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Sigma 135mm F1.8 Art : il mustang (test/prova)
apr 03 2017 01:00 |
Lieve
in Obiettivi Sigma
In studio
Le dolenti note arrivano in studio.
No, non fraintendetemi, il Sigma 135mm F1.8 non ha alcuna difficoltà in studio.
Ma è un'arma letale e la sua nitidezza esagerata mette in evidenza con spietata sincerità ogni più piccolo e minuto ... difetto del soggetto.
prova fondale (messa a fuoco sugli occhiali, evidentemente foto sbagliata)
e non sempre questo è ciò che vorremmo ottenere.
Sinceramente, quando non avessi a disposizione soggetti "perfetti" e schemi di luce particolarmente in grado di aiutare a camuffare quei dettagli che in ogni persona ci sono, eviterei di utilizzarlo, preferendogli il più gentile Nikon 105/1.4E o il più lungo Nikon 70-200/2.8, se il Sigma 85/1.4 non è adatto al lavoro che dobbiamo fare.
persino nella pelle liscissima della mia modella Charlize questo Sigma 135/1.4 Art riesce a far affiorare segni e segnetti
Test:
Yes
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68 Comments
17 è il codice prodotto?
ma noi non siamo superstiziosi, vero?
sbaglio o vedo un po' di "porca loca" o come si chiama quell'aberrazione che mostra blu in primo piano e giallo in back ground?
017 è l'anno di produzione. Sarà un'ottima annata?
Comunque annata decisiva. Devo decidere fra questo e l'85 per la Nikon D3x ora e per la D820/D900 più avanti.
Test decisivo!
LoCA? Un po' sì.
A me quel LoCa piace, chissà come sarebbe col Foveon!?
A quanto ho letto, da questa nuova tornata di obiettivi, verrà indicato l'anno di produzione ma ancora non l'ho trovato (017 è il numero del modello).
Circa l'aberrazione longitudinale, premetto che non l'avevo ancora vista virare dal blu al giallo ma sempre dal verde al magenta.
Comunque le due immagini che vedete sono state riprese in condizioni molto diverse.
Stanza buia in entrambi i casi, quella della scatola è ripresa con la D5, illuminazione artificiale a soffitto tramite tre normali lampadine a luce fredda Philips (secondo Spinoza qui si tratta di diffrazione indotta dalla luce artificiale e non un difetto ottico).
Quella del righello, molto, molto, più corretta, con la D810 e illuminatore a LED da 200 W Godox calibrato a 5600 K.
La prima è artistica e onirica (vedete lo smottamento dei due estremi della banda nera Sigma e l'inclusione del bordo nero della scatola ?), credo anche abbastanza difficile da riprodurre in natura. Ma non mancherò di riportare altri scatti in condizioni differenti, più naturali
Vi riporto le mie prime impressioni in pillolone grosse :
1) autofocus perfetto fuori dalla scatola sia con D5 che con D810, nessuna necessità di regolazione (forse giusto un pelino di backfocus ma è una cosa da nulla, 2-3 punti rispetto ai +14/16 dell'85)
2) autofocus fulmineo, cattivo, da supertele
3) nitidezza disarmante : ad occhio nudo la pelle della bella Charlize non sembra così rugosa
4) praticamente da utilizzare sempre a tutta apertura : l'immagine risultante è plastica, la tridimensionalità indotta dalla resa dei volumi è realmente fantastica e pur a tutta apertura e dalla distanza minima sembra di poter toccare con le dita ogni curva, ogni rilievo
5) sfuocato fantastico, almeno dietro al soggetto (il davanti devo ancora studiarmelo)
6) colori vivaci così come li ha pensati la mamma
7) è uno strumento inadatto ai ... timidi perchè ti invita ad ... entrare nel soggetto
In questo senso, dico a Paolo che per come lo conosco io come fotografo (lui si avvicina senza far rumore, fa l'inchino alla modella e poi si tiene a debita distanza), credo che per te già l'85mm sia abbastanza. Sarebbe inutile avere un apparecchio del genere se poi devi fotografare dal cortile per non stare troppo a contatto con il tuo soggetto.
Per ora - ma l'ho usato per pochi minuti, ieri pomeriggio non ero in formissima, sentivo molto forte il lunedì - riscontro un unico difetto (oltre a quello di indurre dipendenza), è troppo simile per forma e volume al Sigma 85/1.4 Art e ci si confonde ad usarli entrambi Ma evviva l'abbondanza.
