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[editoriale] Di quanti megapixel abbiamo realmente bisogno ?

Inviato da Lieve , 30 maggio 2012 · 5927 visualizzazioni

[editoriale] Di quanti megapixel abbiamo realmente bisogno ?

Ad ogni generazione di fotocamere digitali, siano esse compatte, reflex e ultimamente ibride/mirrorless vediamo un aumento della densità dei sensori e si pone la solita domanda. Ma necessitiamo davvero di queste risoluzioni ?

 

La risposta arriva sempre puntuale e fa riferimento alle dimensioni di stampa. Anni fa un professionista nel corso di una intervista assicurava che un suo scatto con la D100 - peraltro in jpg e croppato - era stato scelto per una campagna pubblicitaria di Audi e stampato in cartelloni di sei metri di lato.

 

Generalmente si dice che per stampe casalinghe a 300 dpi, basterebbero sei megapixel (3.000x2.000 punti) per poter stampare decentemente un foglio A4. Dodici megapixel superano le esigenze di stampa di un 40x30 cm.

 

Vero. Ma siamo geometri o fotografi ? Usiamo il righello o gli occhi per affermare queste cose ?

 

Permettetemi una breve divagazione video.

 

Chi tra di noi ha qualche anno sulle spalle si ricorderà i primordi dell'era televisiva. La comparsa del televisore nella sua prima veste con schermo bombato ed ellittico (altre che schermi piatti !) che risolveva a malapena 480 linee, peraltro interlacciate.
E anche l'arrivo a fine anni '70 del secolo scorso del videoregistratore su nastro. Lo standard VHS permetteva di risolvere in analogico 320 o 350 linee a seconda del sistema.
Questi apparecchi, complice il passaggio dal bianco e nero al colore fecero scalpore per le potenzialità creative (registrare i programmi video, comperare filmati da rivedere quando si voleva).
E poco importava se la qualità dell'immagine era a dir poco ... fetente, piatta e con colori nemmeno lontanamente paragonabili all'originale cinematografico. Tanto chi voleva poteva andare al cinema e godersi schermi panoramici da 11 metri con colori scintillanti e personaggi ripresi che uscivano dallo schermo tanto erano realistici. Al cinema si usavano proiettori con lenti di qualità e pellicole che finchè erano in prima visione reggevano bene la visione.

 

L'arrivo del digitale in campo televisivo portò una bella ventata di novità. Finalmente colori fedeli, qualità costante nel tempo, almeno 768 linee di risoluzione (al limite dei comuni televisori analogici), facilità di utilizzo.
Ma sempre immagini piatte che non migliorano se portate su moderni televisori digitali a schermo piatto.

 

Ma ecco la vera rivoluzione. L'arrivo del formato HDTV e degli schermi piatti di grande formato.
1.920 punti di larghezza per 1.080 di altezza, 25 fotogrammi al secondo, palette di colori controllata digitalmente.
E il lancio della TV ad alta risoluzione e del blu-ray per il trasporto di contenuti pre-registrati.

 

Chi vede Sky sa bene quanto sia diversa la visione anche semplicemente di una partita di calcio in HD, confrontata con una trasmissione ordinaria. Anche se lo schermo non è di dimensioni faraoniche si nota la differenza.
Le sfumature e i dettagli rendono l'immagine quasi tridimensionale (e senza artifici 3D o stereoscopia), con i calciatori che sono disposti su più piani separati. Il naso che viene davanti alla bocca e le orecchie dietro agli occhi.
Sembrano banalità ma non è così.
L'HDTV ha realmente portato il realismo (a volte anche esagerato per eccesso di contrasto) nella fruizione delle immagini televisive.
L'immagine adesso è da 2 megapixel (ma in movimento) quando ai primordi della riproduzione casalinga si arrivava al più a 77.000 pixel !). E più avanti c'è posto perchè lo standard giapponese si avvia a diventare il 4K che supera i 7 megapixel.

 

Certo parliamo di immagini in movimento e non statiche. Ma si parla di stampe ? Si parla di punti per millimetro ?
No, si parla di visione. Di fruizione, di realismo. Di sfumature.

