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Nikkor 15mm f/3,5 Ai: superwide su FX

Nikkor Ai Nikon Wideangle grandangolo 15mm 110° angle of field fx Max Aquila

una boccia di vetro per pesci rossi Immagine Allegata: pescerosso.jpg

 
 

La nostra storia insieme
 
110 gradi sono davvero tanti...magari anche troppi su di un sensore FX...

 
Questo maestoso superwide non puo' fare eccezione al "limite": l'ho comprato alla fine di Aprile del 2007 da un Ceco per sopperire alla principale carenza che a partire dall'acquisto due anni prima della D70, la mia prima reflex DX, avevo dovuto constatare su quel formato: l'impossibilita' di utilizzare i wide piu' o meno spinti per le prerogative che li caratterizzavano.
 
Dopo un paio di fallimentari esperienze con focali simili Sigma ma incomparabili con questo Nikkor (e una media soddisfazione nell'utilizzo, monco, dello zoom Nikon 17-35/2.8) ecco arrivare dai dintorni di Praga questo monumento:
Immagine Allegata: 069 05052015 0135 _DSC7048 05052015 Max Aquila photo Max Aquila photo (c).jpg
innamoramento repentino e utilizzo sfrenato sulle mie due D200 dell'epoca, poi anche con la D2x e la D300 comprate nel 2008, sulle quali forniva a causa del formato DX una copertura pari all'angolo di campo di un 22mm su pellicola 135.
 
Poi nel 2009 arriva la D700 ... e oggi (monitorando i metadati di LR) mi accorgo che l'utilizzo di questo obiettivo da quel momento viene del tutto ridimensionato:
in buona sostanza, da sei anni in qua Max Aquila usa il Nikkor 15mm f/3.5 Ai ne piu' ne meno come un ... effetto speciale, come un filtro creativo, in poche occasioni e sempre col precipuo scopo di far sprofondare l'osservatore in universi dilatati, omnicomprensivi, immaginifici...
Immagine Allegata: 001 12052012 0001 002 12052012-_D3H7073  Max Aquila photo (C) 12052012 Max Aquila photo Max Aquila photo (c).jpg
Immagine Allegata: 002 31052012 0002 053 31052012-_D7C3296 Max Aquila photo (C) 31052012 Max Aquila photo Max Aquila photo (c).jpg
Immagine Allegata: 004 20122014 0004 _NDF2350 20122014 Max Aquila photo Max Aquila photo (c).jpg
Perche'?
 
Perche' a Max Aquila il wide che interessava realmente si chiamava gia' con le reflex a pellicola 20mm e l'angolo di campo ottimale per sfruttare le inquadrature piu' ardite che riuscisse ad immaginare erano appunto i 94° di quella lunghezza focale, con i quali bisogna intrufolarsi tra soggetto e sfondo, componendo l'inquadratura che il suo cervello dilatato e' abituato a prefigurare.
 
mentre con il 15mm...si spia da un estremo all'altro della vita altrui...Immagine Allegata: 003 20122014 0003 _NDF2273 20122014 Max Aquila photo Max Aquila photo (c).jpg
 e l'inquadratura...te l'impone lui e solamente lui...





Test: Yes



6 Comments

Foto
Andrea Zampieron
mag 07 2015 07:06

Grazie Max,un articolo ben fatto ed esaustivo che mi ha fatto conoscere questa perla della Nikon, sicuramente dalle foto vedo che è difficile da usare,riuscire a ricavare qualcosa di buono è impegnativo,con una lente così non si improvvisa,ho rivisto con piacere alcuni scatti della mia visita a Palermo nel 2013

Grazie Andrea

Ho avuto e usato il Nikkor 15/3.5 per una sola estate, su D3 e D3x.

Tanto da apprezzarne le qualità assolute, ammirare la capacità più unica che rara di Nikon di realizzare un oggetto di tale levatura, tanto è corretto e poco distorto quell'obiettivo ma, soprattutto, se confrontato con altri oggetti successivi, fissi o zoom, dotato della capacità di donare alla scena colori così belli.

 

Mi sono anche accorto di quanto sia difficile utilizzare un obiettivo del genere. Nella descrizione e nelle foto di Max mi sono riconosciuto del tutto.

Vignettatura che varia a seconda della scena e della disposizione del sole, con angoli molto scuri mentre dall'altra parte siamo al limite della sovraesposizione.

Difficoltà nell'evitare che il sole entri nella scena.

 

Nulla di paragonabile al Sigma 14/2.8 che avevo avuto prima in DX ma certo un continuo schermare con la mano i raggi del sole.

 

Alla fine ho risolto rivendendolo, immaginando che il nuovo acquirente potesse valorizzarlo per quello che si merita e certamente meglio di me.

 

Ne rimango affascinato, tanto da levarmi il cappello (che raramente indosso) quando ne vedo uno ;) Quando Nikon era Nikon :)

Piú vedo foto fatte con questo obbiettivo, e piú mi convinco che resta la migliore realizzazione di Nikon in quel range di focali. 

Ne il successivo 14mm, ne il pur ottimo 14-24 riescono ad eguagliare la personalitá di questa boccia per pesci rossi. :) 

a_

Foto
Max Aquila
mag 07 2015 08:12

Piú vedo foto fatte con questo obbiettivo, e piú mi convinco che resta la migliore realizzazione di Nikon in quel range di focali. 
Ne il successivo 14mm, ne il pur ottimo 14-24 riescono ad eguagliare la personalitá di questa boccia per pesci rossi. :) 
a_


mettici pure che ormai sono cecato e che la meta' di quelle foto sarebbero potute essere interpretate ...meglio.

Ma che in parallelo la "esigenza' di telecentricita' dei sensori moderni esclude di fatto la maggior parte delle informazioni luminose che quel vetro trasmette.

Per assurdo ritengo che il massimo del suo centro immagine lo abbia espresso il sensore della D300.... dopo il quale i difetti vengono impietosamente a galla insieme agli indubbi pregi.

Un test per me amaro...

Art-attack!

Interessante racconto di un'ottica, a quanto vedo, straordinaria e sfidante per qualsiasi fotografo.

 

Riguardo i colori: sono volutamente densi e saturi per effetto dello sviluppo, oppure vengono per così dire proposti così dalla lente stessa?

Foto
Max Aquila
mag 07 2015 11:55

La postproduzione apportata nella quasi totalita' delle foto e' consistita nella regolazione del contrasto, ove necessario (in alcuni controluce) ed in un modico incremento di nitidezza se inferiore al minimo sindacale.

Qualche orizzonte aggiustato di uno, due gradi, un po' di rumore attenuato (nei pochi scatti a 1600 e 3200 iso).

 

Niente aumenti artificiosi di neri,  vividezza o saturazione: ci pensa il Nikkor da solo (insieme alla Luce di qui)... in ripresa ho dovuto piu' sovraesporre che sottoesporre...pensa te...!

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