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Nikon 55mm f3.5 micro-nikkor, gioiello d'epoca.
mag 10 2015 01:00 |
Silvio Renesto
in Obiettivi
micro nikkor 55mm f3.5Anche se il 55 f2.8 era ottimo e probabilmente rendeva meglio alle lunghe distanze, nel cuore dei puristi della macro è rimasto il "vecchio" f3.5. Perchè? Perchè nella macro sembra avere ancora la meglio rispetto al fratello più luminoso.
Anche qui su Nikonland non mancano gli estimatori del 55mm f3.5 micro-nikkor, così, incuriosito da quel che ho visto, sentito e letto, me ne sono fatto prestare uno da un amico, anche lui grande sostenitore di quest'ottica. Ecco qui le mie impressioni d'uso.
L'obiettivo è la versione Ai. I dati tecnici, brevissimamente: 5 lenti in 4 gruppi diaframma a 6 lamelle, diametro filtri 52mm distanza minima di messa a fuoco 0,241mm, rapporto di riproduzione 1:2 (metà del reale), raggiunge 1:1 tramite il tubo di prolunga Pk13 che è lungo 27,5cm.
Da sinistra a destra: l'obiettivo focheggiato ad infinito, alla minima distanza e con il tubo PK13 (questo è mio!) montato.
La piccola lente frontale è molto incassata rendendo superflui paraluce (disponibile solo come opzionale) e filtri protettivi, perlomeno in usi non estremi.
Costruzione/ergonomia
La costruzione è quella dei vecchi nikkor, non credo ci sia bisogno di approfondire oltre. Nonostante i trent'anni e passa la ghiera di messa a fuoco, almeno in quest'esemplare, è fluida e senza giochi.
Sul campo.
Ho provato il 55 f3.5 sulla D7100 che ha un sensore denso, che mette alla corda gli obiettivi.
Dal punto di vista operativo, ho trovato abbastanza facile mettere a fuoco a mano, sia fidandomi del pallino verde che, a volte, in live view. La macro si fa con calma quindi l'assenza dell'autofocus non dico sia irrilevante ma, soprattutto nel caso di soggetti statici, non è un grosso problema.
Ho notato una tendenza a sottoesporre di circa 1 stop (a volte qualcosa in più) da parte della D7100, che presumo sia dovuta al fatto che per pigrizia non ho impostato i dati dell'obiettivo nel menù.
Ho esposto in manuale, a f8-11 raramente f16, ISO tra i 200 e gli 800.
I risultati?
Sono rimasto piacevolmente sorpreso, le foto che seguono sono senza postproduzione (conversione jpeg e riduzione a parte).
Fiore di trifoglio, treppiedi, luce naturale
Alla minima distanza di messa a fuoco, f11, treppiedi, luce naturale
Altro fiore di trifoglio, con il PK13, treppiedi, luce naturale
Test:
Yes
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16 Comments
boh...
a me pare che invece inserire un soggetto in uno sfondo coerente non sia poi una brutta cosa: a patto che lo sfuocato dell'obiettivo sia gradevole (ed in questo i Micro restano obiettivi poco dolci e molto taglienti)
Inoltre, trovare il soffione a un metro e piu' di distanza con un ingombrante e pesante 300mm con tubi o lenti addizionali, mi fa venire il mal di testa in pochi scatti.
Mentre un 50-60mm Macro e' pur sempre obiettivo studiato proprio per una comodita' d'uso specifica per vegetazione ed insetti.
Certo non per animali reattivi come le tue libellule o peggio.
Resta il fatto che un RR di 1:2 come quello offerto da tutta la progenie dei Micro-Nikkor fino all'epoca AiS sia limitato ad un utilizzo da fotografia ravvicinata piu' che vera e propria Macro. Nonostante la teoria per cui anche quel RR possa essere considerato macrofotografia.
Grazie dei ringraziamenti: sono contento di avervi stuzzicato a conoscere un altro obiettivo Nikkor tra i tanti che abbiamo ancora da utilizzare...
Purtroppo il soffione è un brutto esempio, lo riconosco, ma non avevo la possibilità fisica di "fermare" delle libellule per riprenderle con il 55mm a meno di surgelarle .
Sul fatto che il 55 sia specifico per gli insetti ho non pochi dubbi. Per me il "re" della fotografia agli insetti "vivi e in salute" è il 180/200mm macro. Con soggetti di certe dimensioni e reattività il 55mm è praticamente improponibile. specie se stanno fra cespugli (chi intralciano e chiazzano terribilmente lo sfondo). Almeno per me.
Ma lo scrivi anche tu.
Ma... come ho scritto è questione personale.
Io sono seguace di Ronnie Gaubert.
Poi come spero di aver fatto capire, ciascuno ha il suo metro (YMMV, Your Mileage May Vary dicono gli anglofoni).
