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Foto e didascalia: cosa fa di una foto un mezzo di informazione
Iniziato da
Valerio Brùstia
, lug 30 2010 21:52
3 risposte a questa discussione
#1
Inviato 30 luglio 2010 - 21:52
Suggerisco a tutti di leggere questo interessante articolo di Marco Capovilla.
http://www.fotoinfo....tail.php?ID=871
Parlare di queste cose fa bene a tutti.
Fotografi e non.
Ciao
http://www.fotoinfo....tail.php?ID=871
Parlare di queste cose fa bene a tutti.
Fotografi e non.
Ciao
Valerio Brustia
#2
Inviato 02 agosto 2010 - 09:57
E' una tematica puramente giornalistica, temo di poter dire oltretutto nostrana, che concerne oltre a - in certa misura - limiti culturali - la pochezza di risorse messe in campo oggi.
Come dire che se dovessimo valutare il testo di un articolo dal titolo o dallo strillo senza leggerlo, apriti cielo, ci troveremmo a tagliare con il classico lapis rosso la gran parte delle pagine dei nostri giornali e riviste.
Leggendo il testo si inquadra un p? meglio la questione ma spesso ai lettori resta in mente il titolo, magari letto di sfuggita in metr?.
Perch? cultura ? Perch? le immagini normalmente vengono considerate una guarnitura dell'articolo (se c'?), o peggio (se l'articolo non c'?) come un riempitivo delle pagine, tra una inserzione ed un'altra.
In questo senso i grafici che compongono le pagine, sempre in ritardo, sotto-pagati e mai coinvolti nella formazione dei contenuti (diversamente da quanto avviene sul web, dove spesso il giornalista e il grafico coincidono), non si soffermano certo sul contenuti delle didascalie che sempre valorizzano la foto (per lo meno indicando gli estremi dell'autore e la descrizione della foto) e spesso rendono ancora pi? forza alla foto.
Non vorrei continuare ma certo nella societ? dell'informazione dove immagini ferme e in movimento contano pi? delle parole c'? la tendenza a decontestualizzare l'immagine dall'articolo o dallo scopo per l'immagine ? stata pubblicata, purch? ci sia l'effetto voluto (quando c'?).
Altrettanto importante ? lo scarso controllo da parte di editor e di capiredattori sul risultato finale, incentrato spesso solo sul testo e pi? raramente sulla composizione grafica, per l'appunto, le foto, le didascalie, i titoli e i sottotitoli.
Intendevi portare alla nostra evidenza altro Valerio ?
Come dire che se dovessimo valutare il testo di un articolo dal titolo o dallo strillo senza leggerlo, apriti cielo, ci troveremmo a tagliare con il classico lapis rosso la gran parte delle pagine dei nostri giornali e riviste.
Leggendo il testo si inquadra un p? meglio la questione ma spesso ai lettori resta in mente il titolo, magari letto di sfuggita in metr?.
Perch? cultura ? Perch? le immagini normalmente vengono considerate una guarnitura dell'articolo (se c'?), o peggio (se l'articolo non c'?) come un riempitivo delle pagine, tra una inserzione ed un'altra.
In questo senso i grafici che compongono le pagine, sempre in ritardo, sotto-pagati e mai coinvolti nella formazione dei contenuti (diversamente da quanto avviene sul web, dove spesso il giornalista e il grafico coincidono), non si soffermano certo sul contenuti delle didascalie che sempre valorizzano la foto (per lo meno indicando gli estremi dell'autore e la descrizione della foto) e spesso rendono ancora pi? forza alla foto.
Non vorrei continuare ma certo nella societ? dell'informazione dove immagini ferme e in movimento contano pi? delle parole c'? la tendenza a decontestualizzare l'immagine dall'articolo o dallo scopo per l'immagine ? stata pubblicata, purch? ci sia l'effetto voluto (quando c'?).
Altrettanto importante ? lo scarso controllo da parte di editor e di capiredattori sul risultato finale, incentrato spesso solo sul testo e pi? raramente sulla composizione grafica, per l'appunto, le foto, le didascalie, i titoli e i sottotitoli.
Intendevi portare alla nostra evidenza altro Valerio ?
Adesso, per informazioni più aggiornate sul mondo Nikon, ci trovate solo su Nikonland.it : questo sito è congelato all'agosto 2017
#3
Inviato 02 agosto 2010 - 13:39
Molto interessante![...]
Parlare di queste cose fa bene a tutti.
Fotografi e non.
Così ho imparato a fotografare scoprendo quello che mi piaceva e basandomi su ciò che avevo.
#4
Inviato 02 agosto 2010 - 15:18
.... Intendevi portare alla nostra evidenza altro Valerio ?
No Mauro,
mi interessava ,e mi interessa ancora, che, per chi ha passione per l'immagine, sia ben chiaro che nel nostro paese la fotografia veste i panni della "Cenerentola dei media".
Mi interessa che su questa faccenda non ci siano dubbi. Poich? parliamo e scriviamo di fotografia, pur nei limiti di chiunque (soprattutto dei miei), mi sembra un atto di giustizia tenere sempre ben presente questo contesto.
Fino ad eccessi come quello indicato da Capovilla che superano la soglia della mancanza di buon senso, per entrare, di diritto, nel campo del ridicolo.
Per molti giornalisti alla fine una foto ? poco pi? che un accessorio, illustra ed arrichisce un articolo (magari scritto in un italiano poco fluente se non approssimativo) e alla fine tutto fa brodo.
Ma no che no!
Vorrei proprio vedere quel giornalista se non ha nulla da eccepire nel caso in cui, al ristorante, nella minestra, gli infilano due ossi di pesca!!
Segnalare queste boiaccate, da fotografo a fotografo, secondo me fa bene a tutti. Di orrori di questo tipo, di sonno della ragione o di semplice sciatteria, i nostri blasonati periodici ne sono pieni.
Quindi Onore e merito alle redazioni come quella di D-LaRepubblica. Avanti pure cos?, poi per? non lamentiamoci del calo dei lettori.................
ciao
Valerio Brustia
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