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Festival Internazionale di Fotogiornalismo - Visa Pour l'Image - Virtual Tour

Inviato da Fab Cortesi , 12 settembre 2016 · 2341 visualizzazioni

d750 reportage nikon perpignan photojournalism visa image

Dal 27 agosto al 11 settembre nellala città di Perpignan, nel sud della Francia,  si e' svolta la 28ª edizione del festival di fotogiornalismo Visa Pour L'image, uno dei festival internazionali di fotogiornalismo più prestigiosi e interessanti.
Come tutti gli anni ho partecipato come osservatore di questo evento, che credo non abbia pari a livello mondiale e chiaramente la tematica piu rappresentata e' stata quella dei profughi e dei migranti che arrivano nelle coste europee in cerca di un alivio e pace che nelle loro terre ha smesso di esistere da ormai anni....se non decadi. Era dal tempo della guerra dei Balcani che non si vedevano immagini, a volte cariche di un immaginabile impatto psico/visuale, di questo livello e forza narrativa.
Il programma e' comunque stato ricchissimo e variegato spaziando appunto dai profughi "europei" al problema sud americano del Zika, dalla guerra colombiana al problema dell'aids in africa, dalla tratta degli animali al post nucleare di Chernobyl.
Vi era anche una sezione dedicata interamente ai reportage del World Press Photo che quest'anno, dopo la polemica  e deliberata esclusione delle foto "photoshopate" dell'anno anteriore e' tornato a esibirsi nelle sale del Couvent des Minimes, ma questa volta un po in sordina, senza quella pubblicita' mediatica che gli anni passati offrivano a tale sezione.
 
Insomma un evento immancabile per chi adora e si nutre cultura fotogiornalistica e di reportage.
 
L'unico Italiano presente nella mostra e' stato Valerio Bispuri con un progetto a lungo termine sull’uso del PACO, una droga a basso costo simile al Crack e quindi elaborata chimicamente con i residui della cocaina pero dagli effetti nefasti, che si e' diffusa tra gli adolescenti poveri dell’America Latina e che normalmente la aggiungono in un devastante mix fanno a etere, cloroformio, colle, resine sinteche e anche veleno per topi. Insomma una droga che come possiamo immaginare ha effetti irreparabili sul sistema nervoso di questi adolescenti.
 
Che parlino le immagini per capire di che tipo di festival si tratta.
 
Il castello di Perpignan e il fiume ove vengo esposti le foto copertine/icone del festival.
Immagine Allegata
 
Immagine Allegata
 
Parte di un interessante pogetto realizzato in Siria dove nello scorso anno 2015 una bomba degli alleati americani, casualmente centro uno degli ospedali di Medici Senza Frontiere causando decine di morti.
Voglio ricordare, e non e' polemica, che si giustifico l'attacco come: "un semplice errore di target..... un collaterale danno della guerra".
Immagine Allegata
 
Immagine Allegata
 
 
Questo reportage di Marc Riboud (recentemente scomparso) racconta la Cuba del 60 di Fidel Castro durante l'assassinato di JFK.
Immagine Allegata
 
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Campo profughi isola di Lesbo Grecia.
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Lo sbarco dei Profughi e il loro speranzoso cammino verso qualche cosa che non cercavano nel proprio paese....la morte.
 
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Alcune immagini del reportage sulla droga PACO dell'italiano Valerio Bispuri 
Immagine Allegata
 
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Immagini tratte dalla sezione dedicata al World Press Photo (WPP)
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Sempre dal WPP la guerra di Siria
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Reportage Brasile sul Zika
Immagine Allegata
 
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Ribadisco, Immancabile.
La mia fortuna e' quella di abitare a Barcellona, a meno di 2 ore e mezzo di distanza ma come ripeto da ormai molti anni anche qui su Nikonland e' uno dei pochi eventi internazionali che merita una visita. 
 
