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Sottoesporre o Sovraesporre ? (RAW, Gamma Lineare e corretta Esposizione)
mar 24 2016 01:00 |
gpb01
in Corso di Fotografia
Questo articolo prende spunto da una presentazione a cui ho assistito tempo fa, in occasione del "Digital Symposium 2006", presentazione tenuta dall'amica Marianna Santoni (Adobe Guru) assieme ad un suo collega.
Contattata ultimamente in merito all'argomento, non solo mi ha fornito il riferimento da cui era partita la sua ricerca, ma mi ha cortesemente anche inviato un estratto degli studi di un tale Bruce Fraser proprio in relazione alla "Gamma Lineare ed Esposizione".
[
Bruce, Scozzese, emigrato a S.Francisco, ha effettuato studi sulla visione umana e sulla sua correlazione con la fotografia. E'autore del libro "Real World Camera Raw" pubblicato da "Peachpit Press" nel Agosto 2004.
Il mio intento qui é quello di esporre il contenuto di questi studi, integrando il tutto con un esempio pratico, da me realizzato, a dimostrazione della "teoria", contestando l'opinione diffusa che in "digitale" sia meglio "sottoesporre" che "sovraesporre" per non bruciare i dettagli nelle alte luci
Una delle maggiori differenze tra la fotografia "analogica" (su pellicola) e quella "digitale" é sicuramente quella relativa alla "risposta alla luce" di questi due differenti supporti. Difatti, mentre la pellicola ha una risposta che assomiglia a quella dell'occhio umano, il sensore delle digitali ha un comportamento totalmente diverso.
Ignorare questa fondamentale differenza, significa mettersi a rischio di non sfruttare completamente la gamma dinamica del sensore e di avere una maggiore quantità di "rumore" nelle zone delle basse luci.
La risposta alla luce da parte del nostro occhio (e anche da parte della pellicola) é totalmente NON lineare, così come quella di molti dei nostri sensi. Nel nostro cervello é difatti presente un meccanismo di ... "compressione" che ci permette di recepire nitidamente dai segnali più deboli a quelli più alti.
Se prendete in mano una oggetto di un peso X e poi ne aggiungete un secondo, NON avrete la sensazione di un raddoppio di peso; se vi viene fatto ascoltare un segnale acustico e poi l'intensità di questo segnale viene raddoppiata, la sensazione che se ne avrà NON é del doppio; se infine si raddoppia il numero di fotoni che raggiungono il vostro occhio, noterete un aumento della luminosità, ma NON il doppio della luce.
Grazie a questo meccanismo di "compressione" i nostri occhi possono passare dall'osservare qualcosa in una stanza buia dove é presente uan una debolissima luce, all'osservare qualcos'altro in pieno sole, senza rischio di ... "sovraesposizione" anche se la differenza di illuminazione é 10'000 volte superiore !
Al contrario, Il sensore delle nostre fotocamere digitali é puramente lineare ... al raddoppio del numero di fotoni che lo colpiscono, si ha un raddoppio del segnale in uscita.
Prendiamo quindi un'immagine, così come si presenta in uscita dal nostro sensore, lineare e senza alcuna curva di correzione applicata. Quello che avremo sarà un qualcosa che somigli a questo :
Essa appare evidentemente molto scura, pur contenendo, al suo interno, tutte le informazioni necessarie. L'esame del suo istogramma mostra che la maggior parte dei dati si trova nella parte delle basse luci :
Al fine di adattare questa immagine al nostro occhio, in fase di "sviluppo" del file RAW, a questa immagine viene applicata una curva di correzione "gamma" che ha la seguente struttura :
che porterà ad un immagine così fatta :
ovvero un'immagine che ci appare molto più corretta e che presenta un istogramma che risulta essere meglio distribuito :
Quindi, il processo che porta da un immagine "lineare", così come ripresa dal sensore, ad una immagine adatta alla nostra vista, é un processo che prende le informazioni contenute nel file RAW e le "amplifica" seguendo una certa curva "gamma".
Scattando in RAW, con una risoluzione di 12 bit, avremo che la nostra immagine é codificata con valori compresi tra 0 e 4095, ovvero 4096 differenti livelli (212 livelli).
Se abbiamo quindi a disposizione 4096 livelli, il livello 2048 indica che il sensore (che ricordo essere lineare) ha ricevuto la metà dei fotoni del livello 4096, il livello 1024 ne rappresenta un quarto e così via.
Ora, attualmente la dinamica dei sensori delle nostre fotocamera oscilla tra i 5 ed i 9 stop. Per il nostro esempio supponiamo di utilizzarne uno con una dinamica di 6 stop.
La distribuzione dell'intensità luminosa su una scala lineare sarà quindi questa :
... il che mostra chiaramente che il numero di livelli (quindi di valori diversi) assegnato alle zone pi? scure e nettamente inferiore al numero di quelli assegnati alle zone più chiare.