A mia memoria, nel complesso, è la cosa più impressionante che ho provato sinora sotto ai 200mm.
Mette in soggezione. Tutto il contrario del Nikon 105/1.4E che invece suggerisce delicatezza e vaghezza
Grazie della domanda, Leonardo, mi ero giusto dimenticato di scriverlo.
Così a pelle, secondo l'impressione di ieri e quindi con solo pochi scatti, secondo la mia esperienza ...
... abbiamo l'ultimo Wagner (lo Zeiss) contro il Puccini della Tosca (il Sigma).
Per i non operisti, lo Zeiss sembra un compassato e ricco industriale dell'alta Renania con già tutto il meglio della vita dietro a se, il Sigma un giovane norreno al galoppo a caccia di ricchi territori da depredare
Caspita che potenza di fuoco che hai ora, Mauro !! sembrano le munizioni per un obice ...
Addirittura anche quelli di Dpreview sono riusciti a fare samples interessanti..
Io avevo voglia di cambiare prospettiva, avevo preso l'85 proprio perché ero stanco di avere ritratti strettissimi (ne ho uno sproposito, al punto di essere diventati il mio marchio distintivo) ma a vedere le immagini di questo mostro mi sta tornando la voglia di "allungare" ...
Le loCa di quel colore devo dire che non le avevo mai viste neanche io, ma sono meno invadenti del viola verde..
A colpo d'occhio sembra l'ottica dei miei sogni.
infatti: avevo pensato la stessa cosa... ottica aggressiva per fotografi timidi
AAA
Sono tutti pensieri condivisibili, io credo che Mauro intendesse che 135isti si nasce non si diventa.
Questa è un'ottica per chi ama osare, spingere al massimo RR entrare nel soggetto, nel dettaglio ed esaltarne tutte le forme, talvolta anche i difetti.. se ho capito bene.
Posso fare un primo piano stretto anche con un 85 al massimo RR sono più vicino ma la foto è diversa, 85 e 105 sono lunghezze da ritratto convenzionali il 135 è per gli estremisti del ritratto, il 200 a mio avviso è troppo, salvo rare eccezioni di visi particolari.
Poi al giorno d'oggi dove i selfie sono diventati la regola, ovvero le donnine si fanno i selfie con i grandangoli da cellulare, si abituano a vedere il viso smagrito col nasone i labbroni fino al punto di piacersi così.. poi arrivi tu col 135, fai cose da paura e ti dicono .. ma c'ho il faccione...
Aberrazione cromatica assiale in luce naturale
verifica ulteriore (questa volta su treppiedi e controllo anche con Live View) della messa a fuoco
confermo il leggerissimo back-focus )il fuoco cade, ad occhio, tra lo zero e lo 0.5)
Sequenze a diaframmi diversi
Charlize in studio
fiori in studio
fiori sul balcone
Su D5, tutta apertura, sole pieno
La modella di casa
Esattamente, questione di indole e di modo di essere oltre che di intendere il ritratto
Anche a Max, ad esempio, consiglierei di restare sull'85. Focale che per me è ... praticamente un grandangolare da testa e busto più un sacco di altre robe che così non posso tagliare fuori
si, si: lo so....
la mia focale da ritratto e' l'85mm perche' mi piace riprendere parti del soggetto che fotografo, gesti, o la sensazione degli stessi.
Tutta roba che da 105 in poi diventa difficile a meno di restare fuori contatto dal soggetto: timidamente
Io invece, che amo i grandangolari (quadrangolari... mi capito' di sentirli nominare) mi avvicino molto
Per chi se lo può permettere il dream kit odierno, per me è :
Sigma 85/1.4 Art
Nikon 105/1.4E
Sigma 135/1.8 Art
Nikon 70-200/2.8E
Nikon 300/4E (specie in esterni)
Dovendo limitare la scelta per tutte le altre ovvie ragioni :
Sigma 85/1.4 Art (il più semplice da usare dei tre : 105 e 135 non sono obiettivi per tutti)
Nikon 70-200/2.8E
Buonasera Mauro, cos'è che li rende meno "per tutti"? l'esigua profondità di campo a ta ed in campo ravviciinato?
la focale 85mm (non necessariamente il Sigma Art) corrisponde giusto un normale allungato senza un eccessivo schiacciamento dei piani ma con giusto quel tanto che basta a non indurre deformazioni nei volti.
