Fotograficamente sono sempre stato attirato dai fiori, ma non sono mai stato soddisfatto delle foto che riuscivo a fare. Nonostante l'impegno erano già tutte viste e riviste; come se ne vedono a migliaia. Ad un certo punto ho capito che non era il fiore in se a dover essere fotografato, quanto ciò che io vedevo nel fiore e nelle sue delicate geometrie e cromie. Le foto che seguono non fanno parte di un reportage pianificato a tavolino: niente di più distante dalla realtà. Sono foto scattate a fiori trovati più o meno per caso mentre ero in giro a scattare per altri motivi. Paradossalmente sul mio terrazzo non ho piante da fiori! Mi piace pensare di riuscire a catturare l'effimera essenza dei fiori, quasi a trasporre la loro delicatezza ed etereità sul supporto fotografico. Non sempre questo accade; è complicato fotografare uno dei soggetti più inflazionati senza cadere nel deja-vu o nella foto enciclopedico-documentale. Cerco di rendere il fiore facendolo filtrare attraverso la mia sensibilità, visualizzandolo prima ancora di fotografarlo. Rendendolo, se possibile, ancora più etereo e delicato che nella realtà. E' una sorta di idealizzazione, un'istantanea di un'idea che trova compimento nella bellezza delle forme e dei colori. Possono essere dettagli estrapolati dal contesto, macchie di colore o il fiore intero: è poco importante il "cosa", molto di più lo è il "come". "Come" da intendere dal punto di vista visuale, non tecnico. "Come" lo vedo nel momento in cui scatto e "come" vorrei che gli altri lo vedessero, anche se il termine giusto dovrebbe essere, "percepissero". Se questi due "come" collimano allora è una buona foto, altrimenti basterà attendere il prossimo fiore... Per quanto riguarda la tecnica e l'attrezzatura "necessarie" a cimentarsi, non c'è molto di definito, al massimo dei suggerimenti e delle linee guida. Sicuramente un treppiedi in grado di scendere molto in basso o addirittura di arrivare al livello del suolo. Una testa a sfera per rendere più agevoli i movimenti necessari a trovare la giusta angolazione. Un'ottica macro magari abbinata a degli anelli di prolunga. Come si vede chiaramente uno degli accorgimenti che uso costantemente è la gestione dello sfocato. Sia esso usato a grandi aperture e brevissime distanze o tutta apertura a medie distanze. L'ottica macro, contrariamente a quanto si tende a fare in macrofotografia dove si vuole contemporeamente nitidezza e profondità di campo, difficilmente la uso oltre f/10 in questo tipo di foto; essendo cortissima la distanza di messa a fuoco si lavora nel campo di elezione dell'ottica. Lo sfocato che si ottiene è di qualità e quantità tali da garantire non solo di isolare il soggetto, ma di renderlo un naufrago in un mare indefinito di colore e dettagli irriconoscibili. A media distanza invece uso l'apertura massima per avere il soggetto quasi completamente definito con lo sfondo che invece diventa una tavolozza indistinta di tonalità (normalmente del verde). In questi casi l'idea è di far fluttuare un dettaglio, una corolla, o un fiore intero sullo sfondo che perde importanza dal punto di vista compositivo ma diventa un supporto fondamentale. La conoscenza della propria ottica è fondamentale, si deve essere in grado di anticipare mentalmente quale sarà l'effetto che si otterrà usandola in quella precisa circostanza; il digitale è di grande aiuto in questo caso potendo dare un riscontro immediato dopo lo scatto. Fondamentalmente ci sono tre attori che prendono parte a questo gioco: sfocato, colore, composizione. Tutti sono attori protagonisti e devono essere attentamente valutati nella fase di inquadratura. Come un bravo regista si devono "dirigere" i propri attori in modo che la scena sia come la si era immaginata o desiderata. Nell'inquadrare osare è d'obbligo: i tagli bizzari o inconsueti devono essere provati senza alcuna remora perché possono riservare sorprese. I dettagli devono essere esplorati e sfruttati, se possibile, per gestire diagonali o giochi geometrici, naturali o ricercati. Le curve sinuose, delle quali i fiori sono ricchi, possono aiutare ad individuare motivi. Non esiste una ricetta universale ma solamente curiosità e creatività.
D200, Tamron 90, f/8, iso 100, 1/80s, mano libera, luce naturale
D300s, Sigma 400 Apo Macro, f/5.6, iso 200, 1/2000s, mano libera, luce naturale
D300s, Tamron 90, f/5.6, iso 200, 1/1250s, treppiedi, luce naturale
D300s, Tamron 90, f/3.5, iso 200, 1/160s, mano libera, luce naturale
D300s, Tamron 90, f/13, iso 200, 1/80s, mano libera, luce naturale
D300s, Tamron 90, f/5.6, iso 200, 1/1600s, mano libera, luce naturale
D300s, Tamron 90, f/10, iso 200, 1/60s, mano libera, flash esterno cls
D300s, Tamron 90, f/6.3, iso 1100, 1/80s, mano libera, luce naturale
D300s, Tamron 90, f/5.6, iso 200, 1/60s, treppiedi, flash esterno cls
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