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Nikon D4 : il mio nome è affidabilità [test]
apr 09 2013 07:44 |
Lieve
in Fotocamere Reflex
nikon d4 test review prova
Il mio primo approccio con la Nikon D4 è stato di totale scetticismo.
Ma davvero mi compro la Nikon D4 ? Hmmmmmmm ...
E non lo rinnego per nulla. Ma per questo vi rimando alle conclusioni di questo test.
E', come mio costume, un test sul campo, portato dall'esperienza di decine di migliaia di scatti in ogni circostanza, per circa 9 mesi consecutivi, utilizzando la D4 come partner di altri gioielli Nikon, come la D800E e la D3x e con la memoria fresca di D3 e D3s, precedenti cavalli di battaglia.
Sarebbe facile evidenziare nella Nikon D4 la sua velocità :
questo è uno scatto multiplo di una Porsche lanciata nel rettilineo principale dell'Autodromo di Monza
questa è una sequenza fatta ad un metro e 20 di distanza dal soggetto che mi lancia addosso tutto il suo abbigliamento
oppure evidenziando le sue indubbie doti alle sensibilità siderali che il suo sensore può consentirci :
un calice di birra rossa irlandese a 12.800 ISO
e il crop 1:1 della trama del rumore
ma ho scelto un altra componente della D4 che secondo me le compendia tutte e che sta nell'affidabilità. Affidabilità non intesa semplicemente come "oggetto che non si rompe" ma di macchina che garantisce sempre risultati affidabili.
Sotto al sole o con la pioggia battente, di notte o di giorno, in controluce o in studio, con il flash o nel'oscurità totale la Nikon D4 assicura costanza di funzionamento e costanza di prestazioni.
Tutto questo al di là dei dati di targa che mi hanno fatto lungamente riflettere se dotarmene o no.
Una foto banale di Agostino Noviello ripreso da Duccio Nutini.
Non vi dice nulla ? Eppure guardate il soggetto al limite dell'ombra ma in pieno sole, le lingue di luce nel porticato di un castello, le differenze di esposizione gestite in totale autonomia dall'esposimetro della D4. Non c'è nessun intervento sul NEF originale. E' come è stata scattata. E così può restare.
Eppure le ombre sotto al porticato sono leggibili e naturali come - o forse meglio - di come apparirebbero ai nostri occhi abbagliati.
Qui abbiamo una situazione del tutto opposto ma con forte contrapposizione.
Sempre in matrix, sempre in automatico, la D4 ha gestito la scena mantenendo il forte controluce sul lato opposto dei soggetti ma rendendoli perfettamente leggibili.
come qui, con un soggetto ancora più difficile, con il flash a schiarire
o qui, invece, in ombra. Il risultato è di una delicatezza impagabile.
in ombra con la schiarita di un pannello argentato
controluce in una stanza buia, con l'unica illuminazione data dalla luce che filtra dalla persiana alle spalle del soggetto.
E tutto questo a 3200 ISO ...
***
Ovviamente in campo sportivo la raffica da 9 frame al secondo e un buffer enorme che accoppiato alla dimensione ridotta del file e alla velocità di scrittura della nuova scheda di memoria XQD, consentono di mantenere sotto mira tutti i soggetti che ci piombano addosso alla massima velocità :
non importa se piove o c'è il sole, sempre in matrix, sempre in auto-ISO, sempre fidando sul sistema di controllo della macchina.
ma potendo scegliere in qualsiasi motivo di andare oltre, con soluzioni creative alla ricerca della foto ... imperfetta
E quando il sole scende ma si devono comunque seguire soggetti che corrono ... per mestiere ... in manuale, scelto tempo e diaframma opportuno, l'auto-ISO non mostra cedimenti :
e si scopre che a 9.000 ISO si lavora come a 400
che questi siano 5.000 ISO lo credi solo se vai a controllare
e se ti dimentichi che hai un tempo impostato per una azione e invece il soggetto è fermo, pure a 5.600 in jpg, la foto è comunque ... perfetta.
