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Nikon 400mm f/3.5 IF-ED : il gladiatore (test/prova)
feb 08 2016 01:00 |
Max Aquila
in Obiettivi
non per dire, ma:
con uno schema di 8 lenti in 6 gruppi,
un'angolo di campo in pieno formato di 6°10'
una scala diaframmi da f/3,5 a f/22
una messa a fuoco minima di 4.2m
un peso di 2.800gr
ed una lente frontale da 122mm
questo teleobiettivo nato nel 1976, ancora non Ai, fino alla sua terza ed ultima versione AiS del 1982 (s/n da 181501) ha rappresentato nel catalogo Nikon il connubio tra alte prestazioni ottiche in unione alla massima luminosità allora disponibile per questa focale (il primo f/2.8 é il mastodonte da più di cinque kg del 1985)
Accreditato oltre che da prestazioni di tutto rispetto, anche da dimensioni fuori dalla norma (LxD:304x134mm), per intenderci, il coevo 300/2.8 misura cinque cm in meno di lunghezza e solo 4mm in più di larghezza (!!!) nonostante il terzo di stop in più di luminosità..., e di questo illustre fratello, arrivato alla baionetta AiS nello stesso anno 1982, replica oltre al mirabile tecnicismo della messa a fuoco interna (IF) con una coppia di elementi flottanti nei pressi del diaframma, anche la dotazione dei famosi vetri Nikkor a bassa dispersione (ED) fondamentali per contenere le aberrazioni cromatiche
sottolineati dal celebre anello dorato che evidenzia l'utilizzo di questi vetri in tutti i Nikkor della stessa epoca e di quelle a seguire...
La caratteristica esclusiva di questo progetto ottico é manifestata dall'evidente rigonfiamento prodotto dai tre gruppi frontali di lenti, che raggiungono il mirabolante diametro di 122mm sulla ghiera filtri frontale, sbilanciando enormemente il peso sulla parte anteriore dell'ottica
mai come con questo obiettivo é consigliabile l'utilizzo di un abbinamento con un corpo macchina motorizzato sufficientemente grande e pesante come ad esempio la F3 con MD4
(che peraltro porta il peso dell'insieme a 4290gr circa!)
imponendo la dotazione di un pratico cassettino filtri a vite da 39mm
Altro aspetto in comune col fratellone 300/2.8 sono la comoda manopola per la rotazione di 360° della fondamentale staffa per il fissaggio al treppiede (o al più comodo monopiede, senza i quali brandeggiare a mano libera questo tele risulta facile come roteare una mazza ferrata...altro che il gladio d'apertura!) che si trova in posizione ergonomica subito prima della larga e docilissima ghiera per la messa a fuoco, e la presenza dell'argenteo pomellino di preset della posizione della ghiera di messa a fuoco, utilissimo per fissare una determinata distanza di fuoco a cui bloccare la ghiera (lo sblocco é comunque immediato e sempre disponibile), che si trova più in alto, appena sotto la fascia lucida che riporta incisi la focale del'obiettivo, il diaframma massimo ed il numero di serie
...oltre al vanto del nome e del vetro speciale
Dovunque si guardi si nota la cura costruttiva con la quale Nikon ha dato vita a questa realizzazione:
inquadrare col Micro 55/2.8 suo coetaneo, il vetro di cui é costituito, apre ... nuovi orizzonti alla lettura del soggetto
attraverso la flangia posteriore, tradizionalmente a cinque viti, si intravedono le nove lamelle del diaframma, particolarmente conformate per conferire il giusto bokeh a questo obiettivo così luminoso, protette dall'ultimo doppietto di lenti, appena dietro quelle flottanti, poste tra il diaframma e i gruppi di lenti frontali
Unico aspetto problematico risulta essere la scarsissima estensione in profondità del paraluce incorporato, munito di bloccaggio a vite...
probabilmente in sede di progetto si decise di non appesantire ulteriormente in avanti il baricentro dell'ottica, munendola di un paraluce esterno, come l' HE-4 del 300/2.8....
Francamente preferisco la profondità di contrasto che un paraluce appropriato conferisce a qualsiasi teleobiettivo: pur non essendo questo 400mm eccessivamente sensibile a flares o ghosts, un bel HE-4 (modificato nei blocchetti di fissaggio) io glielo incorono...!
mentre cosa di meglio per riposare che infilarsi un bel cappuccio di pelle firmato....
