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Lieve
in Grandi Fotografi
a sinistra, Karsh in posa davanti alla sua camera, a destra mentre con un dito suggerisce la postura al soggetto inquadrato
3) essere pronto ad improvvisare traendo ispirazione dal soggetto e da quanto ti succede davanti
lasci il soggetto libero di essere se stesso come in questo caso
il cancelliere tedesco Willy Brandt
oppure, se per esempio è un attore, gli dai uno spunto e poi lasci che sia lui ad interpretare il suo ruolo più congeniale
con Alain Delon in studio
magari lo lasci distrarre
trafficando con le tue apparecchiature
mentre gli parli
e poi lo prendi sull'attimo, secondo come sei isprirato dal soggetto stesso.
ancora Delon, stessa sessione
Depardieu
Woody Allen
Bogart, 1948
Laurence Olivier
Clark Gable, 1946
magari non gli dai il tempo giusto per sedersi, per vedere l'espressione che ha mentre si appoggia
Alfred Hitchcock
raggiungendo livelli di spontaneità diversamente inimmaginabili ... per un attore, come in questo splendido ritratto dell'altrettanto splendido Yul Brynner
certo con gli attori é più facile
come questo ispirato Gregory Peck che non aveva ancora conosciuto Moby Dick
meglio ancora se hanno gli abiti di scena come lo straordinario Mosè interpretato da Charlton Heston
un grande regista può anche essere molto ispirante
è più complicato con persone differenti.
Ma se poi ha un grand'uomo che è anche stato un attore, allora puoi lasciarlo recitare per te
Ronnie Reagan, 1980
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17 Comments
Per chi volesse approfondire, segnalo, disponibile (ma non sempre) il libro :
Karsh: A Biography in Images
un libro biografico per immagini redatto dal curatore del Museum of Fine Arts di Boston che è scritto in modo tale che pare che Karsh vi racconti prima la sua vita e poi vi illustri egli stesso, per aneddoti, le sue foto più rappresentative.
Un libro molto pregevole, secondo me.
200 pagine, 38 euro su Amazon.
Complimenti, Mauro! Un bellissimo articolo su questo sommo ritrattista che ho letto con molto piacere
Mi hai fatto venir voglia di approfondire, per cui mi procurerò presto il libro.
Bellissimo articolo Mauro! Sì, forse a ragione, Karsh è considerato da molti critici ma anche illusrti colleghi (come la Leibovitz) il miglior ritrattista di sempre.
Grazie Mauro.. non potevi creare un articolo migliore.
Innanzi tutto..
grazie Mauro per averci messo al corrente di non so come definirlo, qualsiasi aggettivo è riduttivo.. comunque sia, è un grande..
sicuramente il costo del volume è puramente irrisorio.. anche se non posso leggere il testo, solamente le immagini parleranno da sole..
Avevo visto tempo fa un documentario su questo grande fotografo che, non conoscendolo ma ri-conoscendolo attraverso alcune sue immagini diventate iconiche, mi ha ispirato subito una grande simpatia aldilà delle indubbie capacità tecniche.
Devo dire che sei riuscito a descriverlo a meraviglia, poiché anche nel lungo filmato che ebbi modo di vedere si metteva in luce prima di ogni altra cosa le straordinarie doti umane di questo artista che, forse proprio grazie a queste, lo hanno portato ad essere ciò che è diventato.
Aggiungo che la sua fama si deve anche all'umiltà e semplicità con cui si accostava al suo lavoro e alle persone che incontrava anche quando raggiunse la notorietà ed il successo, l'umiltà che hanno i grandi uomini e che ne fa spesso la loro fortuna.
Davvero, ho letto con grande piacere ed interesse, grazie anche da parte mia.
Ha avuto soggetti di un certo "spessore" davanti all'obiettivo, uomini che han fatto la storia sul serio; anche vero che oggi è facile fare questa affermazione meno facile è capire che chi hai davanti (il tuo contemporaneo) sarà destinato a diventare un simbolo della società umana del dopoguerra in avanti.
Ad esempio: mi è difficile immaginare un destino del genere per Mr Trump però, chissamai. Secondo voi Gentiloni potrebbe diventarlo?
