- Visualizza Nuovi Contenuti
- Nikonland
- Sezioni
- Test
- Guide agli acquisti
- Indice Articoli
- Blog
- Forum
-
Fotografie
- Novità dalle Gallerie Fotografiche di Nikonland
- Una foto soltanto : Consigli & Critiche
- Ultime Immagini Caricate
- Ultimi Commenti
- _____________________________
- Contest e occasioni speciali di Nikonland
- Natura
- Fiori
- Ritratto
- Nudo
- Street
- Motori (auto e moto)
- Paesaggi e Panorami
- Architetture
- Viaggi e reportage di viaggio
- Sport (no motori)
- Vendo e Compro
- Downloads
- Altro
Benvenuti su Nikonland Questo sito è indipendente, è autofinanziato, non promuove e non raccoglie pubblicità. Non è collegato con Nikon, Nital o le loro sussidiarie
Nikonland non è una rivista periodica e non è quindi sottoposta alla normativa vigente
Ultimi Test
-
Panasonic Lumix DC- GH5: changing photography
Max Aquila - gen 04 2018 17:26
-
Sony Vario Sonnar 2,8/24-70 ZA SSM II: lo Zeiss...
Max Aquila - ago 08 2017 10:39
-
Nikon 24-70mm F2.8E VR (test/prova)
Lieve - ago 02 2017 16:25
-
Nikon D7500 o Nikon D500 : quale scegliere ? (g...
Lieve - ago 01 2017 12:38
-
Nikon D7500 : io non ho paura ! (test/prova)
Lieve - ago 01 2017 13:59
Altri Contributi
-
[libro Nikonland centenario] Il Terzo Occhio
Alberto Coppola - ago 17 2017 15:43
-
[reportage] Non è più strano... il Tai Chi Chuan nei Parchi a Milano.
Silvio Renesto - ago 05 2017 13:16
-
100 anni di Nikon il mito intramontabile
Roby C - ago 04 2017 14:49
-
01-09-2017 - Pravo dopo quarant'anni cambia sede
Roby C - ago 02 2017 17:08
-
31 luglio 1954... e uno che diverrà un famoso nikonista...
Roby C - lug 31 2017 18:48
-
la Vera Storia della Riunione del 29 Luglio...
Roby C - lug 30 2017 22:46
-
Sardegna - Sud Est
cris7 - lug 24 2017 19:27
-
Avignone - Il festival off
Massimo Vignoli - lug 18 2017 21:59
-
[editoriale] Garanzia cinqueminuti...
Max Aquila - lug 12 2017 12:21
-
[motori] Monza Historic
Giannantonio - lug 06 2017 13:39
-
[libro Nikonland centenario] だいすきニコン (daisuki Nikon)
Alberto73 - lug 04 2017 21:52
-
[manifestazioni] TRATTA 29 giugno 2017
tommowok - giu 30 2017 13:23
-
[luoghi] i laghi del Trentino
Alberto73 - giu 29 2017 21:13
-
[reportage] Tre Torri
Giannantonio - giu 28 2017 15:46
-
[Nikonland libro Centenario] come da tag
Valerio Brùstia - giu 26 2017 00:06
In evidenza
-
Le Nikon del 2017
Lieve - feb 08 2017 08:36
-
16 ottobre - 2006-2016 : dieci anni della nostr...
Lieve - ott 16 2016 06:03
-
La Stampa in Bianco e Nero
Spinoza - mag 19 2016 19:55
-
Nikon D5 : semper fidelis (test/prova)
Lieve - ott 30 2016 17:17
-
La nascita di Nikon (Nippon Kogaku) e la Marina...
Lieve - mar 04 2015 11:11
-
Nikon D810 : la terra promessa (test/prova)
Lieve - mar 10 2015 13:50
-
Il fascino intramontabile delle foto stampate
Lieve - mag 22 2014 09:23
-
Calibrare e Profilare il monitor. Guida pratica
Spinoza - mag 13 2014 12:57
Ultime News
-
25 luglio 2017 : fine della ricreazione
Lieve - lug 28 2017 11:02
-
La Nikon D850 ha un mirino ibrido ?
Lieve - lug 27 2017 05:40
-
Importante aggiornamento firmware per la Nikon...
Lieve - lug 12 2017 07:50
-
Nuovo Nikon AF-P 70-300mm F4.5-5.6E VR (FX)
Lieve - lug 11 2017 07:28
-
New Old Camera : servizio 'demo' e Meet...