Questo obiettivo, nonostante la stazza imponente, si fa subito apprezzare per la poliedricità: non ha un genere di elezione, per quanto una lunga focale la si immagini prevalentemente a suo agio tra i campi sportivi:
in realtà questo teleobiettivo fa parte della tradizione più pura della Nikon in fatto di neutralità:
legge la luce per quella che é (piuttosto che quella che il fotografo vorrebbe che fosse) e la rende di volta in volta il più possibile aderente alla realtà delle condizioni ambientali del momento (cosa che per il mio modo di fotografare molto aiuta...resto piuttosto sgomento di fronte a certi "effetti pittorici" tendenza moderna di zoom oggi popolari, che spesso impediscono di gestire il reale bilancio di luce e di saturazione cromatica reale)
controluce e riflessi anche diretti non lo spaventano, nonostante la denunciata carenza dimensionale del paraluce incorporato
naturalmente orientato ad essere utilizzato a tutta apertura o al massimo fino a f/5.6: diaframma oltre il quale non mi pare di notare alcun miglioramento oggettivo delle prestazioni e della già ottima nitidezza...inoltre i diaframmi aperti, aiutano a "congelare" l'azione
Ma dove ovviamente si ottiene il massimo delle velleità di questo teleobiettivo é nelle situazioni di ripresa ben ponderate, rispetto soggetti in rapida evoluzione
sfruttando appunto le doti di nitidezza di cui ho già detto, finanche a tutta apertura (alla quale secondo me il mio esemplare di questa prova sembra avere sempre scattato, giusta una certa "ruvidità" della ghiera del diaframma ad aperture diverse... )
se c'é la luce giusta sul soggetto e la necessaria abilità di messa a fuoco (per fortuna derivante da lustri di pratica e conoscenza dei soggetti in questione) ecco LA Foto!
Ho scattato le foto di questo articolo tra dicembre e marzo, in situazioni di ripresa e luce differente, sempre meravigliandomi per le caratteristiche ottiche di quest'obiettivo che ha il suo limite più marcato, più che nel peso che lo accomuna anche ad altre realizzazioni moderne (e lo distingue da quelle decisamente più pesanti dei 400 poco più luminosi), quanto per l'evidente squilibrio che quella testa d'obiettivo così pesante provoca:
davvero non ho mai avuto tante difficoltà ed insicurezze nel maneggiare un tele luminoso, quanto con questo obiettivo, pur così performante, ma che usato a mano libera stanca dopo pochi scatti, costringeno a lunghe pause di recupero muscolare...
specie con soggetti veloci e imprevedibili come sono spesso i gabbiani...:
(crop)
con i quali nemmeno un monopiede consente la necessaria velocità nel cambiare posizione di ripresa, nelle loro lunghe planate e stalli improvvisi...
però.... che stupenda incisione ha sul fuoco questo Nikkor!....
...e perché...lo sfuocato???
se il cielo é nuvolo...basta aumentare un pochino la saturazione on-camera
se si é in luce....si va in discesa...
ombre, riflessi e bianchi abbaglianti, tutti vengono "addomesticati" con la giusta dose di contrasto, volta per volta
non parliamo dello "street reportage" ...rubato a distanza...
perfino il ritratto, che non é certo il campo d'elezione di questo tele (a causa del peso e dell'ingombro, spesso potenzialmente inibente il soggetto)...
anche una sorgente di luce contrastata porta ad ottenere risultati notevoli, specie sotto l'aspetto della resa dell'incarnato...
insomma....capito???
Questo non lo vendo: lo giuro....!!!!
riassumendo:
PRO:
-prestazioni ottiche adeguate alla classe dell'obiettivo
-neutralità cromatica
-facilità nella messa a fuoco manuale
-resistenza alle interriflessioni e ai flares
Contro:
-ergonomia
-stabilità (anche su cavalletto é bene bilanciare sempre tutto l'insieme)
-peso
-inutilità dei diaframmi più chiusi
-difficoltà nell'abbinamento ai moltiplicatori dell'epoca
...ci gioco ancora un pò....
Max Aquila per Nikonland © 2008
Test:
Yes
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36 Comments
Sto guardandomi intorno a 360? per un tele e su questa focale questo f/3,5 ? sempre stato un sogno !!
Com'? la velocit? operativa e la percentuale delle foto a fuoco a TA ?
Ciao,
Adri.
Bellissimo obiettivo, ma obiettivamente davvero ostico da impugnare: sono certo che a mano libera la quantit? di scatti fattibili col 400/2.8 che pesa il doppio, sar? comunque maggiore a causa dell'effettivo sbilanciamento in avanti provocato dalla particolare conformazione di questo tele:
praticamente obbligatorio il monopiede, mentre col 300/2.8 (che pesa anche lui i suoi 2.7 kg) con cui ho scattato parecchio, mi ricordo un feeling migliore nell'utilizzo a mano libera!
Velocit? operativa di messa a fuoco eccellente (grazie ad un ottimo IF), percentuale di foto a fuoco con la mia D200+katz-eye con stigmometro diciamo attorno al 30% di foto riuscite ed un 20% di fuoco perfetto su soggetti in rapido spostamento... nessun problema con soggetti normalmente movimentati e/o fermi...
poi tutto dipende dall'occhio di chi sta dietro...: il mio ?...d'aquila!
ho appena ritirato le foto realizzate con questo obiettivo sulla F3 con MD4 e mirino sportivo (eccellente per funzionalit? con tele spinti come questo).