Spero sia gradita la visita virtuale del festival, per tutti quelli interessati al tema e che non hanno potuto partecipare.
Ricordo comunque e appuntatevelo nelle vostre agende, perche a fine agosto inizio settembre 2017 ci sara la 29ª edizione del Visa Pour l'Image.
 
PS: Tutte le foto sono state realizzate con il mio kit da viaggio leggero: Nikon D750 e Nikon AF-s 17-35 f2.8






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Fab Cortesi
set 14 2016 08:31

Per la cronaca, parallelemanete al Festival International du Photojournalisme che e' riservato ai fotogiornalisti professionali che lavorano per le varie testate internazionali, c'e' anche il festival per il fotogiornalismo amatoriale che e' anche esso ricchissimo di ottime immagini di reportage, e che prende il nome di Festival OFF Perpignan.
 
Qui i link:
https://www.facebook.com/Festival.Off/
http://www.perpignan...e/festival-2016
 
Sinceramente, per la qualita dei due festival non saprei decidere quale dei due festival abbia le foto migliori. 
 
Rinnovo l'invito a farci un pensiero nel visitarlo e perché no magari nel partecipare con le proprie foto. Perche su Nikonland c'e' molta qualita' e molti di voi potrebbero tranquillamente partecipare.
 
Aspetto di incontrarvi l'anno che viene per visitare insieme il Festival (cosi mi parlerete delle vostre foto che andremo insieme a vedere).

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Valerio Brųstia
set 15 2016 14:45

Grazie Fab per avermi fatto visitare in pillole il festival pur restandomene al Pezzo in ufficio ( :(

 

Però ti confesso un mio sempre più radicato sconcerto, mi spiego:

ma queste foto superlative, queste raccolte che son costate energia soldi tempo fatica e dolore DOVE VENGONO UTILIZZATE??? 

Qual'è il fine ultimo di sbattersi a raccogliere così tanto e facendolo così bene, i festival come Visa pour l'image????

 

Voglio dire,

ma dove sono i giornali che usano questi immagini, hai visto a cosa è ridotto il settimanale L'Espresso, formato Settimana Enigmistica e carta leggera. 

Sono un po' stanco Fab, stufo di vedere splendidamente fotografata la realtà bieca dell'uomo, senza che si muova foglia anzi, i giornali chiudono e il telegiornale parla d'altro xche tanto siam tutti su FB a guardare il posteriore della collega o lo scollo dell'amica di Antonio sulla spiaggia di Ladispoli.

 

Faccio i conti, son 25 anni che vedo immagini forti, ottimamente realizzate, sempre meglio, sempre di maggior impatto, ma non è cambiato nulla. Le immagini dalla Striscia son sempre quelle, sovrapponibili da un quarto di secolo. Non è che ci siamo abituati e queste immagini maiuscole al più svuotano un po' le coscienze di chi le guarda dal suo bel PC comodamente alloggiato in sala ma nulla più? Dove sono i dibattiti che dovrebbero nascere spontanei dopo aver guardato le miserie documentate nei pregevoli lavori  di tanti ottimi fotografi?

E allora peggoi mi sento e mi vien da pensare male: non è che alla fine queste immagini sono utili solo a loro stesse, ad autogiustificarsi d'esistere? 

La fotografia è uno strumento potente, non è un antibiotico ma può comunque aiutare ad intraprendere una cura e comunque Conoscere serve per decidere per un cambiamento. Oggi mi sembra che non sia più così; vedo una la fotografia che si parla addosso, che ha spazi  "suoi"  "dedicati" dove si autocelebra spillando dalla realtà quanto le serve per autosostenersi avendo perduto smarrito (o forse sprecato) il suo senso primigenio.

 

Non so, non se sono solo sentire questo "fastidio" ma non mi passa ...

 

ciao e grazie ancora

Mah, forse delle belle fotografie stampate su della bella carta ed esposte in una bella sala non si propongono questo scopo...