Lieve - giu 12 2017 07:41
-
Nuovo Nikon 10-20mm F4.5-5.6 VR
Lieve - lug 07 2017 16:49
-
Nuovo Nikon 8-15mm F3.5-4.5E Fisheye
Lieve - mag 31 2017 07:23
-
Nuovo Nikon 28mm F1.4E
Lieve - mag 31 2017 07:36
-
Fotografia, messaggi, il tempo in cui viviamo.
Lieve - giu 25 2017 05:35
-
Il dado è tratto. Sarà il 2018 l'anno mirro...
Lieve - lug 12 2017 07:15
1
I Dossier di Nikonland : il bianco e nero nell'era digitale
ago 16 2010 01:00 |
Lieve
in Bianco e Nero
Il punto di vista di giannizadra
Il fascino del BW risiede a mio parere nell'idealizzazione della realtà che comporta.
A colori, decidiamo di fermare un attimo e di isolare un'inquadratura perché colpiti dalla scena "come la vediamo".
In bianconero, dobbiamo immaginarla diversa da come ci appare, dobbiamo in qualche modo astrarci dal dato sensibile. Poi, se del caso, decidere di scattare.
Concordo con Rudolf: la foto in bianconero va prima "pensata" in bianconero.
Operazioni estemporanee di "salvataggio" (convertire in BW una foto pensata a colori solo perché cromaticamente non ci convince) portano solo a risultati mediocri.
Mi capita spesso di vedere a monitor ottime elaborazioni digitali in Bianco-Nero.
Queste di Rudolf certamente lo sono, nitide e "profonde".
Lo sono anche quelle ottenute (per esempio) trattando i file con plugins sofisticati (il migliore fra i non molti che ho provato é il Silver Elfek Pro).
Quasi sempre, però, la "magia" del BW digitale non regge alla stampa, a mio avviso.
Nei casi migliori, le stampe da file di DSRL mi appaiono si nitidissime, ma prive della tridimensionalità di quelle tradizionali: bianchi meno brillanti, e/o neri meno profondi, gamma di grigi più compressa e meno graduale.
Ragion per cui, mi sono convinto che il collo di bottiglia del BW digitale oggi come oggi sia il processo di stampa, anche con le migliori stampanti sulla piazza.
In conseguenza, scatto in BW esclusivamente su pellicola (HP5 o Neopan dentro una delle mie vecchie F), sviluppo in casa e stampo su carta "argentica" (Galerie piuttosto che Ilfospeed) col mio glorioso Durst AC707 + Apo-Rodagon.
Mi rendo perfettamente conto della grande dignità dei risultati in camera chiara, e dell'impossibilità pratica per molti di allestirsi una camera oscura.
Ma mi sento di lanciare un appello: chi può (e vuole...) lo faccia, non se ne pentirà e proverà sensazioni uniche.
La stampa da pellicola, infatti, richiede che tutto il trattamento venga eseguito in proprio. Portare i negativi BW dal fotografo all'angolo, di questi tempi, significa vederseli sviluppati in un'unica broda compensatrice (probabilmente scaduta...), sovente strisciati, indi scansionati e stampati in digitale. Una mezza via né carne né pesce, insomma.
Fanno eccezione pochi laboratori professionali, con prezzi molto elevati.
Purtroppo, per illustrare la mia opinione, sarebbe necessario allegare a questo intervento una serie di stampe cartacee da pellicola (é lì che si vede la "vera" differenza). Ma il web non consente (ancora) la traslazione della materia attraverso l'iperspazio...
Posso mettere solo esempi "ibridi": file digitali da scansione di originali trasparenti.
Non é la stessa cosa, ma forse rendono un pallido embrione di idea della "diversità" del BW tradizionale.
Da un mio vecchissimo reportage (anni '60) sulla "Strada del vino", con Nikon F e Agfapan 1000 (la pellicola più granulosa dell' epoca):
Queste, invece, sono scatti più recenti (F5 con pellicole più "moderne"), ma il loro "timbro" non é poi così diverso:
Conclusioni
Non ho nulla (anzi!) contro il BW digitale.
Ma ritengo che (a differenza di quanto accade nel colore) il sensore esca sconfitto da questa partita, principalmente a causa... delle stampanti.
In conseguenza, quando "giro" con due corpi, il secondo é la F5 caricata a Tri-X.
