessivamente, in tutta franchezza) anche nell'uso dei grandangoli, mentre fino a 20 anni fa era perlopiù cosa da mezzo tele. Le grandi aperture dei grandangoli servivano per scattare in available light (e tendenzialmente così io seguito ad impiegarle, anche se mi concedo qualche sfocatone ogni tanto anche in luce forte )
Federico
p.s.: ti piace lo sfocato dell'Apo-Summicron 180?
Una curiosità mia, senza pretese....
Ma le lenti Zeiss innesto Leica, dite che avrebbero ragion d'essere su una Sony A7 ?
E, sopratutto, la resa zeiss sarebbe garantita ?