[reportage] Una gita inaspettata
D750 Dolomiti Colbricon Lago Calaita
Una cosa decisa all’ultimo momento, senza alcuna pianificazione. Dicono che sia la cosa migliore, ma non sempre è così: bisogna anche essere fortunati, col tempo ad esempio.
Un paio di conoscenti mi coinvolgono in un “mordi e fuggi” entro il quale cerco di ricavarmi un angolo di veduta “personale". Il tempo non è molto e chi fotografa sa che in genere questo è un argomento decisivo per ottenere risultati soddisfacenti.
Fotografare in montagna le montagne poi non è per niente facile, almeno per me. Si rischiano le solite immagini viste e riviste, magari bei colori si, ma visuali note agli appassionati che le frequentano. Quando poi il posto è nei dintorni di San Martino beh…. qui tra i "nostri" abbiamo uno che ci vive quasi per metà dell’anno e lo conosce come le sue tasche, non solo orograficamente, ma, soprattutto, per le uniche condizioni di luce catturabili all’alba o al tramonto, cosa in questo caso per me esclusa.
Per cui mi caccio deliberatamente in difficoltà, sperando di cavarmela dal punto di vista fotografico, aggiungendo forse qualcosa a chi si fermerà incuriosito.
Quello che segue è un breve diario dei due percorsi:
- il primo dal passo Rolle verso i laghetti di Cobricon
- il secondo verso malga Crel (dove si mangia decorosamente spendendo poco) proseguendo verso il lago di Calaita.
Di buon mattino (saranno state le 11…) si arriva sul posto. C’è un sacco di gente (ovvio): caravan, motociclisti, allegre famigliole vocianti. Basta però scegliere un percorso un po’ in salita e spariscono in fretta; e per fortuna la maggioranza si dirige dal lato opposto, verso baita Segantini. Si cammina e si suda, il sole picchia ma ne vale la pena:
il panorama è subito appagante:
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e dopo aver aggirato il monte con una breve salita si apre la veduta sui laghetti
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in riva ai quali c’è parecchia gente (arrivata più comodamente dalla parte opposta). Ci sediamo per magiare un panino. I ragazzini sono allegri ma non chiassosi e si godono l’ambiente:
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Il giorno dopo il tempo peggiora ma non si rinuncia; verso malga Crel:
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arriviamo e non c’è nessuno. Solo alcuni ragazzi che giocano con gli animali
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e si prendono cura di un agnellino nato un giorno prima abbandonato dalla madre che ha dovuto scegliere quale dei due gemelli sfamare. Direi che è stato fortunato…
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anche se qualcuno cerca di intrufolarsi: quando si tratta di mangiare, si sa, tutti sono sensibili all’argomento..
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si prosegue verso il lago di Calaita che appare dopo poco più di un’ora:
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raggiunto il quale ci si concede una breve sosta e si ritorna:
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Il rientro è all’insegna del silenzio, merce preziosa. Il tempo è volato ma almeno torno con una sensazione di serenità e calma che, viste le premesse, non pensavo di poter cogliere.
Che bei posti!! Purtroppo molto lontani da dove abito :-(
Una bella giornata ben documentata. Grazie di averla condivisa.