Azioni di gioco tra 5.000 e 5.600 ISO :
tanto che sembrano banali i 2200 ISO scelti dalla macchina per compensare il fatto che stai duplicando il 400/2.8 ed hai voluto un diaframma di F8 pur volendo congelare un prototipo in staccata ad 1/1600'':
***
Analizziamo il dettaglio :
una foto che non dice nulla di che, salvo che lo scatto è a 12.800 ISO
e due dettagli 1:1
sono jpg, nessun intervento di correzione su nessun parametro.
Nikkor 400/2.8, 1/500'', F4, auto-ISO : 9.000 ISO
come sopra ma 12.800 ISO (da trenta metri circa, di notte, luci a scarica sopra alla rappresentazione)
dettaglio della testa del Gran Sacerdote
la Crocifissione di Cristo. Soltanto 3.600 ISO.
Dentro ad un pub, per giocare. Nikkor 24-70/2.8 :
ISO 25.600
crop del marchio Guinness
Insomma, si scopre che non è una macchina pensata solamente per la velocità :
ma che consente di andare oltre, in ogni condizione, sempre contando su una compagna affidabile.
***
Conclusioni (per ora)
La Nikon D4 va oltre il solco impostato dalle varie D1h, D2h e D3(h) che l'hanno preceduta.
Unisce alla velocità esecutiva delle altre, una precisione chirurgica nell'autofocus (mai avuto un fuori fuoco se non ... perchè ho sbagliato io), ad una dinamica e una profondità di colore che dimostrano come il sensore non sia stato stiracchiato per avere solo ... la sensibilità come in certi casi, in passato.
Lo dimostra la sua sensibilità base ISO 100, avendo comunque mantenuto le stesse possibilità della D3s nella parte estrema della curva, con le posizioni HI-1 e 2 ancora sfruttabili, seppur con cautela. Aggiungendo quella manciata di megapixel in più che rendono l'immagine più ricca e il crop mode 1.2x sfruttabile (circa 11 megapixel, sufficienti per una doppia pagina di rivista).
Le possibilità di impiego sono le più svariate con in testa il fotogiornalismo sia sportivo che di cronaca.
Le sue caratteristiche la rendono a mio parere difficile da superare ma al felice proprietario di una D4 francamente penso che poco importi. Sarà troppo occupato e soddisfatto di utilizzarla per curarsi di altro !
Difetti
Sono tutti quegli aspetti discutibili che in origine mi hanno fatto a lungo interrogare se prenderla o no.
- nel 2013 16 megapixel sono pochi. In tanti campi di applicazione il confronto con la D800 è impietoso a parità di impostazioni e di ottica. La D800 consente risultati strabilianti che con la D4 sembrano invece ordinari.
- ergonomia migliorata nel complesso ma a spese di svariati cambi di impostazione e di comandi. Ci sono dei joistick in più, alcuni comandi sono stati spostati. Modalità di esposimetro e di autofocus sono decisamente meno immediate di prima. Una macchina del genere va utilizzata ad occhi chiusi ed io dopo nove mesi ancora non riesco a raggiungere con le dita i comandi che mi servono nel momento in cui mi serve farlo. E devo staccare l'occhio dall'oculare per vedere cosa premere.
- il cambio di batteria se da un lato ha permesso superiori prestazioni nell'uso a raffica (circa 10.000 scatti a carica non sono una follia) e nel video, nell'uso tradizionale non ha la durata della precedente ed immortale EN-EL4a ereditata da D2Xs e D3. In più l'incompatibilità con il sistema precedente obbliga il fotografo che ancora usa le D3 ad avere in giro batterie e caricabatterie diversi e non interfruibili tra loro.
- la XQD che Sony ha imposto a Nikon (salvo poi non utilizzarla in nessun suo modello) ha prestazioni eccezionali. Ma ha un futuro ?