Nel nostro esempio (avendo realisticamente supposto una dinamica di 6 stop del sensore) avremo che al primo stop verranno dedicati 2048 livelli, al secondo 1024, al terzo 512, al quarto 256, al quinto 128 ed infine, al sesto, solo 64 livelli.
Applicando successivamente la nostra curva "gamma" noi non facciamo altro che distribuire le informazioni che sono state raccolte in forma lineare secondo una distribuzione "corretta", ovvero più adatta alla risposta dei nostri occhi :
... comprimendo da un lato le informazioni meglio descritte ed espandendo dall'altro quelle peggio descrite !!!
Quale sono dunque le implicazioni pratiche di tutto questo ?
Molto semplice ...
... parecchie persone sono portate a credere che in "digitale" sia meglio sottoesporre per non pelare le alte luci, recuperando poi in camera chiara con il software. Nulla di più sbagliato !
Facendo così essi non sfruttano a pieno i livelli con maggiore quantità di informazioni (le alte luci) andando a comprimere ancora di più le informazioni dove i bit descrittivi sono già pochi (medie e basse luci), ottenendo, in fase di recupero in camera chiara, solo un aumento del rumore proprio nelle ombre ed un notevole riscio di introdurre posterizzazioni nella zona delle basse luci.
In realtà la corretta esposizione in "digitale", scattando in RAW, é quella che ci permetterà di sovraesporre leggermente l'immagine sino al caso limite di avere la sensazione che le alte luci siano un po' pelate (verificabile anche tramite l'istogramma).
Difatti, ricordando che l'immagine che ci viene mostrata sul monitor della nostra fotocamera é il risultato della produzione del .JPG in camera e quindi dell'applicazione di tutte le impostazioni e di tutte le curve di correzione necessarie per adattare l'immagine alla nostra vista, quello che vedremo sul monitor "leggermente pelato", sarà invece perfettamente recuperabile tramite i software di "sviluppo" (Adobe Lightroom, Bibble Pro, Capture NX, ecc. ecc.).
Passiamo ora ad esaminare in pratica quanto qui sopra esposto in teoria.
La prova si é così svolta :
scelto un soggetto ho effettuato TRE scatti : uno leggermente sottoesposto (-2/3 EV), uno correttamente esposto ed uno leggermente sovraesposto (+2/3 EV).
Gli scatti sono stati fatti con la Nikon D2x e con il Nikkor 50mm f/1.4 D montati su cavalletto e l'illuminazione é stata fornita da un flash da studio Elinchrom BX400 con montato di fronte un bank bianco 60x60.
Ovviamente l'esposizione é stata regolata manualmente. Quella corretta era 1/125" F8; la sottesposta é stata fatta a 1/125" F10 e la sovraesposta a 1/125 " F6.3
Le immagini sono state poi "sviluppate" dal RAW in .JPG con Bibble Pro 4.9.5 azzerando qualsiasi correzione (ho usato Bibble Pro perché consente un accurato controllo di tutti i paramentri di esposizione). Ed ecco qui i tre scatti originali (essendo notevolmente ridotti spero si apprezzi comunque ad occhio la sotto e sovra esposizione) :
1/125" F6.3
1/125" F8
1/125" F10
In seguito, sempre tramite Bibble Pro 4.9.5, ho corretto l'esposizione delle due foto (la sovraesposta e la sottoesposta) portando quindi le tre immagini allo stesso livello di luminosità :
1/125" F6.3 .. corretto con -2/3 EV
1/125" F8
1/125" F10 .. corretto con +2/3 EV
Il primo é relativo al nodino del laccetto della WhiBal che é poggiata sopra ai libri. Tale nodino crea anche delle leggere ombre che ci sono utili per l'esame :
Particolare della sovraesposta corretta -2/3 EV
Particolare della esposta correttamente
Particolare della sottoesposta corretta +2/3 EV
E' ben visibile nella prima immagine una minore quantità di rumore ed una maggiore pulizia complessiva, frutto proprio della leggera sovraesposizione che ha permesso di sfruttare meglio i pochi livelli dedicati alle basse e medie luci.
La seconda immagine é l'immagine correttamente esposta in cui, seppur in minima parte, si nota un maggior rumore e la terza e la sottoesposta che da sicuramente il risultato peggiore !
Il secondo crop al 100% ? relativo ad un altro punto critico ... il nero di fondo. Il particolare é relativo all'angoletto di color viola alla base del libro "Effective TCP/IP Programming" messo in orizzontale sopra agli altri
Vediamo le immagini :
Particolare della sovraesposta corretta -2/3 EV
Particolare della esposta correttamente
Particolare della sottoesposta corretta +2/3 EV
Anche qui, visualizzando a pieno ingrandimento l'immagine, risulta evidente la minore quantità di rumore sul nero che si ha nell'immagine sovraesposta (e poi corretta) se paragonata con le altre due.