Adatta al ritratto ambientato, al mezzo busto, alla figura intera, non mette il fotografo direttamente in contatto con il soggetto in modo ravvicinato proprio perchè tutti i progettisti limitano la distanza minima di messa a fuoco intorno ai 90cm ( a differenza dei normali che vanno verso i 50 cm o anche meno) che permette più o meno di riprendere metà del busto di una persona normale.
Anche a tutta apertura é abbastanza agevole da controllare sul piano della messa a fuoco.
Non è una focale strettamente legata al ritratto, per decenni è stato uno dei due obiettivi del corredo minimo (insieme al 35mm), specie alle aperture massime più moderate (F2, F2.8).
Il 135mm è un obiettivo nato per il ritratto stretto, la testa o anche solo la maschera del viso.
Lo schiacciamento diventa più importante, necessita grande controlla ma soprattutto un fotografo che abbia la personalità per imporsi sul soggetto.
Alla stessa distanza minima del 85mm ha un rapporto di ingrandimento superiore e mette davanti ad ogni possibile problematica inerenti gli ... inevitabili difetti del soggetto.
Non ha molto senso in altri generi che non siano il ritratto, in quanto ottica specializzata, diventa cedente rispetto ad un più flessibile 70-200 per tutto il resto.
Per questo motivo, se un tempo era uno degli obiettivi principe del corredo, negli ultimi decenni è diventato MOLTO desueto e solo ultimamente viene riscoperto, più che altro per merito di Zeiss che ha sempre fatto di questa focale il suo cavallo di battaglia.
Il 105mm molto luminoso è un obiettivo intermedio tra i due, pensato per il ritratto testa-e-spalle, spesso anche usato a teatro e in tante altre situazioni, non necessariamente per il ritratto, sfuoca in maniera morbida permettendo di ambientare i soggetti in un contesto che ancora conserva i connotati della realtà, meno onirica di 135mm, 180 e 200mm.
Si, come ho avuto modo di scrivere più volte, il Nikon 105/1.4E è un obiettivo unico che va apprezzato con la propria sensibilità di fotografo, questo ben al di là dei dati di targa, delle specifiche tecniche e del prezzo imposto.
Ma sia il 105/1.4E che il 135/1.8 Art sono obiettivi da specialisti, non da generalisti.
Un vero spreco se non utilizzati per le loro peculiarità e possibilità espressivi.
Per tutti gli altri io continuo a consigliare l'85mm (meglio F1.8) e il 70-200mm (anche F4).
Mentre a me il solo 85mm non può bastare, alla fine mi annoia e mi limita, in questo senso capisco benissimo quanto ha scritto Dario (tanto che, quando ho scoperto che aveva comprato l'85/1.4G non ho proprio capito il senso del suo acquisto, conoscendolo ..................).
Ottima spiegazione, a completamento della risposta a quanto ho evidenziato che ho già dato in altre occasioni, diciamo che la mia veduta ritrattistica si è leggermente ampliata con l'avvento (perché è stato del tutto casuale) del set con cui poi ho allestito la mia prima esposizione, il successo che ha avuto ed il mio modo di vedere il ritratto ambientato, principalmente col 35 art si è arricchito di nuove accezioni. Chiaro che non potevo fare un servizio con solo un 35mm ed in quella occasione mi è mancato tanto un 85mm che ho emulato con un 50 su APS... ma quante volte mi sono chiesto, chissà che belle con un 85 vero... da lì è uscito l'acquisto, probabilmente mi sarebbe bastato 1.8, visto che ancora adesso, per quanto lo usi con risultati soddisfacenti, mi va un po' stretto (o largo ) tuttavia il minore schiacciamento lo rende più versatile per il lavoro diciamo, per il gusto personale resta e resterà nel mio cuore il 135. Che nella versione nikkor DC è fermo da un pezzo in cassaforte, non tanto per le prestazioni, ma perché faccio ormai fatica a gestire un'ottica non motorizzata, proprio perché le mie foto adesso sono più dinamiche, rubate dall'azione, un AF preciso silenzioso e rapido è diventato un must.
Beh, questa me la segno, troppo forte!