Parte del rullino (un Fuji PRO400H) ? stato scattato insieme al duplicatore dedicato TC300, quindi in una configurazione da 800 mm f/7...
Risultato: solo sei foto su 38 hanno manifestato problemi di mosso evidente o di fuorifuoco ed i soggetti scelti erano automobili, persone in movimento oltre a palazzi e monumenti ripresi a forte distanza...
Ovviamente salendo con la scala di riproduzione fino a stampe A3 ed oltre, sicuramente si potrebbe notare del micromosso o delle imperfezioni di fuoco che ad occhio nudo e su un provino non possono essere messe in adeguato risalto...
ma l'impressione generale ? che comunque la "non planeit?" della pellicola, unita al maggior formato ed in contrapposizione all'inflessibilit? (anche materiale) del sensore, oltre che al maggiore FOV del formato DX, consenta una migliore quantit? di scatti pi? che accettabili, anzi direi proprio buoni!
Insomma ... una maggiore pdc causata dalla natura fisica della pellicola, che meglio si adatta alle distorsioni curvilinee del nostro universo...rispetto la rigida, piana, visione di una lastra di silicio...che ogni tanto ci fa penare!
Cara dolce vecchia pellicola...
A questo punto, visto anche che nell'imminenza di prendere un'autovettura nuova non potr? darmi a spese folli (desideravo tanto almeno un 300 f/4 da moltiplicare 1,4x), mi sa che mi dar? alla sperimentazione delle ottiche che possiedo su macchine FX... appena me ne capita una a tiro !!
Per essere pronto quando all'orizzonte sorger? una D400 FX...
Comunque ricordo negli anni '80 di aver visto un paio di annuari di fotografia naturalistica con foto eccezzzzzionali ad animali in savana e simili (tra cui un raro documento di ghepardi sahariani: color sabbia, sono rarissimi e elusivi) la cui luce era passata tutta attraverso le lenti di un Nikkor 400 f/3,5 come il tuo !! Foto su Kodachrome, naturalmente, spettacolari !! sono innamorato da allora...
Ancora adesso ? la sua quotazione?
Che hai combinato alla fin fine Dani ?? Non sarai mica diventato owner di questo gioiello ?
Grazie
Giovanni
Grazie,
Silvio
Forse in presenza di aurore boreali...
Qui da me percettible a TA in condizioni limite: bassa luminosit? ambiente (anzi bassissima) e presenza di luci dirette in inquadratura...
come a dire, inquadrando un lampione notturno acceso, dopo il tramonto...
Ma a quell'ora di solito uso forchetta e coltello...
il velo atmosferico aiuta parecchio ad evitare valutazioni alla Rorslett...
a mare diventa tutto pi? facile con la prevalenza del blu sugli altri colori cagionevoli di aberrazione...
peraltro l'acquisto di questo tele ? ovviamente una soluzione di ripiego rispetto la messe di zoom e tele che offrono oggi la stessa focale, magari assistiti da autofocus e riduttore di vibrazioni, quindi... pazienza
Spiritosone ! ... e io ci sono pure andato a guardare !!
"On the high-resolution D200 and D2X, ... there is far too much chromatic aberration (CA) to my liking and the images never really spring to life due to the all-over smearing of colours. If you shot it wide open the visible CA is reduced, but stop down and it creeps in everywhere."
mi sono seriamente preocupato, ne avevo adocchiato uno a buon prezzo, ma questa review mi ha un po' demoralizzato.
All-over smearing dei colori e aberrazione cromatica che striscia ovunque...
per quello volevo sentire impressioni di prima mano.
Ciao,
Silvio
La D3 con i suoi pixeloni (ed ovviamente la D700) ? decisamente meno sensibile a questo aspetto, almeno con le ottiche lunghe. Almeno, io faccio fatica a vedere aberrazione cromatica dove invece con la D2 era evidente ...
Anche perch? il firmware D3 (e D700) corregge automaticamente e piuttosto efficacemente le frange colorate (CA) on-camera... la D2 al tempo non lo prevedeva e quindi non lo fa.
Il sigma 400 Apo Macro AF per le libellule ramarri ecc., insomma tutto quello che sta sotto ai 3m di distanza ? OK, e un 400 f3.5 +1.4x(?) per la fauna pi? diffidente... mi costerebbe moolto meno di un 500 P e moooooooolto meno dei moderni AFS e avrei comunque una resa migliore che con l'attuale 300 f2.8 af +2x (il 2x ? quasi inusabile), la sola cosa che mi frena ? che non credo di essere abbastanza veloce per mettere a fuoco a mano su soggetti vivaci... se no avrei gi? fatto la pazzia.
Ciao,
Silvio
Se vuoi usare un moltiplicatore si trova ancora sull'usato il TC-301, fatto apposta per il 400.
Giovanni