 

Cosa rende migliore una immagine HD da una CGA ? La capacità di rendere in modo realistico la gradazione di sfumature dei colori dei punti adiacenti, facendo apparire ai nostri occhi molto più realistica l'immagine.
Così il nostro cervello non è costretto ad inventarsi informazioni che non ci sono ma può vedere qualche cosa di più simile (a volte superiore) a quanto è abituato a vedere nella realtà.

 

La fotografia è l'arte di tentare di rendere realistico un qualche cosa (la stampa) che per il solo fatto di essere bidimensionale, non può essere realistico. E' necessario quindi che la resa delle immagini in fotografia tenda almeno artificiosamente a compensare l'assenza di profondità perchè il nostro apparato sensoriale sia pienamente appagato.

 

E sei megapixel non bastano anche in un 10x15 cm. Non bastano 12 megapixel. Si comincia a ragionare dai 24 in su.
A prescindere dal formato di ripresa e dalle dimensione del singolo pixel.
Perchè ?

 

Non dobbiamo dimenticarci che - a differenza dei nostri televisori in cui ogni pixel è formato da tre colori adiacenti ! - i sensori delle nostre fotocamere sono monocromatici. Ed è solo con l'artifizio della matrice di Bayer che vedono a colori.
Ma in realtà così facendo, i nostri megapixel si riducono nella migliore delle ipotesi ad un quarto (già perchè per ogni quartetto di pixel, vengono effettivamente letti due verdi, un rosso e un blu, gli altri sono stimati). 12 megapixel sono veramente 3 veri e 9 stimati ...

 

Ecco perchè adesso siamo entrati in una nuova fase della fotografia. Grazie alla maggiore qualità di sensori e processori i grandi produttori della fotografia hanno adesso a disposizione apparati di cattura che possono sommare grande definizione ad alta qualità, rendendo quasi del tutto ininfluente l'aumento della sensibilità (entro limiti ragionevoli).
Parallelamente é aumentata la gamma dinamica e la profondità colore.

 

E finalmente bocche, occhi e nasi escono dallo schermo o dalle nostre stampe. Con nostra grande soddisfazione.

 

Due esempi tra tutti, uno scatto con una D800E, da 36 megapixel in 24x36 mm, e uno con la V1, da 72 megapixel equivalenti in formato 24x36mm.

 

Immagine Allegata Immagine Allegata

 

Quindi di quanti megapixel necessitiamo ? Di tanti, di più, di quanti ce ne possono dare.
Purchè buoni, naturalmente. Il giusto compromesso ma sicuramente almeno 24 milioni.

 

A tendere sicuramente ci si attesterà tra i 50 e gli 80 megapixel equivalenti in formato 36x24. Più che sufficienti per fare tutto senza appensatire inutilmente la catena di cattura e di stoccaggio.

 

E ringraziando il cielo ci dimenticheremo del vecchio sensore da sei megapixel Sony della prima generazione di DSLR consumer Nikon, che tanti nasi di fotografi abituati alla plasticità delle diapositive, fece arricciare ....