Se non me ne avessero regalata una all'acquisto non l'avrei comperata. E mi sarei ritrovato con una sola scheda, anzichè due come nelle D3. Scelta bizzarra, avrei capito di più se avessero messo due XQD (ed avessero venduto le XQD a prezzi normali)
- il corpo è sicuramente più "sexy" di quello della ammiraglie precedenti ma c'è qualche cialtroneria economica (come lo sportellino del rilascio del vano memorie ... in prastica)
Punti di forza
- autofocus, esposimetro, cadenza, raffica, alimentazione, tutto è al massimo
- sensibilità e dinamica. Un compromesso apparentemente impossibile è reso invece di utilizzo pratico
- qualità del file. A mio parere di gran lunga superiore e più lavorabile di quello delle precedenti D3/D700 e in linea con D800 e D3x.
- pulizia. L'immagine è sempre pulita e ... non trovo una definizione più appropriata, professionalmente impeccabile
- dimensione del file. Se la risoluzione è un pò limitata al giorno d'oggi (è di fatto la macchina a risoluzione più bassa sul mercato ...) in compenso i suoi file restano leggeri e nelle manifestazioni sportive o comunque dove si deve scattare molto, questo è un grande vantaggio
- affidabilità. Come dicevo all'inizio, è questa a mio parere, la dote principale della Nikon D4 ma questo lo si può apprezzare solamente utilizzandola a fondo
Ma davvero mi compro la Nikon D4 ? Hmmmmmmm ...
E non lo rinnego per nulla. Ma per questo vi rimando alle conclusioni di questo test.
E', come mio costume, un test sul campo, portato dall'esperienza di decine di migliaia di scatti in ogni circostanza, per circa 9 mesi consecutivi, utilizzando la D4 come partner di altri gioielli Nikon, come la D800E e la D3x e con la memoria fresca di D3 e D3s, precedenti cavalli di battaglia.
Sarebbe facile evidenziare nella Nikon D4 la sua velocità :
questo è uno scatto multiplo di una Porsche lanciata nel rettilineo principale dell'Autodromo di Monza
questa è una sequenza fatta ad un metro e 20 di distanza dal soggetto che mi lancia addosso tutto il suo abbigliamento
oppure evidenziando le sue indubbie doti alle sensibilità siderali che il suo sensore può consentirci :
un calice di birra rossa irlandese a 12.800 ISO
e il crop 1:1 della trama del rumore
ma ho scelto un altra componente della D4 che secondo me le compendia tutte e che sta nell'affidabilità. Affidabilità non intesa semplicemente come "oggetto che non si rompe" ma di macchina che garantisce sempre risultati affidabili.
Sotto al sole o con la pioggia battente, di notte o di giorno, in controluce o in studio, con il flash o nel'oscurità totale la Nikon D4 assicura costanza di funzionamento e costanza di prestazioni.
Tutto questo al di là dei dati di targa che mi hanno fatto lungamente riflettere se dotarmene o no.
Una foto banale di Agostino Noviello ripreso da Duccio Nutini.
Non vi dice nulla ? Eppure guardate il soggetto al limite dell'ombra ma in pieno sole, le lingue di luce nel porticato di un castello, le differenze di esposizione gestite in totale autonomia dall'esposimetro della D4. Non c'è nessun intervento sul NEF originale. E' come è stata scattata. E così può restare.
Eppure le ombre sotto al porticato sono leggibili e naturali come - o forse meglio - di come apparirebbero ai nostri occhi abbagliati.
Qui abbiamo una situazione del tutto opposto ma con forte contrapposizione.
Sempre in matrix, sempre in automatico, la D4 ha gestito la scena mantenendo il forte controluce sul lato opposto dei soggetti ma rendendoli perfettamente leggibili.
come qui, con un soggetto ancora più difficile, con il flash a schiarire
o qui, invece, in ombra. Il risultato è di una delicatezza impagabile.
in ombra con la schiarita di un pannello argentato
controluce in una stanza buia, con l'unica illuminazione data dalla luce che filtra dalla persiana alle spalle del soggetto.
E tutto questo a 3200 ISO ...