Bene, da quanto detto e da quanto dimostrato praticamente, spero sia chiaro ora a tutti che la vecchia usanza di "sottoesporre" leggermente le foto, in "digitale" é più dannosa che altro.
Lavorando in RAW e applicando una leggera sovraesposizione si otterrano delle immagini finali "sviluppate" di qualità nettamente maggiore con minore rumore e maggior pulizia proprio nelle basse e medie luci.
Fatene tesoro ...
Colgo infine l'occasione per ringraziare ancora Marianna Santoni per il materiale fornitomi, che mi ha permesso di illustrare l'aspetto teorico.
©2008 - 2010 Guglielmo Braguglia per Nikonland - riproduzione riservata
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139 Comments
Quando avevo iniziato a fotografare in digitale anche a me era stato detto di sottoesporre per non bruciare le alte luci. Ti ringrazio per l'ennesima volta per il grandissimo insegnamento che mi hai dato.
... con 14 bit hai 16384 possibili livelli; se prendiamo in esame lo stesso sensore dell'esempio (6 stop di gamma) avremo che al primo stop (alte luci) saranno assegnati 8192 livelli, al secondo 4096, al terzo 2048, al quarto 1024, al quinto 512 e al sesto 256.
La leggera sovraesposizione ti permetter?, come nel caso di 12 bit, di migliorare la qualit? alle basse luci e, il disporre di 14 bit, ti consentir? la possibilit? di una sovraesposizione leggermente maggiore, visto l'alto numero di bit comunque a disposizione per la descrizione della alte luci !
Naturalmente, e ci tengo a ribadirlo, il tutto ? possibile se si lavora in RAW e poi si recupera in "camera chiara" ... perch? se si lascia produrre il .JPG dalla fotocamera ... il discorso ovviamente cade !!!
Guglielmo
Guglielmo
St? ancora completando l'opera (sono al 13? .pdf) ...
... quando ? completa, se fate i bravi, metto tutto in uno .zip e lo rendo disponibile
Guglielmo
sei.. sei.. sei.. non posso dire altro.. Roby c
Grazie Guglielmo per quest'ennesimo tutorial. Come sempre chiaro e semplice da capire. Veramente bravo.
.... cos'altro dire... .
E' un vero piacere far parte di questo forum. Niente polemiche, tanta passione. Ha ragione Pavek... Nikonland is Better...!
Trovo straordinaria la competenza di Guglielmo, ma ancor pi? la dote innata di esemplificare queste nozioni rendendole comprensibili anche a chi, come me, si avvicina al digitale.
Guglielmo
P.S. : Collegandomi ad una affermazione che ho letto in altro thread ... SI, quella che si vede in alto a sinistra ? una WhiBal (modello di qualche anno fa) con cui ho fatto ... il bilanciamento del bianco
Ora ho un po' pi? chiaro un concetto appreso leggendo un po' qua e la.
Definizione letta in rete: ...fotografare in digitale ? un po' come guidare, bisogna tenere sempre la destra senza mai andare oltre la riga!
Sono un sostenitore di tutto quello che ? stato davvero ben descritto nell'articolo.
Invece c'? chi non la pensa cos? e controribatte preferendo sottoesporre, comportanto cos? una saturazione migliore. Sostenendo anche che le luci bruciate non si recuperano ma i dettagli nelle ombre si.
Per me sono gusti personali
e tu ribatti che ? valido (forse) se si parla di diapositive, non di negativi e tantomeno di digitale!
comunque pu? anche essere interessante la maggior saturazione ottenuta con una leggera sottoesposizione, ma potrebbe essere un discorso valido solamente per il files JPG! (da intendersi come delle cose da non toccare pi? una volta usciti dalla macchina)
qui Guglielmo parla esplicitamente di RAW (NEF a casa nostra)
la saturazione voluta, in questo caso, ? funzione della destinazione (stampa o monitor) e viene adeguata nella fase di sviluppo
il discorso che dalla alte luci non si riesce ad ottenere pi? nulla ? stato ampiamente smentito dal tutorial di Guglielmo, ma ovviamente non va dimenticata la massima sensibilit? propria del sensore
quando i fotositi sono saturi, allora si non si pu? ottenere altro (come ben descritto QUI), ma fino ad allora, dal RAW si tirano fuori un sacco di particolari che il JPG perde definitivamente
a_
La saturazione, partendo dal RAW, te la regoli come vuoi e ... con un po' di pazienza fai diventare uno scatto fatto a mezzogiorno come quello fatto all'alba
Purtroppo molta gente opera e suggerisce di operare solo per "sentito dire", senza alcuna base scientifica !