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Dario Fava
mag 30 2012 16:41
Il discorso è proprio quello, purché buoni, visto che nelle compatte spiaccicati in microsensori non fanno altro che peggiorare la qualità anche a basse sensibilità.
Il mio punto di vista è il seguente (anch'io ho visto una mia foto su cartellone di 12 metri fatto con una D70) i miei 12 mpxl sono un buon compromesso tra flusso di lavoro e qualità in ingrandimenti da arredamento, certo 24 sarebbero meglio addirittura 36 il massimo, purtroppo però mi troverei in mano macchine con dimensioni di file che non giustificherebbero l'utilizzo per cui, nel mio settore, sarebbero destinate, quindi macchine che non userei per tutte le situazioni, cresime comunioni saggi, mi metterebbero un po' alle corde con il workflow e siccome spesso mi trovo a fare questi eventi per altri, mi diventerebbe un problema anche su che supporto fornigli i files, già adesso un saggio di danza di un'oretta mi comporta un migliaio di foto, se mi viene richiesto il jpeg sono circa 13Gb, sono costretto a metterli su due DVD di cui uno DL, è già tanto, considerato che nel migliore dei casi si stamperà aun 20x30, questo mi porterebbe a non usare la super pixelata, ma anche ai matrimoni, dove gli scatti "volanti" sono all'ordine del giorno, sarei costretto ad aumentare ulteriormente i tempi di sicurezza, insomma quando dovrò sostituire una delle mie macchine sarà un bel dilemma, perché sinceramente a me tutta sta definizione non serve se non in rarissimi casi o in studio...Quel che mi vien da dire in questo momento è mumble mumble.. La D4 è pesantemente fuori portata, forse uscirà la sostituta della d700 (ammesso che non sia già la D800).
Boh.. io ho Gabi in vetrina in piano americano stampata su un rollup (2mt), non fa mica tanto schifo neanche a guardarla da 1mt di distanza, se non crescono le dimensioni degli hardisk e non abbassano i prezzi la vedo dura in futuro.
Considerato anche il fatto che io faccio anche video, ed il full HD ora è lo standard seppur pochissimi lo richiedano, ed anche lì sono vagonate di Gb che se ne vanno... mannaggia la pupazza!!! :o
Mah, pure io sono più che soddisfatto del 12 mpxl delle mie stampe.... Considerato che quasi mai vado oltre il 30x45.
Certo, difficile parlare di queste cose via web.... Bisognerebbe che vedessi una stampa, sempre in 30x45, di una 36 mpxl. Se avessi quindi la capacità (ma neanche ne sono sicuro) di percepire tangibili differenze, potrei convincermi a fare il passo. Con il vantaggio rispetto al Dario, che non lavorando con la fotografia posso permettermi il lusso di gestire tutte quelle "controindicazioni" che ha ben elencato.
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Tiziano Manzoni fototm
mag 30 2012 18:34
Tutto vero se non che oggi purtroppo si stampa poco e si visualizza solo su monitor, e in rete, e qualorà si abbiano monitor di qualità la rete fatica a caricare immagini pesanti e sempre più spesso riduco i pesi comprimendo...
la d800 è arrivata le differenze ci sono, in studio è una favola, la profondità colore da brivido con un giusto rapporto di contrasto escono cose notevoli... ma poi dai al cliente che riduce a 160 dpi 13x18 e le sbatte in rete... ne vale la pena?
per me che ci lavoro e ci guadagno il pane no... ma lo abbiamo fatto ( ero contrario)
per chi fotografa per il suo gusto professionale, si vale la pena le sensazioni sono cose belle che ci rimangono nella vita...
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Silvio Renesto
mag 30 2012 20:15
Non ho la competenza per discutere dei pro e dei contro proposti da chi fotografa per lavoro, settore che pensio sia molto articolato e che quindi ci siano necessità diverse.
Dal mio punto di vista di amatore che fotografa per gusto, e visto quel che fotografo, tanti pixel ben gestiti sono utili, molto e danno soddisfazione, come dice Tiziano. Le foto hanno una profondità e densità molto belle. Concordo con Mauro sul fatto che sembrano quasi diapositive. poi c'è direi molto spazio di gestione dell'immagine.
Per la mia professione guardare immagini "grandi" al monitor è come guardare al microscopio o quasi, tanto è il dettaglio, inoltre posso ottenere ritagli di particolari molto piccoli oltre l'1:1 a livello di qualità tale da ricavarne foto pubblicabili, usando il 105VR senza altri accessori.
Ciao,

Silvio
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VonGheller
mag 31 2012 02:29
Premetto che non ci lavoro nemmeno io con le foto, al massimo ci gioco, quindi se può interessare l'opinione di un consumer a tutto tondo:

Forse andrebbe considerato anche il "a cosa servono stampe gigantesche?"
A vederle da 1Km.
Come il televisore in HD da 50' non lo si mette ad 1m dal divano a 3 posti ma sarà più sensato scendere ad un massimo di 32', allo stesso modo mi chiedo se la qualità persa in una stampa abnorme potrà mai essere notata visto l'uso al quale è destinata una simile stampa...