Se "vedo" in bianconero un'inquadratura, uso quella.
E se parto per un progetto in BW, la D3 resta a casa.
Già pregusto allo scatto gli odori, i ritmi lenti e l'atmosfera della camera oscura...
Ho visto, qualche anno fa, un ingranditore digitale della De Vere. Aveva la forma di quelli tradizionali. Proiettava il file sul piano-base per stamparlo su carta "argentica"; ne conseguiva il trattamento chimico "classico" di C.O.
Avrebbe potuto rappresentare la quadratura del cerchio per i palati fini, ma minacciava un prezzo spropositato.
Non se ne é saputo più nulla.... a che mi risulti.
0 user(s) are online (in the past 15 minutes)
0 utenti, 0 ospiti, 0 utenti anonimi
21 Comments
condivido a pieno l'idea che la foto B/N va pensata fino dall'inizio ed ? forse per qusto che nella mia raccolta ne ho poche
Non sono daccordo nel giudicare migliore o peggiore la stampa da foto B/N digitale rispetto a quella analogica perch? qui entriamo nei gusti personali
Personalmente condivido l'idea di Rudolf che vede nelle molte possibilit?, introdotte dalla Fotografia digitale anche nel B/N, degli strumento al servizio della creativit? del fotografo
non vorrei sembrare nostalgico della c-o .. anche se un po' lo sono .. il digitale e' davvero mooooolto piu' comodo e si ottengono ottimi risultati con un minimo sforzo sia economico che pratico .
un 30x40 sbagliato faceva girare le scatoline .. la carta e i chimici costano e costavano allora ...
pero' ..... c?era davvero piu' ..... poesia
Grazie anche ad Andrea che estremizzando un p? (rischiando anche si suo, fortunatamente ? spallato bene (spallato in termini di spalle si intende )) ha dato un contributo interessante affacciandosi alla discussione dal balcone del colore dal palazzo dell'innovazione; facendolo ha evitato un dossier "amarcord". Sappiamo per? che anchea lui piace in b/n.
Innanzitutto mi permetto di essere un p? scontroso e saccente, dico infatti che Salgado ? meglio che la dia da bere ai gatti la prossima volta perch? non ci gioco nemmeno un euro che se ne va tutto contento con la Canon a fotografare.
Oddio, che lo paghino per farlo ci credo, ma cosa volete voi che se ne fotta lui "della pulizia del negativo" se poi le stampe vengono meglio con l'argento del medio formato... Ma proprio neanche per la testa mi passa che "uno" (tremo a scrivere "uno" riferendomi a Salgado) che non guarda nemmeno le foto a monitor preferisca scattare di colpo in digitale per la purezza su un RAW. Poi per l'amor di Dio, fa bene a scattare in digitale, magari gli vengono anche meglio, ma non ci venga a raccontare che trova pi? soddisfazione.
Distillata un p? di polemica ai quattro venti (scusate, scusate....) volevo dire che le foto di Gianni sul vino mi hanno fatto venire i brividi; ci sono gi? tornato 3 volte a guardarle sono fantastiche. Peccato non poterle ammirare su carta.
Forse quello che mi piace molto del b/n ? quella capacit? di descrivere l'eterno, cos? almeno nella mia mente, probabilmente frutto di tante foto antiche viste, o magari ? per via del fatto che i colori sono delle sensazioni (caldo, freddo, romanticismo, paura...) e una foto in b/n invece ti dice: ti?, guarda qui hai solo luci, ombre e forma, arrangiati tu, goditela, io no ti dico nulla; io le vedo cos? molto enigmatiche per certi versi.
Quano decido di scattare in b/n faccio foto che a colori non avrei mai fatto. Poi come domenica scorsa magari mi tocca riarrotolare il rullino e rimettere una dia colore (si perch? ? anche vero il contrario: ci sono foto che proprio in b/n non le vedo), per? ? vero che preferisco ucire con la pellicola per almeno 2 motivi:
- perch? cos? non ci sono palle: si scatta in b/n e basta. non sono ancora abbastanza maturo per gestire la possibilit? che mi da il digitale di switch-ciare con un click nelle due modalit?...le mie sensazioni sono pi? lente. E' come essere a met? di una portata di cacciagione e polenta innaffiati di un nebbiolo, e sul bello arriva il camiere che ti dice "cosa le porto con la pescatrice? una falanghina o un fiano?". Li mortacci sua, non la voglio prendere in considerazione nemmeno per il giorno dopo!