PS Nemmeno io fotograferei un soffione con un 300mm, qui era a scopo didattico, un soffione lo fotograferei con un normale od un grandangolo, in un campo di soffioni tenendone uno a fuoco e gli altri sfuocati. Oppure lo fotograferei da vicinissimo.
Un fiore più vivace lo fotograferei con il 200 micro
Ma... in genere io non fotografo fiori.
devo essermi spiegato male:
mi riferivo al fatto che un soggetto da selezionare con un RR 2 o 3:1 come quelli che prediligi tu con un 300mm allungato coi tubi o con le lenti di cui hai spesso scritto, a me darebbe il mal di mare a quelle distanze di ripresa.
Ma le libellule le ho fotografate anch'io e col 105/4 che mi pare piaccia anche a te, oltre che col 200/4 Ai (mano libera, MF, niente sfondi puliti pero'...)
Certo non bene come quelle che vedo oggetto delle vostre attenzioni, ma piu' per il fatto che ...non le cerco, piuttosto che per lo sfondo ...confuso, come usi considerare tu.
I fiori sono piu' facili: certo i fossili invece non si muovono neppure col vento
Certamente se un soggetto non ti interessa non vedo perchè lo dovresti cercare. E' giusto così. Ognuno ha le sue preferenze.
Il 105 f4 mi piace molto .. però sul formato Dx .
I fiori sono forse più facili da fotografare, ma per me molto difficili da fotografare bene, ossia rendere interessanti, perchè bisogna giocare bene su sfondie composizione. Altrimenti mi dicono poco. Solo tre o quattro foto delle foto fiori che ho fatto ritengo abbastanza riuscite.
I fossili li fotografo per ... dovere. Non per hobby. Anche se a volte possono essere interessanti anche dal punto di vista estetico.
PS Immagino volessi dire 1:2 1:3 ossia metà od un terzo del reale, quando ti riferivi ai soggetti che prediligo.
Il 55 micro, da sempre uso il fratello più giovane il 2.8
E' un vero dispiacere che non riesco più a padroneggiarlo come quando ci vedevo bene. Adesso l'AF s del 60 micro, veloce come un razzo, la fa da padrone e il 55 micro rimane lì nella borsa. Ogni tanto lo porto appresso, ma ne sbaglio troppe.
Comunque ... a spanne senza confronto diretto da mostrare ... ma mi pare di poter dire che il 55 micro distorce meno del 60G ed ha qualcosa in più in risoluzione, non tanto sulle brevi quanto sulle lunghe distanze
Mi sbaglio?
ciao
E giusto con i fiori ti dovevi cimentare in questo test del 55/3,5 allora?
Peccato... una volta che il tuo amico te lo aveva affidato (a meno che non avesse fretta di riottenerlo) valeva la pena di provare le sue potenzialita' (da gioiello come lo definisci) anche su soggetti a te piu' cari...
PS:
no, riguardo le libellule intendevo proprio il doppio o il triplo, considerando molte delle foto che ho visto pubblicare sia a te sia ad altri fotografi che ritraggono in certi casi particolari che mi pare vadano ben oltre il lifesize del RR 1:1
a meno che non siano crop, o che le libellule che ogni tanto fotografo io siano davvero piu' piccole delle vostre
Che era poi l'unico mio potenziale argomento di confronto di questo vecchio Micro rispetto ai piu' attuali.
I quali hanno dalla loro molte frecce al loro arco, a cominciare dall'af a finire col VR (chi lo possiede)
Indipendentemente dalle differenti focali che servono, come da libretta, a differenti utilizzi...
Io non faccio macro in modo sistematico ma spessissimo lavori di riproduzione (anche degli occhi delle ragazze).
E il mio arsenale si compone di 60-105-180mm, con la possibilità di usare i tubi sui tele più lunghi.
Personalmente ritengo che ogni focale abbia la sua utilità e che siano tutti ugualmente necessari.
Il 100% delle foto degli apparecchi che recensisco su queste pagine sono fatte con il 60/2.8G che è di fatto l'ultima incarnazione di questo splendido 55/3.5.
Che io non comprerei esclusivamente perchè preferisco l'autofocus, anche in macro, specie su questa focale che si presta normalmente all'uso senza alcun treppiedi, velocissimamente ed efficientemente.
Detto questo, tanto di cappello a questo obiettivo che non mostra certamente gli anni che porta
Max , a parte qualche ritratto, di solito le libellule le riprendo come te, intere,quindi essendo sui 6-8cm, uso rapporti di riproduzione minori del reale. Altri invece fanno più spesso particolari ed in quei casi hai ragione tu. Ne faccio anch'io ma raramente.
Non ho usato il 55mm su soggetti a me più "cari" un po' perchè per testare è più facile su soggetti immobili in quanto ... gli altri scappavano.
La Cetonia che ho pubblicato era troppo ingorda per scappare, mentre altre tre o quattro se ne sono involate perchè mi avvicinavo troppo. Col 200 micro non sarebbe successo.
