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Islanda: tutto un altro mondo (Articolo per il libro Nikonland 2013)
Inviato da
Francesco64
,
13 novembre 2012
·
2124 visualizzazioni
Islanda Natura Cascata Puffin
Tutto comincia nella primavera di quest’anno: la mia famglia ed io abbiamo deciso di fare un viaggio alla scoperta di bellezze naturali fuori dall’Italia.
Dopo qualche settimana passata ad organizzare un viaggio nei parchi degli USA, abbiamo gettato la spugna.
“Se ne parla l’anno prossimo, ci vuole piu’ tempo per riuscire a coordinare tutto”.
Qui nasce l’idea dell’Islanda, terra a meta’ strada fra Europa e America, tanto che e’ ben visibile la faglia che separa il continete Europeo da quello Americano.
Parte l’organizzazione, e noi, incalliti “turisti fai da te” ci dobbiamo rassegnare a metterci nelle mani di una agenzia specializzata. Troppo complicato partire da zero per una terra del tutto sconosciuta.
Sara’ un’esperienza indimenticabile, in una terra in cui tutto e’ totalmente diverso da ogni luogo mai visto in precedenza:
Pochissima vegetazione
Specie animali come balene e foche decisamente poco avezze alle nostre latitudini
Effetti di intensa attivita’ geologica, basti pensare che la parola “geyser” viene da “geysir”, la localita’ Islandese dove si trova uno dei piu’ attivi e regolari geyser, che si esibisce ogni 10 minuti con spruzzi alti oltre 30 metri.
Meteo totalmente impazzito: si passa dal sole alla tempesta nel giro di 10 minuti. Noi siamo stati fortunatissimi, solo una mattina di piogge torrenziali, per il resto tanto sole e un po’ di nuvole. Il vento invece spazza tutto senza pieta’ e con temperature che in Luglio sono intorno ai 10 gradi e’ indispensabile coprirsi e spesso ricorrere a cappello di lana e guanti.
Strade totalmente deserte, tanto che molte delle statali sono non asfaltate e anche la “numero 1”, l’equivalente della nostra Autostrada del Sole, non ha corsia di sorpasso e attaversa di continuo fiumi con dei ponti a senso unico alternato! Mai fatto un minuto di coda.
Se veniamo alle dolenti note beh, il cibo non e’ proprio all’altezza della nostra cucina. A qualche cosa bisogna pur rinunciare.
Francesco Contu.
Nato a Cagliari ma trapiantato in Lombardia, nel lecchese, da oltre un quarto di secolo.
Sposato con Paola e padre di Camilla, nella vita faccio l’ingegnere ma la fotografia e’ una mia passione da quando ero bambino. Nikonista irriducibile dal lontano 1989.
Mi piace la vita all’aria aperta e lo sport. Fotografo cio’ che mi piace, di conseguenza l’ambiente naturale, compresi flora e fauna, e lo sport, soprattutto motoristico.
1)
Il promontorio di Dyrholaey nella ovattata luce della sera
2)
La mattina dopo, uno scatto ripreso dal promontorio stesso, guardando verso Gardar. Nuvole e terreno vulcanico nero rendono cupa l'altosfera. Sta' per scatenarsi uno dei celebri diluvi Islandesi
3)
Passata la tempesta, sulla scogliera di Ingolfshofdi molti Puffin (Pulcinella di Mare) si esibiscono nei loro tuffi spettacolari
4)
Altri invece si soffermano lungamente a meditare osservando l'Atlantico
5)
La stessa scogliera e' abitata anche dallo Stercorario, un volatile piuttosto scorbutico
6)
La campagna intorno a Hofn, alla sera
7)
Quando il sole splende, questa terra mostra splendidi colori, qui siamo a Hvalnes nella zona dei fiordi a Sud
8)
Ancora a Hvalnes
9)
E una vista di uno dei fiordi
10)
Dettifoss "La cascata dell'Acqua che Rovina" e' davvero inquietante: 44 Metri di salto per 100 di fronte, la cascata piu' potente d'Europa trascina a valle con rara violenza acque fangose che la rendono ancora piu' impressionante
11)
Pochi chilometri a valle, lo stesso fiume ci regala Hafragilfoss. Lo sguardo da qui abbraccia uno scenario piu' rilassante
12)
Le cascate non mancano certo, questa e' Godafoss, la "Cascata degli Dei".
13)
Leirhnjukur, uno dei luoghi piu' incredibili. Qui nel 1984 ci fu una grande eruzione e ci si muove fra lava e zolfatare.
