Notte di luna piena sotto alle 3 cime Lavaredo.
Entusiasta del fatto che il mio racconto sulla penisola Valdes abbia ricevuto più visite di quanto mi sarei aspettato, pensavo di continuare con una 2A parte di quel viaggio.
Invece no, perche il 15/16 corrente mese ho avuto la fortuna di beccare una serata-notte e giorno sucessivo di quelli che non tutti i fine settimana regalano.
Confidando in quelle previsioni meteo che ormai considero affidabili dai tempi in cui in montagna ci andavo per arrampicare,
vale a dire arpav di Arabba, verso le 11 parto con mia figlia,destinazione dolomiti di Auronzo/sexten pustertal.
All'una dopo una tappa ad Auronzo siamo a Misurina,nonostante sia un sabato di ottobre c'è movimento,proseguiamo al vicino lago Antorno,qui con disappunto sig! trovo la schifezza (strada Misurina rif Auronzo) aperta.
Va bene ormai siamo qui, parcheggio nei pressi del casello,una decina di posti auto,mentre sopra in quota sotto alla sud delle tre cime ce ne saranno un migliaio,cosa non si fa per il Dio denaro 7 km seduti in auto costo €25. Affanculo!!
Bene dopo questo sfogo per un sensazione provata in quel momento,proseguiamo. Il sentiero si inoltra nel bosco e con lieve pendenza inizia a salire poi via via la pendenza aumenta,si incrocia la strada per una sola volta e dopo 1 ora e 3/4 si giunge nei pressi del rif Auronzo, che tutto sembra tranne che un rif alpino,qui nonostante la stagione tarda sono parcheggiati una decina di bus vari camper e qualche centinaio di auto, il giro delle tre cime con il tempo bello è una cosa banale, dopo il rif Auronzo si prosegue fino al rif Lavaredo tutto su stradina per gente in ciabatte(ora no siamo in ottobre)ma in ogni caso gente che scende dall'auto vestita come si veste a fondo valle,paseggini ,babini giapponesi in biciclettina,e tutto quello che un amante della montagna non vorrebbe mai vedere,per fortuna stanno già tutti tornando,faccio un paio di foto alla chiesetta alpina passiamo il Lavaredo chiuso e saliamo a forcella lavaredo,il tempo continua a migliorare e le nubi si stanno diradando,Arabba non delude mai.Passata la forcella davanti a noi le tre cime con il loro versante più famoso,quello nord "sudtirol" quello che tutti avete visto in qualche foto,dalla forcella già si vede il rif locatelli/innerkofler nostra meta per la notte,almeno speriamo visto che il locale invernale a solo se posti. Tappa per le prime foto mentre mando mia figlia in avanscoperta per occupare almeno una branda in due.Quando arrivo mia figlia mi dice contenta"papà è ancora tutto libero" e tutto libero restera per l'intera notte,ma non perchè siamo soli in quanto per tutta la notte almeno una decina di persone erano li intorno,tre ragazzi dormivano in tenda e al mattino salivano la Toblinger knoten,altri per tutta la notte sono rimasti tra le grotte del paterno nel sacco a pelo,tanto che a qualunque ora uscissi per scattare c'erano lampade che andavano su e giù e la luce mi entrava nelle inquadrature,dopo venti secondi di scatto mi dicevo,e fatta!no cazz accendevano la pila.
dopo una lunga notte finalmente alle sette ho deciso che era ora di andare a dormire,non ho dormito a lungo perchè alle 10 mia figlia mi sveglia "papà tirano la porta" usciamo e dalla forcella Lavaredo già stava scendendo una fila di formichine,intorno al rif già una decina persone,raccogliamo le nostre cose, facciamo un a frugale collazione e partimo per completare il giro delle 3 cime.
A parte le mie personali sensazioni di cui vi ho fatto partecipi, la luce per fotografare dal tramonto ,alla notte,all'alba e tutta la giornata di domenica e stata la migliore che si potesse desiderare.
quindi basta ciacole ed avanti con le immagini.
Il pomeriggio
Il tramonto.
Si fa notte.
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Lalba.
il giorno.
Proprio bel reportage, quelle notturne sono da sogno, incantevoli (un po' meno quella col rifugio, che però ci vuole, per contestualizzare).
Il tuo racconto invece mi rende un po' triste, ma ti capisco bene, sono salito tante volte alle Tre Cime, partendo dalla parte della Val Pusteria, quando ancora non si arrivava in auto fin sopra ed era un'altro mondo, fatto di silenzi e gente che sapeva, no che capiva, dov'era.