***
Ovviamente in campo sportivo la raffica da 9 frame al secondo e un buffer enorme che accoppiato alla dimensione ridotta del file e alla velocità di scrittura della nuova scheda di memoria XQD, consentono di mantenere sotto mira tutti i soggetti che ci piombano addosso alla massima velocità :
non importa se piove o c'è il sole, sempre in matrix, sempre in auto-ISO, sempre fidando sul sistema di controllo della macchina.
ma potendo scegliere in qualsiasi motivo di andare oltre, con soluzioni creative alla ricerca della foto ... imperfetta
E quando il sole scende ma si devono comunque seguire soggetti che corrono ... per mestiere ... in manuale, scelto tempo e diaframma opportuno, l'auto-ISO non mostra cedimenti :
e si scopre che a 9.000 ISO si lavora come a 400
che questi siano 5.000 ISO lo credi solo se vai a controllare
e se ti dimentichi che hai un tempo impostato per una azione e invece il soggetto è fermo, pure a 5.600 in jpg, la foto è comunque ... perfetta.
Azioni di gioco tra 5.000 e 5.600 ISO :
tanto che sembrano banali i 2200 ISO scelti dalla macchina per compensare il fatto che stai duplicando il 400/2.8 ed hai voluto un diaframma di F8 pur volendo congelare un prototipo in staccata ad 1/1600'':
***
Analizziamo il dettaglio :
una foto che non dice nulla di che, salvo che lo scatto è a 12.800 ISO
e due dettagli 1:1
sono jpg, nessun intervento di correzione su nessun parametro.
Nikkor 400/2.8, 1/500'', F4, auto-ISO : 9.000 ISO
come sopra ma 12.800 ISO (da trenta metri circa, di notte, luci a scarica sopra alla rappresentazione)
dettaglio della testa del Gran Sacerdote
la Crocifissione di Cristo. Soltanto 3.600 ISO.
Dentro ad un pub, per giocare. Nikkor 24-70/2.8 :
ISO 25.600
crop del marchio Guinness
Insomma, si scopre che non è una macchina pensata solamente per la velocità :
ma che consente di andare oltre, in ogni condizione, sempre contando su una compagna affidabile.
***
Conclusioni (per ora)
La Nikon D4 va oltre il solco impostato dalle varie D1h, D2h e D3(h) che l'hanno preceduta.
Unisce alla velocità esecutiva delle altre, una precisione chirurgica nell'autofocus (mai avuto un fuori fuoco se non ... perchè ho sbagliato io), ad una dinamica e una profondità di colore che dimostrano come il sensore non sia stato stiracchiato per avere solo ... la sensibilità come in certi casi, in passato.
Lo dimostra la sua sensibilità base ISO 100, avendo comunque mantenuto le stesse possibilità della D3s nella parte estrema della curva, con le posizioni HI-1 e 2 ancora sfruttabili, seppur con cautela. Aggiungendo quella manciata di megapixel in più che rendono l'immagine più ricca e il crop mode 1.2x sfruttabile (circa 11 megapixel, sufficienti per una doppia pagina di rivista).
Le possibilità di impiego sono le più svariate con in testa il fotogiornalismo sia sportivo che di cronaca.
Le sue caratteristiche la rendono a mio parere difficile da superare ma al felice proprietario di una D4 francamente penso che poco importi. Sarà troppo occupato e soddisfatto di utilizzarla per curarsi di altro !
Difetti
Sono tutti quegli aspetti discutibili che in origine mi hanno fatto a lungo interrogare se prenderla o no.
- nel 2013 16 megapixel sono pochi. In tanti campi di applicazione il confronto con la D800 è impietoso a parità di impostazioni e di ottica. La D800 consente risultati strabilianti che con la D4 sembrano invece ordinari.
- ergonomia migliorata nel complesso ma a spese di svariati cambi di impostazione e di comandi. Ci sono dei joistick in più, alcuni comandi sono stati spostati. Modalità di esposimetro e di autofocus sono decisamente meno immediate di prima. Una macchina del genere va utilizzata ad occhi chiusi ed io dopo nove mesi ancora non riesco a raggiungere con le dita i comandi che mi servono nel momento in cui mi serve farlo. E devo staccare l'occhio dall'oculare per vedere cosa premere.
