"Per modum suffragii" ed altre facezie...
Lo scatto che mi porto a casa, per la verità, non mi soddisfa affatto. Un’amica, però, lo apprezza e mi fa notare come, a guardar la foto con occhio scevro da retaggi culturali, quell’immagine potrebbe raffigurare anche soltanto un uomo che riposa, o dorme, perchè molto stanco. Vero! Mi dimentico sempre che ogni iconografia è differente da paese a paese, da mente a mente, e che anche un volto così “scontato” per un occidentale potrebbe non esserlo per chi sa guardare con occhi diversi.
Domenica scorsa ero di nuovo nella stessa chiesa. Questa volta, però, un’immagine differente ha fatto accostare l’occhio al mirino della mia fotocamera. Qualcosa che ha riportato la mia memoria indietro negli anni, quando non ero ancora un adolescente. Lo ricordo bene: ero all’entrata di una chiesetta nella città di Assisi, notai un cartello con un elenco ben ordinato affisso sul portale: nient’altro che... un prezziario! Per ogni funzione religiosa era riportato il costo corrispondente. Credo avessi intorno agli 11 anni. Fu la prima volta che iniziai a pormi domande sulla religione cattolica e su i suoi principi. Ripensando a quel giorno di tanti anni fa, e riguardando la scena che mi ha fatto scattare la fotografia la scorsa domenica, mi viene ora naturale associarvi la scritta che campeggia spesso all’entrata di molti bar: “fare lo scontrino alla cassa prima di consumare”.
E mentre rifletto su come ancora oggi tanta gente sia disposta a credere che un’offerta in denaro possa contribuire alla remissione dei peccati compiuti in vita da chi non c’è più, la scena successiva mi dà conferma di come, in fondo, tutto può avere un prezzo, anche la preghiera di un fedele sotto forma di candela (elettrica) accesa davanti a un cuore di Gesù.
Per fortuna c’è anche chi, come è successo a me lo scorso 21 settembre, sa accostarsi ai luoghi e alle immagini sacre con lo stupore che spinge a fotografare specifici dettagli. Certo, questo signore lo faceva in modo molto più tecnologico di me (che con un display touch-screen non so neppure comporre un numero telefonico...), e più probabilmente con intenti diversi dai miei: chissà, mi domando, che non sia già iniziata l'era dei santini digitali...
(Dal Catechismo della Chiesa Cattolica nn. 1370-72)
La Santa Messa è da considerarsi il miglior suffragio per le anime del Purgatorio.
Già San Tommaso aveva indicato nella Messa il miglior mezzo per liberare le anime sofferenti, tre secoli prima che il Concilio di Trento si pronunciasse esplicitamente “Le Anime del Purgatorio sono sollevate dai suffragi dei fedeli, ma soprattutto dal prezioso sacrificio dell’altare”.
“Far celebrare la Santa Messa per i cristiani, vivi o defunti, ìn particolare quellì per cui si prega in modo speciale perché vengono così sollevati dai tormenti,farò abbreviare le loro pene; inoltre, ad ogni Celebrazione Eucaristica più anime escono dal Purgatorio.
Con la Santa Messa, dunque, il sacerdote e i fedeli chiedono e ottengono da Dio la grazia per le Anime del Purgatorio, ma non solo: il beneficio speciale spetta sì all‘anima per cui la Messa è celebrata, ma del suo frutto generale è l’intera Chiesa a goderne.
Essa, infatti, nella Celebrazione comunitaria dell‘Eucarestia, mentre chiede e ottiene il ristoro delle anime dei fedeli e la remissione dei peccati, aumenta, rinsalda e risveglia la sua unitcì segno visibile, dell’invisibile “Comunione dei Santi “.
All ‘offerta di Cristo, nel sacrfìcio eucaristico, si uniscono, infatti, non solo i membri che sono ancora sulla terra, ma anche quelli che si trovano già nella Gloria del Cielo così come quelli che stanno espiando le proprie colpe in Purgatorio. La Santa Messa è offerta, dunque, anche per i defunti che sono morti in Cristo e non sono ancora pienamente purificati, così da poter entrare nella Luce e Pace di Cristo. Nell‘anafora, inoltre, la Chiesa prega per i santi padri, i vescovi e tutti coloro che sono morti, convinti che la Santa Messa sia la migliore offerta a Dio per le anime che soffrono in Purgatorio, poiché è l’offerta di Cristo stesso immolato per i nostri peccati “.
Non si tratta di un'offerta in denaro (che) possa contribuire alla remissione dei peccati compiuti in vita da chi non c’è più, come dici tu ma il credo Cattolico che le anime, non purificate, restino in purgatorio fino alla purificazione dai peccati.
Evento che - secondo lo stesso credo - può essere accelerato con l'offerta di messe di suffragio.
L'offerta per la messa tradizionalmente era in natura, come quella dell'ultima cena, si è poi tramutata in denaro per motivi ... logistici.
La mia precisazione è puramente etimologica.
Circa il santino digitale, perchè no. Ma magari quel devoto è anche un pittore che ha bisogno di un modello per un suo quadro. Perchè non vederla in senso artistico ?