14)
Nella stessa zona, le pareti "vive" vicino al cratere Viti
15)
Uno dei simboli dellìIslanda: la sterna Artica. Animale piuttosto aggressivo, nidifica sui prati e non tollera la minima intrusione
16)
Il fotografo: giocando con mia figlia a Reykjavik poco prima della partenza per l'Italia
Dopo qualche settimana passata ad organizzare un viaggio nei parchi degli USA, abbiamo gettato la spugna.
“Se ne parla l’anno prossimo, ci vuole piu’ tempo per riuscire a coordinare tutto”.
Qui nasce l’idea dell’Islanda, terra a meta’ strada fra Europa e America, tanto che e’ ben visibile la faglia che separa il continete Europeo da quello Americano.
Parte l’organizzazione, e noi, incalliti “turisti fai da te” ci dobbiamo rassegnare a metterci nelle mani di una agenzia specializzata. Troppo complicato partire da zero per una terra del tutto sconosciuta.
Sara’ un’esperienza indimenticabile, in una terra in cui tutto e’ totalmente diverso da ogni luogo mai visto in precedenza:
Pochissima vegetazione
Specie animali come balene e foche decisamente poco avezze alle nostre latitudini
Effetti di intensa attivita’ geologica, basti pensare che la parola “geyser” viene da “geysir”, la localita’ Islandese dove si trova uno dei piu’ attivi e regolari geyser, che si esibisce ogni 10 minuti con spruzzi alti oltre 30 metri.
Meteo totalmente impazzito: si passa dal sole alla tempesta nel giro di 10 minuti. Noi siamo stati fortunatissimi, solo una mattina di piogge torrenziali, per il resto tanto sole e un po’ di nuvole. Il vento invece spazza tutto senza pieta’ e con temperature che in Luglio sono intorno ai 10 gradi e’ indispensabile coprirsi e spesso ricorrere a cappello di lana e guanti.
Strade totalmente deserte, tanto che molte delle statali sono non asfaltate e anche la “numero 1”, l’equivalente della nostra Autostrada del Sole, non ha corsia di sorpasso e attaversa di continuo fiumi con dei ponti a senso unico alternato! Mai fatto un minuto di coda.
Se veniamo alle dolenti note beh, il cibo non e’ proprio all’altezza della nostra cucina. A qualche cosa bisogna pur rinunciare.
Francesco Contu.
Nato a Cagliari ma trapiantato in Lombardia, nel lecchese, da oltre un quarto di secolo.
Sposato con Paola e padre di Camilla, nella vita faccio l’ingegnere ma la fotografia e’ una mia passione da quando ero bambino. Nikonista irriducibile dal lontano 1989.
Mi piace la vita all’aria aperta e lo sport. Fotografo cio’ che mi piace, di conseguenza l’ambiente naturale, compresi flora e fauna, e lo sport, soprattutto motoristico.
1)
Il promontorio di Dyrholaey nella ovattata luce della sera
2)
La mattina dopo, uno scatto ripreso dal promontorio stesso, guardando verso Gardar. Nuvole e terreno vulcanico nero rendono cupa l'altosfera. Sta' per scatenarsi uno dei celebri diluvi Islandesi
3)
Passata la tempesta, sulla scogliera di Ingolfshofdi molti Puffin (Pulcinella di Mare) si esibiscono nei loro tuffi spettacolari
4)
Altri invece si soffermano lungamente a meditare osservando l'Atlantico
5)
La stessa scogliera e' abitata anche dallo Stercorario, un volatile piuttosto scorbutico
6)
La campagna intorno a Hofn, alla sera
7)
Quando il sole splende, questa terra mostra splendidi colori, qui siamo a Hvalnes nella zona dei fiordi a Sud
8)
Ancora a Hvalnes
9)
E una vista di uno dei fiordi
10)
Dettifoss "La cascata dell'Acqua che Rovina" e' davvero inquietante: 44 Metri di salto per 100 di fronte, la cascata piu' potente d'Europa trascina a valle con rara violenza acque fangose che la rendono ancora piu' impressionante
11)
Pochi chilometri a valle, lo stesso fiume ci regala Hafragilfoss. Lo sguardo da qui abbraccia uno scenario piu' rilassante
12)
Le cascate non mancano certo, questa e' Godafoss, la "Cascata degli Dei".
13)
Leirhnjukur, uno dei luoghi piu' incredibili. Qui nel 1984 ci fu una grande eruzione e ci si muove fra lava e zolfatare.
14)
Nella stessa zona, le pareti "vive" vicino al cratere Viti
15)
Uno dei simboli dellìIslanda: la sterna Artica. Animale piuttosto aggressivo, nidifica sui prati e non tollera la minima intrusione
16)
Il fotografo: giocando con mia figlia a Reykjavik poco prima della partenza per l'Italia