Perché sono una verza con le luci, altrimenti ...
Battute a parte, la formazione di Karsh, che Mauro ha indicato con dovere, supera in importanza qualsiasi tecnicismo. Misurare con gli occhi e con le mani le disposizioni delle luci mentre si costruisce la propria formazione culturale, in altri termini è il fare e lo studiare, teorizzare ed applicare, e farlo negli anni giovanili quando si è più ricettivi e malleabili, è il modo migliore (forse l'unico) per sperare i raggiugere certi livelli. Poi ci vuole altro, è chiaro, ci va il talento ed è evidente che Karsh ne aveva a catafottere.
Chiaramente alcuni ritratti hanno un'impostazione un po' desueta, mode e modi degli anni '40, ma compensata la tara io da questi lavori rimango affascinato.
Tantissimo.
Il 21° secolo è l'era della superficialità.
Non solo i personaggi pubblici non durano - c'è ancora la Regina Elisabetta che Karsh ha fotografato a 16 anni ma non ci sono altre donne di quella rilevanza, o sono morte oppure non sono ancora nate - mentre i fotografi famosi della nuova leva sono imbarazzanti sul piano culturale, vuoti sul piano morale e in quanto a sensibilità umana, mi verrebbe da voltarmi dall'altra parte.
Ho letto una intervista ad un notissimo ritrattista di oggi (sui 40 anni scarsi, mica 70) che ... fa venire voglia di piangere.
In quanto a Gandhi dubito sia mai entrato in uno studio fotografico.
Ma ho trovato Indira
Indira Gandhi di Yousuf Karsh
e BB
Avevo dimenticato ...
Walt Disney con il suo sorriso contagioso
e tra i musicisti
Pablo Casals
e Mstislav Rostropovich
Karsh che osserva una delle sue innumerevoli lastre
(autoritratto)
Man Ray
Marc Chagall
Marcel Marceau
e il mitico Rudy
Veramente impressionante che un solo uomo possa aver incontrato tutta la storia del secondo 900.
Si altri uomini e altri tempi. Un mondo che non c'è più.
Non è facile come spiegato da Mauro, entrare in quel livello di confidenza con " quelle " persone che decidono di farsi ritrarre.
Si parte da un punto a proprio favore che impone la sicurezza di non sbagliare.
In ogni caso ho capito tanto da queste foto, hanno una forza espressiva, sono convinto condivisa dai soggeti fotografati, da paura.
Nel suo autoritratto vedo la ricerca meticolosa del risultato, è palpabile.
Grazie per aver divulgato.
Un raffronto tra due fotografi diametralmente differenti e lo stesso soggetto.
Il grande compositore inglese Benjamin Britten, Yousuf Karsh
e una istantanea di Eve Arnold con la sua Nikon (della quale abbiamo parlato qui : Eve Arnold, un occhio curioso sull'America)
Yousuf Karsh : I Windsor, 35 anni dopo
qualcuno ricorderà il celebre scandalo, l'erede al trono di Inghilterra, Edoardo VIII che abdica per sposare la pluri-divorziata americana Wallis Simpson.
I due duchi, qui ritratti 35 anni dopo il fatto (1936-1971), decisamente rilassati e ancora complici
Lui morirà l'anno dopo.
Sfatiamo il mito secondo cui (per alcuni) i grandi fotografi si concentrano forte-forte e poi ... in piena estasi creativa fanno un unico scatto perfetto.
Karsh ha lasciato (ma immagino siano solo gli scatti che ha voluto conservare) 150.000 lastre medio e grande formato su oltre 15.000 sedute di scatto.
Il che ovviamente sta a significare che per ogni soggetto gli scatti erano differenti finchè non era soddisfatto.
Per esempio, per Sophia Loren in questo set a Parigi nel 1981
sono disponibili sul web differenti riprese
anche a colori (!)
quindi io sono certo che, vivendo oggi, un fotografo come Karsh apprezzerebbe notevolmente l'affrancamento dalla pellicola e dallo sviluppo permessi dal digitale (ad esempio con un dorso di medio formato vero, tipo la Phase One XF 100, tethering e un 32 pollici 4K su cui vedere in diretta gli scatti insieme al ritratto).