Credo che in fotografia una "capacità" superiore ai 20Mpxl potrà essere utile a fotografi sportivi o naturalisti che dovranno spesso ricorrere a crop, ma solo ad un uso "pubblicitario" si renderanno davvero utili sensori con prestazioni superiori. Non credo siano del tutto sufficienti i 12 Mpxl dell'FF della D700, ma non sò se oserei chiedere tanto di +... o almeno non son sicuro che mi servirebbero... ;)
Come dire Von Gheller ... che non hai letto il mio editoriale e continui sul vecchio e stra-ammuffito mood delle dimensioni di stampa e dei dot per inch.
Io ho parlato di qualità della visione (con qualsiasi mezzo), grazie alla più definita transizione delle gradazioni di colore.
Rileggi tutto per favore (ho anche scritto che per i televisori la dimensione non conta e nemmeno la distanza di visione). ;)
Visti i risultati del sensore da 36mp della D800, che in base ai vari discorsi su densità ed altro avrebbe dovuto essere un bidone, io direi che non é tanto il numero dei pixel quanto il software che lo gestisce a fare la differenza.
E visto come procede il progresso, si potrebbe cominciare a pensare che servano altri parametri che non le dimensioni dei file per stilare una classifica delle fotocamere migliori, un pò come nel confronto 35mm vs grandi formati.
Rispondendo alla domanda, il numero di MP ideale...é quello della prossima generazione.
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Dario Fava
mag 31 2012 08:06
Considerate il numero di pixel come la frequenza di campionamento di una fonte digitale, più gli scalini sono vicini e più ci si avvicina alla curva analogica, un esempio chiaro potrebbe essere l'audio, allo stesso modo più sono concentrati i pixel e più tonalità di sfumature riuscirò a cogliere in un determinato spazio, questo indipendentemente dalla maggiore definizione. Era questo che intendeva Rudolf se non sbaglio. Sempre a patto di non superare le leggi della fisica, come nelle compatte in cui i pixel sono talmente ravvicinati da interferire tra loro producendo rumore.
Mi pare un ottimo riassunto, il tuo. :)

Sempre a patto di non superare le leggi della fisica, come nelle compatte in cui i pixel sono talmente ravvicinati da interferire tra loro producendo rumore.

Ma nelle compatte il limite é tecnologico, non fisico.
Dei pixel "fatti bene" di densitá molto alta non sono definiti uno per uno perché interferiscono otticamente uno con l'altro, ma il risultato é assolutamente gradevole ed anzi aiuta la visione.
Ma il punto é che nelle compatte i pixel non sono fatti bene... :( E cosí si ha rumore molto prima che interferenza ottica.

Giá oggi continuo a dire che ha poco senso guardare al 100% i files della D800, perché se per caso usiamo un obbiettivo che non é in grado di risolvere ogni singolo pixel non é affato detto che la foto risultante sia peggiore di un'altra con una lente diversa, anzi.
Proprio perché in una DSLR di alta classe i pixel sono comunque "fatti molto bene"...
a_
Si Dario, io in realtà ho mantenuto il discorso in ambito video perchè con gli occhi siamo in grado di percepire più facilmente che non in campo audio. La questione alta definizione in campo musicale è più sfumata, tant'è che tanti si fanno bastare gli mp3 e comunque ci vogliono impianti ed orecchie di alta qualità per apprezzare quanto portato da una registrazione da 6 megabyte/secondo rispetto ad un mp3 da 128 kbit/s.
Davanti ad Avatar su uno schermo HD credo che tutti siamo capaci di percepire la differenza tra alta definizione e bassa definizione delle immagini.
In fotografia è la stessa cosa. Ma è inutile dibatterne se non abbiamo avuto tutti la stessa esperienza.

Come dire che ancora oggi c'è chi sarà contento della sua D70 se non ha potuto vedere cosa si può fare con una D3x o una D800.

;)
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Kintaro70
mag 31 2012 09:04
Occorre quindi aumentare la risoluzione delle immagini postabili su nikonland, perchè il sunto di questo editoriale non resti un discorso fine a se stesso.

