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[reportage] Non è più strano... il Tai Chi Chuan nei Parchi a Milano.

Inviato da Silvio Renesto , 05 agosto 2017 · 7201 visualizzazioni

reportage bianco e nero cultura
[reportage] Non è più strano... il Tai Chi Chuan nei Parchi a Milano.
 
La ragione del successo. E' un'arte marziale diversa dalle altre, è considerata interna, perchè fra l'altro, il movimento e l'espressione della forza partono dal "centro" propagandosi come un'onda (dai piedi al tronco, dalla spina dorsale alle braccia). Altre arti marziali cinesi e giapponesi hanno una notevole componente "interna", ma il Taijiquan si distingue per il modo lento di praticare le "forme". Le "forme" (Lu in Cinese, Kata in Giapponese), sono presenti in quasi tutte le arti marziali tradizionali, sono delle sequenze di movimenti, un compendio delle tecniche proprie dell'arte. Il praticante le ripete per perfezionarsi nell'esecuzione, acquisire ritmo, potenza, equilibrio, coordinazione e concentrazione (nel senso di "presenza mentale"). Le "forme" vengono di solito eseguite con velocità e potenza, come se si stesse combattendo contro un avversario. Nel Taijiquan invece si eseguono le forme molto lentamente, almeno all'inizio, per consolidare e connettere le parti del corpo, sentire gli spostamenti del peso, lo scorrere del movimento e così via. Le "tecniche" sono poco esplicite, a volte quasi incomprensibili per chi osserva (anche per qualcuno che le pratica). Anche i nomi piuttosto poetici,, come è lo stile cinese, giocano un certo ruolo (Il nome spiega in modo allegorico il concetto della postura)


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Il serpente scende dalla collina. Stile Yang Parco Trotter. 

 

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Afferrare l'ago in fondo al mare. Parco Trotter

 

 

 
  
La pratica lenta e silenziosa ha una indubbia  eleganza coreografica specialmente in gruppo, e non esprime violenza. Apparentemente facile (ma a farlo bene è l'esatto contrario), è associata a concetti taoisti e di medicina tradizionale, per cui attrae le persone non interessate alle arti marziali.
 
Come ginnastica fa bene? Se si impara da un valido istruttore e si pratica come si deve fa molto bene perchè, sviluppa la capacità di "mettere in connessione" tutto il corpo, elimina le tensioni eccessive che "bloccano"; insegna come distribuire il peso nei movimenti, migliora l'equilibrio e la scioltezza, soprattutto articolare, ottenendo una struttura fisica solida ma non rigida, che contrasta efficacemente gli effetti dell'avanzare dell'età. I movimenti formano delle spirali, così che l' intero corpo è coinvolto, direi "massaggiato", ad ogni movimento, con effetti molto positivi per tutto l'organismo.
 

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 Stile Chen. Parco Sempione

 

 

 
La lentezza e la corretta esecuzione hanno effetto tonico sulla circolazione e sulla muscolatura profonda, soprattutto del tronco. Con il Taijquan si allena anche la mente perchè i movimenti sono complessi e ci vuole attenzione in quel che si sta facendo. In questo senso è "meditazione in movimento" perchè si impara a sentire il proprio corpo, ad averne consapevolezza in ogni momento. Questo attiva il cervello e il sistema nervoso in generale, con effetto rigenerante. Così praticato, il Taijiquan è molto valido e diverso da una ginnastica stereotipata. Una volta diventati esperti, sentire il movimento che attraversa il corpo, è molto appagante. In tutti questi aspetti somiglia ad alcuni tipi di danza (e ad altre arti marziali tradizionali).
 
 

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Frusta semplice (o singola, tradurre dal cinese ha sempre un margine di incertezza). Giardini di Porta Venezia.
 

  
 



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...da praticante sono molto contento di questa diffusione e del fatto che non sia piu' strano vedere nei parchi gruppi di persone che si allenano , purtoppo pero' quasi sempre sono solo movimenti lenti...

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Silvio Renesto
ago 06 2017 12:35

Grazie. 

 Come ben saprai, la percentuale di scuole che insegnano la parte più marziale (non dico il tuishou,  ma qualcosa di più attivo)  sono una minoranza per cui è più difficile incontrarle.  Nel Milanese ne ho viste  una di stile Chen (che ho mostrato) e due di stile Yang  (una a Milano, una a Monza).  Le altre erano "morbide".

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Andrea Zampieron
ago 10 2017 22:09

Ciao Silvio bel reportage ben descritto e fotografato, tutte le arti marziali hanno un percorso salutistico ma dovrebbero comunque avere un percorso applicativo , altrimenti non sarebbero arti marziali .

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danighost
ago 13 2017 09:13

Grazie per la lettura Silvio ... non mi ricordo se ti avevo detto che pratic(av)o il qi gong ...

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