[reportage] Gente d'Africa
Ecco la mia proposta per il libro Nikonland edizione 2013.
Avevo in mente un'altro progetto ma la mancanza di tempo mi ha costretto a rimandare, spero di proporre qualcosa di decente.
Ho cercato di organizzare le foto anche sotto il profilo dell'impaginazione.
GENTE D'AFRICA
Una breve raccolta fotografica a temi delle persone ritratte durante i miei viaggi in Africa. Dato che sto iniziando a viaggiare verso altri continenti ho voluto sfruttare l'occasione del libro per una parziale selezione di foto delle popolazioni incontrate. Ho cercato di evitare, dove possibile, i soliti luoghi comuni, ritraendo le persone nel pieno delle loro attività e della loro vita quotidiana.
POPOLI DEL DESERTO
Il popolo Touareg un tempo dominatore del deserto Sahariano con le sue carovane ed oggi ridimensionato al ruolo di guide/autisti e di mercanti di ricordi per turisti. Anche se la prima cosa che mi è sempre saltata all'occhio è la loro forte vocazione al commercio. Vocazione che hanno sfruttato per guadagnarsi un lavoro ora che le carovane di cammelli non sono più pensabili come mezzo di trasporto delle merci. Dovunque sono andato li ho sempre trovati a gestire mercatini o negozzietti, a vendere letteralmente collanine nel deserto o articoli falsi da rifilare ai turisti come prodotti artigianali tipici.
GUIDA AFAR
Un guerriero Afar, abitante della inospitale regione depressione della Dancalia, area che si sviluppa tra Etiopia ed Eritrea, mentre si muove verso il vulcano Erta Ale dove i turisti vengono portato a vedere la caldera sempre attiva. Sono gente dalla capacità di adattamento incredibile, vivono di poco in un nulla più inospitale del deserto. Eppure, anche loro si sono adattati al turismo facendo da guide a gruppi di matti infedeli che pagano cifre per loro iperboliche per andare a dormire sui sassi e per mangiare la sabbia in qualche posto assurdo.
LAVORATORI DEL DESERTO
Giovani tagliatori di sale che spaccano le lastre del terreno che verranno poi tagliate in quadrati e caricate sui cammelli per essere portate ai mercati di mezza Africa. Un soldato Etiope a guardi del vicino confine con l'Eritrea, non è raro che bande armate superino il confine ed abbiano scontri a fuoco con gli Afar e l'esercito. Il paese di Amed Ela è attivo solo 8 mesi l'anno a causa del pesantissimo ed insostenibile caldo estivo e della improvvisa e violenta stagione delle piogge che rendono inabitabile la regione per alcuni mesi l'anno.
SOMIGLIANZE
Un tagliatore di sale di Amed Ela con la maglia di Bob Marley, il cantante non a caso è noto in questa regione.
LA FEDE ANTICA
Un danzatore Dogon in abiti tradizionali ( anche se moderni nei materiali ) ed un sacerdote Etiope mostrano i simboli delle loro fedi religiose, quella animista, legata alla simbologia del mondo animale e quella Copta che pone la croce in alto rispetto all'uomo. I dogon si stanno convertendo alla modernità, invece in Etiopia ho visto molte persone animate da una fede sincera che non risente ancora dell'influsso del turismo che pure arriva in massa nelle località più note come Gondar e Lalibela.
FEMMINILITA'
Due diverse bellezze africane.
SI CRESCE IN FRETTA
In Africa il concetto di lavoro minorile è molto diverso dal nostro. Le circostanze non consentono di fare troppo gli schizzinosi. Bisogna, però, specificare che le presunte "vittime" non si sentono sempre tali in quel contesto. Per i più piccoli è spesso un gioco e per i ragazzi/ragazze più grandi un modo per manifestare la propria voglia di crearsi un posto nella società. Osservandoli dal vivo e in casa loro , non ho mai avuto la sensazione di assistere a chissà quali sfruttamenti.
GIOIOSITA' INFANTILE
Naturalmente i bambini sono tali ovunque ed un modo per ridere e giocare lo trovano sempre. Un frutto di Baobab essiccato diventa la base per costruire uno strumento musicale o un giocattolo ed il semplice passaggio di un gruppo di "visi pallidi" autorizza a fare un po di casino. E poi, anche quando si vede che cercano di "estorcerti" un regalo non hanno mai quella forma di cattiveria degli adulti e questo li rende delle "simpatiche canaglie".
scrivere autobiograficamente rende sempre tutto più intenso, sincero e reale.
Il tuo testo non è male ma è molto didascalico e noi non vogliamo fare una enciclopedia, non so se mi spiego.
possiamo anche sentirci in pm