A onor del vero quando tempo addietro discussi con Mudmad qui su Nikonland di questa stessa cosa, mi mostrò una splendida macro di dittero da lui fatta con il 60micro, ingrandimento dettaglio e sfondo perfetti, però convenne con me che non era stato semplice, meno semplice che con una focale un po' più lunga.
Per me il 105 è il minimo sul campo per riprendere a mano libera soggetti in azione, mentre dal 180 in su è il meglio per riprendere col cavalletto soggetti che sono relativamente tranquilli.
Mauro, stiamo dicendo la stessa cosa. Siamo d'accordo sia che 55/60 vanno bene per la riproduzione (nel senso fotografico ) di ciò che non fugge sia che ciascuna focale ha il suo perchè. Mi sfugge qualcosa?
Io mica ho scritto che il 55mm non è da usare. Ho anzi scritto che è ottimo ma secondo me ha una sua nicchia d'uso preferenziale . Al Museo di Storia naturale di Lugano hanno il 60 G e quando lavoro là uso quello su stativo con ottimi risultati. Invece:
"provate a riprendere con il 55mm all'alba una ragnatela imperlata di rugiada su un cespuglio e tutto quello che avrete sarà la ragnatela impiastricciata sull'obiettivo; con un 105 invece..." Sempre John Shaw, citato a memoria.
Poi... YMMV, sempre.
Si, Silvio, provati però a fotografare la scatola della D4 con la D4 sopra (o il mazzo di fiori per la festa della Mamma con tutto il vaso su uno sfondo accuratamente selezionato) con il 105/2.8 o il 200/4 o il 300/4 Sigma ... senza andare nella stanza di fianco, tenendo la porta aperta
Il senso della puntualizzazione o della critica era solo questo. E' abbastanza inutile (ai miei occhi) dire che con una familiare a metano è meglio non andare in autodromo a provare le accelerazioni e che con una Porsche cabrio a due posti secchi è un problema caricare il passeggino e la cuccia del cane.
Rorslett, per contraltare a John Shaw, ama e usa questo 55/3.5 per i fiori e gli alberi. Altre cose le fa con il 200/2, altre ancora con il 300/2.8 altre ancora con il 60/4 UV Coastal Optics
Il 55 mm serve per fotografare cose non piccolissime da vicino o vicinissimo, magari dentro la gabbia di luce e le foto dei fiori di trifoglio (che io non avevo nemmeno in mente cosa fossero) che hai fatto mi sembra perfettamente adeguate (e a me piacciono)
Senz'altro d'accordo, la mia voleva infatti essere solo una nota per rendere un po' più personale l'articolo, ossia date le caratteristiche , per la mia macro non lo userei molto e questi sono i perchè.
Vabbe'...
non esageriamo pero'....
pur con la mia incapacita' visiva incombente, a mano libera e senza (ovviamente) AF o VR,
anche con questo obiettivo qualche scatto a soggetti meno immobili di una cetonia bottinante sono riuscito a farlo:
e la qualita' dell'obiettivo si riflette anche su sensori meno prestanti come ad esempio i seguenti scatti registrati su Fujifilm XE1
Figuriamoci con un 60 AF-S cosa si possa ottenere...
Il 60 Micro AF-S G è decisamente performante
e il Fast and Furious seguente l'ho tracciato solo con l'AF veloce e preciso
Comunque quest'anno si passa al 105 che i blennidi sono simpatici ma avvicinarvisi a meno di 10 cm non li fa molto contenti.
Anche con il 55 micro riuscivo a fare foto simili, ma non c'è paragone in termini di produttività con il 60 G
Oh sì, dunque.
Lo ripeto
YMMV
La mia era un'affermazione sul mio modo di fotografare gli insetti e simili che evidentemente risulta troppo forte, sbilancia l'articolo e provvederò subito a stemperare così saremo tutti più contenti.
Venendo alle tue foto di insetti , le api, i bombi e la farfalla rapprsentano chiari esempio del perchè io non userei il 55mm anche se non mi scappassero i soggetti. Non dico che le foto siano brutte, dico che io così non le farei. Per gusto personale.
Io le preferisco così
Questo non ha nulla a che vedere con la qualità dell'obiettivo nè delle tue foto.
Però ritengo giusto mostrare la differenza per far capire a chi di macro non ne sa, e vuole comprare un obiettivo che se vuole certi effetti occorrono certi obiettivi e non altri può essergli piùutile il 55, oppure il 105 oppure il 200, così si rende conto..
PS La prima delle tue, è una Acrida ungarica che a me piace come soggetto e mi manca, per cui mi suscita invidia.
Trovo il tuo articolo ben fatto ed esaustivo per questa lente che ho avuto,venduto e ricomprata oggi in perfette condizioni ,
(splendido) Obiettivo che possiedo, e che mi ha fatto innamorare della macro ...