- il cambio di batteria se da un lato ha permesso superiori prestazioni nell'uso a raffica (circa 10.000 scatti a carica non sono una follia) e nel video, nell'uso tradizionale non ha la durata della precedente ed immortale EN-EL4a ereditata da D2Xs e D3. In più l'incompatibilità con il sistema precedente obbliga il fotografo che ancora usa le D3 ad avere in giro batterie e caricabatterie diversi e non interfruibili tra loro.
- la XQD che Sony ha imposto a Nikon (salvo poi non utilizzarla in nessun suo modello) ha prestazioni eccezionali. Ma ha un futuro ?
Se non me ne avessero regalata una all'acquisto non l'avrei comperata. E mi sarei ritrovato con una sola scheda, anzichè due come nelle D3. Scelta bizzarra, avrei capito di più se avessero messo due XQD (ed avessero venduto le XQD a prezzi normali)
- il corpo è sicuramente più "sexy" di quello della ammiraglie precedenti ma c'è qualche cialtroneria economica (come lo sportellino del rilascio del vano memorie ... in prastica)
Punti di forza
- autofocus, esposimetro, cadenza, raffica, alimentazione, tutto è al massimo
- sensibilità e dinamica. Un compromesso apparentemente impossibile è reso invece di utilizzo pratico
- qualità del file. A mio parere di gran lunga superiore e più lavorabile di quello delle precedenti D3/D700 e in linea con D800 e D3x.
- pulizia. L'immagine è sempre pulita e ... non trovo una definizione più appropriata, professionalmente impeccabile
- dimensione del file. Se la risoluzione è un pò limitata al giorno d'oggi (è di fatto la macchina a risoluzione più bassa sul mercato ...) in compenso i suoi file restano leggeri e nelle manifestazioni sportive o comunque dove si deve scattare molto, questo è un grande vantaggio
- affidabilità. Come dicevo all'inizio, è questa a mio parere, la dote principale della Nikon D4 ma questo lo si può apprezzare solamente utilizzandola a fondo
Test:
Yes
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12 Comments
sono strafelice che Nikon ti abbia fatto cambiare l'idea iniziale e che, tu sia totalmente o quasi soddisfatto della spesa.. dai lo sportellino.. perdona dai.. è una porcata.. non gli costava che tre centesimi in più.. ma che ci vuoi fare'.. l'MKT.. ha le sue ragioni di risparmio...
E gran bel test, e come tante cose fatte da te.. con l'anima....
...concordo in pieno...e comincio anche a capire perchè Tiziano continua a dire di desiderare quel sensore su di un corpo meno ingombrante...
i risultati che ha mostrato Mauro lasciano a bocca aperta...
Io invece rimango, al momento, della stessa opinione espressa tempo fa.
Ossia che la D4 no fa per me.
O meglio, la spesa per l'acquisto (costa troppo a mio parere) non ripagherebbe tutta l'inversione, almeno per ora che non mi dedico piu' al 100% alla fotogrfia. Cosi mi tengo stretto la mia fiammante D3s comprata un anno fa nuova a prezzo d'offerta e affiancata ora da una D800.
I lati negativi descritti da Rudolf della D4 li ritengo abbastanza sufficienti per farmi tenere la D3s. Tra loro Il fatto di avere una scheda non totalmente compatibile con i vari formati.....
Chiaro i lati positivi fanno venire l'acquolina...... magari poi cambiero idea.... ma non credo.
Verissima anche l'ultima tua precisazione:
Nikon al momento sembra dominata da menti simili a quelle di Edward Mani di Forbice... geniali e pazze al tempo stesso.
- L'ammiraglia non ha il sensore che ci si aspetterebbe (quello della D800) e usa due carte differenti una delle quali oggi possiamo tranquillamente dire essere l'ultimo dei tanti flop della Sony.