- seconda cosa perch? mi piace sapere che la pellicola tal dei tali ? cos?, quindi ed eventualmente (tiraggio a parte) sar? poi la stampa al massimo a farmi cambiare il risultato finale; ma non mille barbatrucchi in photoshop. Mi godo quindi il feticcio della pellicola e quindi per tipo di foto arrotolo quello che mi serve...che bello..come godo...ho su una Panf50 che voglio usare al Monumentale e per Piazza Duomo, oppure stasera vado in quel locale dove si balla flamenco e scatto a 3200 ASA una bella Tri-X400...wow! e quando me ne esce una come dico io (5% dei casi)...sono felice per sempre.
Scatto anche in digitale in b/n (oggi sono ultrasoddisfatto di un ritratto fatto alla mia dolcemet?; non posto altrimenti rischio l'intero di questadolc met?) e per assurdo e perfetta discordia con quanto prima non uso i plug-in (che simulerebbero la pellicola essendo fissi); preferisco usare Ligtroom e darci dentro. Anch'io ho l'impressione che il b/n digitale sia troppo piatto e preciso. Per? la PP ? veramente veloce e poi mi d? molta pi? facilit? di intervento rispetto l'analogico (presumo, perch? non ho mai gestito sviluppo e stampa).
A volte mi sento un p? picio perch? se scatto in b/n mi piace attaccare il filtro rosso per scurire il cielo tipo la bella foto di Mauro. E il filtro giallo, soprattutto per oggeti o cose quando le giornate sono con quel cielo nuvoloso. So che dovrei usare PS, ma chiedo:"faccio male ad usare il filtro?".
Ah...Mauro grazie per quel consiglio di quella volta: in effetti bisogna stare molto attenti al WB!!!
Mauro: 10 e lode alla foto di Stana in b/n, non ho parole, meravigliosa.
Adri: a me la foto di sinistra mi piace di pi? perch? quella a destra ? troppo precisa, non so come dirlo, forse ha le ombre troppo visibili (!!!quante volte ho detto che preferisco gli obiettivi che non chiudono le ombre!!!). Quelladi sinistra ? da esporre, la seconda si pu?? anche buttare. Ho provato a vederla per prima dopo un p? di minuti, ma non c'? nulla da fare. Forseerch? quando penso a b/n penso quei tipi di sviluppi, boh...
Grazie del commento... La mia ? chiaramente una provocazione: l'immagine ? la stessa e per di pi? ? un negativo: la scansione riflette, esasperandola, una mia sensazione ! Come scrivo ? anche possibile ottenere splendidi risultati con il digitale: il tutto per sottolineare che B/N digitale o analogico sono due modi diversi di pensare, agendo.
Ciao,
A.
Ovviamente quando voglio fare scatti in BN con la D1h, ragiono in BN.
Foto della D1h senza toccare nulla:
Dopo aver aperto di 0,50 la compensazione dell'esposizione del Nef, messo 0,50 di contrasto, e saturazione a -100, con Capture NX2
Non puoi: il senso, mi ripeto, sta nel fatto che il B/N chimico non ti permette di vedere subito i risultati e se lo pratichi in pieno ti costringe a pensare anche in fase di sviluppo, in fase di stampa, in fase di sviluppo della stampa. Tra ogni passaggio passa del tempo, che viene occupato dai pensieri, e quindi il complesso si traduce in un pensare, agendo diverso nei due casi (B/N argentico <> B/N digitale)...
Ciao,
A.
Non sono d'accordo, non lo trovo un buon motivo, ho capito che fotografare a colori devi avere un certo tipo di luce che li esalta, quindi ho imparato a gestire questa luce negativa per foto a colori, ma ideale per il BN (rispetto al colore, qualsiasi luce v? bene con il BN, almeno io la penso cos?), per? con la foto Bn la composizione e i soggetti cambiano. Si mettono in risalto delle linee, forme, luci che a colori non sarebbe possibile.
Le pochissime foto che ho convertito sono quelle in cui il colore non avrebbe apportato nulla oppure avrebbe distratto l'attenzione da linee e forme come ad esempio in questa:
P.S. Apprezzo i vari approcci a questo modo di vedere e fotografare: avete dimostrato che ogni opinione, metodo, visione, anche formalmente contrastante, non ? esclusiva e non richiede che ci siano n? vincitori n? migliori.