Occorre quindi aumentare la risoluzione delle immagini postabili su nikonland, perchè il sunto di questo editoriale non resti un discorso fine a se stesso.


Perchè ? Per vedere le foto al 100% ? E chi ha parlato di questo ... ? Nemmeno di mettere il naso davanti al televisore.
Le transizioni tonali si mantengono in modo lineare riducendo l'immagine.
Che resta piatta se è piatta all'origine, diventa più concreta se invece in origine è definita.

Ripeto non è una questione di quantità di pixel definita in modo lineare (cioè non stiamo misurando un campo agricolo !!!!) ma di transizioni tonali tra punti adiacenti.
Foto
Kintaro70
mag 31 2012 09:28
Perchè caricando un immagine più grande e poi visionandola magari al 25% la qualità della stessa è sicuramente migliore, per quanto detto sopra.

Non sto parlando della visione sul forum, ma in locale, dopo averla scaricata, li le differenze si vedono, più che con una riduzione fatta a monte, con chissà quale metodo.
Concordo con l'editoriale, ma c'è un punto che mi sfugge. Mauro, tu dici che l'importante non è il crop, ma la "continuità" offerta dalla maggiore campionatura che tende verso una risposta analogica (cioè idealmente a campionatura infinita...idealmente).
Ora prendiamo una stampante, magari anche uno dei miei plotter Fine-Art a 12 colori che dovrebbero offrire la massima qualità disponibile per la stampa digitale...la risoluzione massima che leggono è fissata, diciamo che sia 300-360 ppi (cioè pixel per inch) ma anche 600 ppi, non importa, è fissata.
Se ho una risoluzione maggiore, questa viene ricampionata verso il basso per arrivare appunto a ai 300-360-600 di cui parlo. A seconda delle dimensioni della foto, l'immagine elaborata e inviata dal driver alla testina di stampa potrebbe avere una dimensione, per esempio, di 8 Mpx
Ora la domanda è: se devo arrivare a questa foto di 8 Mpx, avrò lo stesso risultato se parto da un'immagine iniziale di 36 Mpx piuttosto che da una di 12 Mpx o appunto 8 MPx?
Non lo so, non ho fatto dei test, ma ragionandoci, non trovo che la risposta sia semplice...purtroppo nel resampling verso il basso, la stessa natura discontinua del digitale crea i "gradini" e si perde la continuità.

Ho fatto dei test tra la D3x e la D800E, stampando sempre più in grande due foto dello stesso panorama per vedere dove trovavo le differenze: Allora come dettaglio sono dovuto arrivare al formato A0 (cioè circa 850x1200 mm per trovare differenze appena visibili con gli occhi attaccati alla stampa). Sul formato A1 vedevo le differenze solo usando il lentino, forse a uno con una super-vista il lentino non serviva, non so...
Sono arrivato al formato teorico 120x180cm (ne ho stampato solo un pezzo) per vedere delle differenze chiare, ma non enormi. A quelle dimensioni l'immagine della D800E è ancora perfetta, ANCHE da visione ravvicinata.
Come resa estetica generale...mah è difficile da dire, era un paesaggio e la resa era molto molto simile fino alla dimensione massima. Probabilmente con un ritratto sarebbe stato diverso.
Questa è la mia esperienza come stampatore.
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Bernardo Gattabrìa
giu 01 2012 16:40
Non ho esperienze di foto a 24 o 36 mpixel non avendo una D800 per potermi esprimere. Quello che ho notato pero' stampando fino al 50x65, le differenze in termini di risoluzione di stampa, risultano impossibili a notarsi, tra la mitica D70 a 6 Mpixel e la D700 a 12 Mpixel.

In entrambi i casi le foto in termini di nitidezza appaiono molto più nitide di una stampa sempre 50x65 proveniente da un negativo a colori dell'Hasselblad 503 col planar 80 mm.