- La macchina che tutti invidiano (la D800) non ha il corpo di un ammiraglia e usa due carte differenti... non si sa per quale oscuro disegno... un professionista ama usare pochi strumenti e costantemente quelli.
- La macchina che sembra essere lanciata per diventare il trend di mercato (la D7100) ha un buffer autolimitato come le moto per i neopatentati ed usa due carte uguali e congruenti....
Qual'e' quindi, nella psicologia di Edward, la strada vincente tra questi tre sentieri?
Attenti a non mettervi le dita nel naso, Nikon!!!
Filosoficamente ci vedo qualcosa di incompiuto, come se avesse potuto essere perfetta ma, per qualche oscura ragione, non lo fosse... sarà la maledizione del numero 4?!?!? Anche la F4 non ebbe il successo sperato in casa Nikon, sicuramente non quello ottenuto con la F3 e la F5...
Quella sóla della scheda abortita di Sony mi sa tanto essere la principale ragione del "malessere" di Alessandro di fronte a questa macchina, che peraltro condivido.
Sará poi che la filosofia della D4 non mi riguarda nemmeno un po', e per una volta mi posso permettere di guardare una macchina "da fuori" perché non interessato, ma a leggere le impressioni di Mauro mi ritrovo a pensare esattamente quello che mi é venuto in mente quando hanno presentato questa macchina.
Macchina pressoché perfetta, ma con poca "anima" nonostante fosse ovvio non potesse essere rivoluzionaria in alcun modo (per quello ch'era la D3).
E dire che a mio parere le modifiche fatte nell'ergonomia vanno tutte nella giusta direzione (come giustamente fatto notare da Mauro), anche se "spezzano" un po' la tradizione.
L'affollamento di comandi, se utili, temo sia inevitabile ormai.
Per il resto, pare proprio essere uno strumento da usare, senza starci a pensare troppo su.
Ma questa piú che mani... solo se serve.
a_
P.S. Alla D3 avevo pensato molto, pur essendo una macchina che non mi interessa, ma solo perché non esisteva ancora la D700 (che infatti ho preso il giorno di uscita, a differena della D800).
Quel sensore lo consideravo (e lo considero) perfetto, e la D4 non é altro che la naturale evoluzione ,e niente piú.
Oggi anche a me non serve una D4, però in futuro chissà...
Rispetto ai modelli che l'hanno preceduta non ha miglioramenti stravolgenti, ma secondo me evolve la d3s più o meno come questa ha evoluto la d3. Quindi il passaggio é piccolo ma apprezzabile per i possessori di d3s, più significativo per quelli di d3 (il mio socio di foto e capanno ha la d3s: nelle stesse condizioni le due macchine fanno foto molto molto simili).
In ogni caso ottima la recensione, che condivido nella maggior parte degli aspetti.
Rispetto alla D700 (che è stata la mia macchina preferita per anni e che ho venduto oggi) é più avanti per innumerevoli aspetti. Ma anche qui per apprezzare veramente i vantaggi della d4 occorre fotografare in certe situazioni specifiche, al di fuori delle quali le differenze sfumano.
La d800, per me e so di non essere allineato alla maggior parte dei colleghi di forum, non é la macchina ideale. Mai instaurato, finora, un buon feeling. Non è un problema di qualità del file, ma di usabilità in generale, sia sul campo che al computer. Anche per questo, per me, nel 2013 16 mpix di d4 sono meglio, molto meglio, di 36 mpix di d800.
Ciao,
Massimo
Non ti deluderanno, soprattuto la D3s. Ne avessi trovata una decente ad un prezzo decente l'avrei presa.... mane ho trovato solo di massacrate a prezzi esagerati.
Considera, in ogni caso, che una D3s ora è difficile trovarla a meno di 3000, e tra 3 anni varrà 1000-1500. Mentre una D4 ora costa 5000 e tra tre anni varrà 3000, per cui ti costerà circa la stessa cifra€/anno. Certo, la cifra da anticipare è diversa!