Guglielmo
Vorrei fare una osservazione che in qualche modo potrebbe aiutarmi a chiarire se ho afferrato perfettamente il concetto.
Stiamo parlando di immagini con una dinamica che copre solo parzialmente la gamma dinamica del sensore. Ora, questa zona di copertura, ammesso di non aver sballato l'esposizione, pu? trovarsi ovunque, sull'istogramma, ma in ogni caso, completamente al suo interno (diversamente, sia sotto che sovraesposizione al di l? del lecito portano all'irreparabile perdita di dettaglio).
Cosa succede se espandiamo la dinamica?
Avremo che la scena sar? descritta sempre con un numero limitato di livelli (tale e quale all'originale), solo che la differenza di contrasto tra un livello e quello contiguo sar? maggiore, da cui l'effetto posterizzazione. Questo a prescindere se la gamma rilevata giaccia a sx o a dx dell'istogramma, per cui, per questo problema particolare, sovra o sotto esporre ? ininfluente.
Diverso il discorso per il rumore: se quanto registrato dal sensore ? in parte di sua fonte (rumore) ed in parte dovuto alla scena ripresa, ovviamente maggiore ? il rapporto di intensit? a favore di quanto arriva dall'obiettivo, minore sar? l'influsso del rumore sull'immagine, a prescindere dalle manipolazioni che su di essa possono venir effettuate, tra le quali, la su citata espansione della dinamica (curve, livelli, ...).
Quindi mi ritrovo con l'indicazione di sovraesporre.
Il grosso limite di questa cura ? che sono numerose le occasioni in cui ? inapplicabile, quando si ? costretti a scegliere, in pratica, tra una foto sottoesposta ed una mossa e/o sfocata.
Quadra ci? con la teoria e la pratica dei tuoi test?
Ciao.
Antonio
Antonio...
Guglielmo era stato chiaro: tu... sei sottoesposto!!!
Ripeti il discorso che hai fatto chiarendo i concetti che volevi esprimere?
Non ho capito...
mi sa che nella tua domanda mischi fasi diverse ... la fase in cui l'immagine ? ancora grezza (RAW) ed in cui con LR la sviluppo, con la fase in cui l'immagine esiste e quindi puoi esaminarne l'istogramma.
Poi ... come fanno dei punti a stare FUORI dell'istogramma ??? Al massimo avr? un clip per i valori estremi, ma comunque ogni pixel del JPG dovr? stare tra un valore 0 e 255 ... al di fuori non pu? andare
Probabilmente non ho capito io cosa tu vuoi dire ... la cosa sicura ? che il processo funziona ovviamente se l'immagine ? esposta correttamente solo sovraesponendo un 1/2 stop ! Se l'immagine ? gi? completamente sottoesposta o completamente sovraesposta ... b? ... ? un immagine sbagliata in partenza !!!
Magari provi a chiarirmi cosa intendevi
Guglielmo
Se s?, questa non ? gi? un'immagine "esistente", nel senso che se gi? qui hai perso dettaglio c'? poco da fare, mentre, a prescindere dalla correttezza dell'esposizione, in post-produzione puoi riuscire a mantenerlo o perderne dell'altro?
(LR sta per ?)
Hai ragione, ho usato una forma troppo sintetica per comunicare il concetto, intendevo dire che, se il sensore fosse stato uno con maggiore gamma dinamica, una parte di quei punti non avrebbe subito il clipping ed il dettaglio, in quelle zone, non si sarebbe perso.
L'intervallo di intensit? discriminate dal sensore con minor gamma, in pratica, sarebbe un sottointervallo (diciamo interno, ma non necessariamente) di quello con maggior gamma. Tutte le intensit? luminose che cadono all'interno dell'intevallo pi? esteso ma all'esterno di quello meno esteso sono dettagliate dal sensore con maggior gamma mentre sono perse (clipping) da quello con gamma minore.
Tutte le intensit? esterne all'intevallo del sensore con gamma pi? estesa sono perse per entrambi.
Sul fatto che funzioni sono d'accordo, solo che mi interessava capire l'ambito di applicabilit? ed i giovamenti che ci si pu? aspettare.
Riassumo i punti su cui chiedevo il tuo parere:
1- Si applica a circostanze in cui la scena non copre completamente la gamma dinamica del sensore (al contrario si avrebbe s? un beneficio in termini di rumore nelle zone scure, ma a costo di perdita di informazioni nelle alte luci, insomma imporrebbe una valutazione costi/benefici).
2- Il beneficio ? nella possibilit? di espandere la dinamica in PP minimizzando l'incidenza del rumore.
3- Dal punto di vista della posterizzazione non ci sono benefici.
Spero di essere stato un po' meno "nebuloso"
Grazie per l'attenzione.
Ciao.
Antonio