Dici cose giuste, ma se un giorno vai con la pellicola e fotografi un determinato posto e il giorno dopo ci vai (supposti punto di ripresa, ora, tempo e luce e tutto identici) col digitale... quando ti arriva la pellicola e stampi la foto vedrai che sar? diversa da quella fatta con la metodologia digitale. A mio avviso non ci piove: vedrai che pensi anche in modo diverso: hai strumenti diversi...
Per spiegarmi faccio alcune analogie metaforiche: potresti assimilare la cosa al cammino che fai per andare in un posto: arrivi nello stesso luogo, ma se ci vai in bicicletta piuttosto che a piedi avrai sensazioni diverse, pensieri diversi, e scriverai un racconto diverso del tuo viaggio. Che poi tecnicamente si possano fare le stesse cose ? un dato di fatto, ma praticamente ci? non avviene: quindi se nella tua obiezione ne fai una questione tecnica sulle possibilit? del B/N posso essere daccordo; in pratica lavorare con la sega o con la motosega produce risultati diversi... in assoluto i risultati con la sega potrebbero essere persino pi? accurati di quelli con la motosega... ? certo indubbio che i boscaioli dotati di sega normale sono persone diverse da quelle dotate di motoseghe... hanno un diverso modo di approcciare il bosco ! spero che ora sia pi? chiara la differenziazione che faccio.
Ciao,
A.
Grazie Paolo era proprio questo lo scopo che ci siamo prefissi con questo Dossier e speriamo di poter continuare in futuro su altri argomenti (a cominciare dal bilanciamento del bianco).
Anche per dimostrare che oltre un certo livello di consapevolezza non esiste un metodo assoluto e nemmeno uno vincente.
C'? lo sforzo di raggiungere un risultato e la convinzione che sono le proprie scelte ad influenzarlo e non il metodo in se.
Io penso sia una via piuttosto efficace per dare chiavi di lettura diverse al pubblico di Nikonland, sfrondando gli argomenti dalle inutili partigianerie che ci sono sempre nelle discussioni su certi argomenti.
In parte d'accordo, in parte no.
Il "tipo" di luce ? importante anche per il BW, sia per quanto riguarda il contrasto (luce dura, morbida, diffusa...) che - meno- la temperatura di colore.
Direi piuttosto che nel BW la direzione della luce acquista una importanza maggiore che non il suo colore.
Per Ax Naird (post 7), ritengo fondamentale "pensare" in BW in ripresa e nella fase di stampa sotto l'ingranditore. Non nelle altre due.
Nello sviluppo del negativo penso solo a tempi, temperatura, agitazione. Alle procedure, insomma.
Nello sviluppo della carta gi? esposta, idem. Non c'? null'altro da fare.
Se un foglio di carta non si sviluppa "a fondo" e non "esce" con la densit? e i toni voluti dopo 90" a 20?, la cosa migliore ( anzi, l'unica...) da fare ? buttarlo ed esporne un altro sotto l'ingranditore con gli opportuni correttivi.
Qualunque tentativo di metterci una pezza in fase di sviluppo della carta si risolverebbe fatalmente in un papocchio.
Questo E' il punto come ho appena scritto a Paolo.
Non c'? un modo migliore e non c'? un sistema superiore.
C'? il proprio metodo di lavoro, quello che si adatta alla propria visione, spesso con qualche compromesso ma alla fine quello che meglio soddisfa.
Per esempio, nel mio caso, il fatto che io abbia sempre detestato la pellicola e tutti i suoi annessi e connessi ? direttamente connesso con il mio modo di approcciare la fotografia (Polaroid -> Digitale).
Sempre tante foto, ragionamenti veloci, preparazione separata dalla fase di scatto, poco spazio per la contemplazione e specialmente, nessuna attesa.
Io includo la fase di sviluppo perch? richiede tempo e in quel tempo si pu? pensare e pensare cambia le cose...
Ciao,
A.
per quanto mi riguarda, st? affrontando con me stesso questo problema proprio in questo periodo, io vengo da una lunga esperienza nell' analogico, soprattutto B/N e stampa, per i colori ho sempre usato dia.
conclusione: cambiando in digitale deve cambiare anche modo di vedere, di pensare e di agire.
per me ? la difficolt? pi? grossa, per un p? ho creduto di non saper pi? fotografare, ho pensato anche al "blocco del fotografo", invece avevo solo cambiato strumento, e non bastava leggere il manuale e conoscere i bottoni!
adesso che mi ? chiara questa cosa, nell' inquadratura cerco qualcosa di diverso da quello che ho sempre cercato con la pellicola... spero di trovarlo!?
aggiungo anche che per me questa ? stata una bella scoperta, il digitale non ha preso il posto della pellicola.