Tendo perciò ad escludere che la nitidezza o risoluzione apparente che dir si voglia, dipenda dalla capacità che molti pixel tendono ad avvicinare la qualità alla foto analogica.
Se fosse così nessuno di noi avrebbe abbandonato la foto analogica.
Ciao bergat, forse il riferimento che citi tu era alla qualità analogica ideale, ossia al concetto analogico di continuità senza soluzione della stessa. Irraggiungibile in pratica, ma avvicinabile solo con pellicole speciali a bassissima sensibilità e altissima risoluzione.
Comunque parlando in formati "digitali" moderni e cioè per esempio, un formato A1 ossia 60x90 circa, ti garantisco che la differenza di definizione tra una D70 e una D700 c'è tutta. Certo parliamo di stampe ottenute da macchine professionali. Possiedo ancora una D70s e ogni tanto la usa mia moglie coi bambini...poi io devo sviluppare e stampare il tutto (...grrr) quindi la conosco bene.
Foto
VonGheller
giu 01 2012 18:56

Come dire Von Gheller ... che non hai letto il mio editoriale e continui sul vecchio e stra-ammuffito mood delle dimensioni di stampa e dei dot per inch.Io ho parlato di qualità della visione (con qualsiasi mezzo), grazie alla più definita transizione delle gradazioni di colore.Rileggi tutto per favore (ho anche scritto che per i televisori la dimensione non conta e nemmeno la distanza di visione). ;)


No no, ho letto tutto... Ma non son l'unico a non aver colto la linea di ragionamento! ;)

...io direi che non é tanto il numero dei pixel quanto il software che lo gestisce a fare la differenza....


Se il discorso non è di Pixel ma di interpretazione degli stessi, allora son daccordo... è il software che fa la differenza.
Foto
Dario Fava
giu 01 2012 22:12

Non ho esperienze di foto a 24 o 36 mpixel non avendo una D800 per potermi esprimere. Quello che ho notato pero' stampando fino al 50x65, le differenze in termini di risoluzione di stampa, risultano impossibili a notarsi, tra la mitica D70 a 6 Mpixel e la D700 a 12 Mpixel.In entrambi i casi le foto in termini di nitidezza appaiono molto più nitide di una stampa sempre 50x65 proveniente da un negativo a colori dell'Hasselblad 503 col planar 80 mm.Tendo perciò ad escludere che la nitidezza o risoluzione apparente che dir si voglia, dipenda dalla capacità che molti pixel tendono ad avvicinare la qualità alla foto analogica.Se fosse così nessuno di noi avrebbe abbandonato la foto analogica.

Scusa bergat, ma forse hai uno stampatore pessimo, io ho avvertito la differenza tra 50x75 già dal passaggio D70 D80, molto meno invece tra D80 ed S3 fuji, ma questo per il concetto diverso di sensore. Tra D70 e D700 (ma anche D300) su 50x75 c'è un abisso in termini di nitidezza, ho davanti agli occhi tutti i giorni pannelli dal 40x60 in su accumulati nell'arco degli anni, ed io ci vedo una bella differenza, ma la vedo addirittura nelle stampe 24x36 che ho nel portfolio... le ottiche sono le stesse cambiano le macchine e di conseguenza anche le foto.
Questo lo hanno notato addirittura alcuni miei clienti.

Ma non son l'unico a non aver colto la linea di ragionamento! ;)


Ne sono conscio, se non ci fosse la pregiudiziale da "geometra", tot pixel = tot dimensione di stampa, non avrei nemmeno scritto questo editoriale ;)

In generale io scrivo per far riflettere, spesso in modo provocatorio proprio per smontare qualche pregiudizio radicato.
Come questo mito dei tanti pixel buoni solo per i manifesti che fa il paio, in campo audio, con l'alta potenza buona solo per le giostre :)
Ecco quest'ultimo passaggio è molto esemplificativo: un pre dedicato, due finali di potenza "abbondanti" e di qualità in una stanza di 20 mtq rendono assai meglio di un amplificatore audio-video tuttoinuno. Fanno tanto tranne che rumore..

Quando ho molte informazioni, pulite, in partenza poi a seguire potrò sempre fare "di più" e "meglio".

Poi va da se che posso "accontentarmi" di un kit monofilo per ascoltare nella stessa stanza..

Luigi

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