Perfetto intendiamo le stesse cose, nn metto in dubbio che se esco con la FE, e pellicola BN, avr? delle foto, che se esco con la D1h e le penso lo stesso in BN, non saranno le stesse.
Il fatto stesso di usare una Pellicola (la P maiuscola ? voluta), indica una precisa scelta, gi? in fase pre-uscita fotografica. Cosa che con il digitale non ? possibile.
Almwno secondo me, e la mia misera esperienza.
Intendevo dire, solamente, che la D1h ? un'ottima alternativa digitale alle foto in BN, senza usare la pellicola, sopratutto per il BN che pratico (molto contrastato e ombre chiuse), ma la pellicola ? tutt'altro.
La fotografia, per me, è essenzialmente racconto. Tento di far questo con le mie foto. Il bianco e nero, in questo senso, lo percepisco come la forma visiva migliore per arrivare al dunque delle scene che cerco di narrare. Pone l'accento su forme e trame. Una visione che trovo molto vicina alla scrittura. Ed è essenzialmente ciò che oramai mi interessa maggiormente quando ho la fotocamera al collo. Preferisco che le mie foto vengano lette piuttosto che ammirate.
Per tutto questo il bianco e nero è ideale.
Una dimensione in cui, volutamente, mi sono immerso da alcuni mesi a questa parte.
Nato fotograficamente nel digitale, non mi pongo problemi di differenze fra la pellicola e il sensore. Cerco di convertire le mie foto con i contrasti che più si avvicinano ai b&n che vedo nei libri di chi la bicromia l'ha sposata da sempre. Mi basta. E' poco, forse, superficiale, penseranno probabilmente i puristi, o chi nella camera oscura ha trascorso tante ore, ma per raggiungere ciò che cerco io, per ora, questo è sufficiente.
(io pure, fatte salve le prove per cercare di emulare le pellicole b/n a basso contrasto)
mi chiedo quando la rivoluzione digitale inizierà a dare un contributo alla fotografia...
=> occhio...provocatorio: intendo ovviamente quando inizieremo a sviluppare senza tenere come riferimento la resa delle vecchie pellicole: altrimenti che rivoluzione è? solo di workflow?
[fino a fine Settembre con possibile proroga fino fine anno continuerò a provocare; un pò è anche per spronare Mauro al ritorno....gli voglio bene come tutti voi... ]
Per me, del resto, il digitale non ha rappresentato nessuna rivoluzione, visto che sono nato fotograficamente col digitale. Semmai un risparmio in denaro, quello sì.
Non credo che serva una nuova tecnologia per dare un vero contributo alla fotografia. Idee valide, semmai.
In fondo, che sia pellicola o sensore digitale, restano entrambi semplici strumenti.
Una frase in apparenza contraddittoria ma che analizzata bene permette di sottolineare la rinomanza che sempre ha suscitato il bianco e nero, non solo in fotografia ma in tutte le arti (cinematografia ... ma anche pittura e scultura !).
Bene, dando per scontato ciò ed a prescindere dai gusti personali, che dire del b&n in piena era digitale ?
Ecco che nascono i distinguo. I si ma ... i "io solo camera oscura", "io solo digitale".
Ecco in questo Dossier di Nikonland il punto di vista di alcuni dei redattori attivi.
Punti di vista difformi sul processo realizzativo ma coincidenti in un punto nodale : il b&n va pensato ... in bianco e nero, non va sintetizzato dopo, magari soltanto per recuperare una foto che a colori rende poco o che é per altri versi riuscita male.
Ospite d'eccezione un fotografo tra i più famosi al mondo che é riuscito, insieme alla sua equipe, a trasporre il suo metodo di lavoro dal chimico al digitale senza in sostanza cambiare nulla.
Buona lettura e, mi raccomando, non fateci mancari i vostri commenti, possibilmente aperti e non troppo sfacciatamente partigiani.
___________________________
La Redazione di Nikonland
LEGGETE L'ARTICOLO qui :
Click here to view the article