 

Mentre qualche volta delle immagini sparate in tv e sui social scuotono le coscienze e determinano un esito.

 

Temo - ma ne sono quasi sicuro - che il bombardamento di immagini (foto, video, e quant'altro) a cui siamo sottoposti quotidianamente ci abbia resi quasi insensibili anche alle testimonianze più brutte e meno immaginabili.

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Valerio Brųstia
set 15 2016 15:20

Mah, forse delle belle fotografie stampate su della bella carta ed esposte in una bella sala non si propongono questo scopo...

 

 

Eh Marco, ma in quelle foto non ci sono rami di corallo o alberi verdi. Come mai le vediamo solo al festival di Visa.

 

Quando vado al BBC Wildlife di solito (e son vent'anni) i servizi foto cronaca li "rivedo" avendone letto su giornali. Il BBC wildlife le premia, ma il loro lavoro è stato svolto altrove, sui media. Sarò distratto, sarò poco attento, ma ste foto premiate del Visa le vedo solo qui e mai in altra sede, quella che dovrebbe essere la loro sede, i media

 

Non so se oggi siano i social ad aver sostituito il ruolo del rotocalco d'approfondimento. A pelle direi di no, il che mi fa pensare che mediamente siamo solo più superficiali.

...

 

Non so se oggi siano i social ad aver sostituito il ruolo del rotocalco d'approfondimento. A pelle direi di no, il che mi fa pensare che mediamente siamo solo più superficiali.

 

Su quest'ultimo assunto sono perfettamente d'accordo. ;)

 

Mentre sui rotocalchi di approfondimento, temo proprio che i social li abbiano quasi sostituiti, perlomeno a giudicare dal prezzo sempre più scontato a cui vengono venduti - segno di un calo delle vendite rispetto a qualche anno fa - e ai tempi tecnici di uscita che, in un mondo che corre veloce sul web, vanno in edicola già "vecchi" pur contenendo riflessioni e sviscerando argomenti che andrebbero meditati con calma.

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Fab Cortesi
set 16 2016 09:01

Grazie Fab per avermi fatto visitare in pillole il festival pur restandomene al Pezzo in ufficio ( :(

 

Però ti confesso un mio sempre più radicato sconcerto, mi spiego:

ma queste foto superlative, queste raccolte che son costate energia soldi tempo fatica e dolore DOVE VENGONO UTILIZZATE??? 

Qual'è il fine ultimo di sbattersi a raccogliere così tanto e facendolo così bene, i festival come Visa pour l'image????

 

Voglio dire,

ma dove sono i giornali che usano questi immagini, hai visto a cosa è ridotto il settimanale L'Espresso, formato Settimana Enigmistica e carta leggera. 

Sono un po' stanco Fab, stufo di vedere splendidamente fotografata la realtà bieca dell'uomo, senza che si muova foglia anzi, i giornali chiudono e il telegiornale parla d'altro xche tanto siam tutti su FB a guardare il posteriore della collega o lo scollo dell'amica di Antonio sulla spiaggia di Ladispoli.

 

Faccio i conti, son 25 anni che vedo immagini forti, ottimamente realizzate, sempre meglio, sempre di maggior impatto, ma non è cambiato nulla. Le immagini dalla Striscia son sempre quelle, sovrapponibili da un quarto di secolo. Non è che ci siamo abituati e queste immagini maiuscole al più svuotano un po' le coscienze di chi le guarda dal suo bel PC comodamente alloggiato in sala ma nulla più? Dove sono i dibattiti che dovrebbero nascere spontanei dopo aver guardato le miserie documentate nei pregevoli lavori  di tanti ottimi fotografi?

E allora peggoi mi sento e mi vien da pensare male: non è che alla fine queste immagini sono utili solo a loro stesse, ad autogiustificarsi d'esistere? 

La fotografia è uno strumento potente, non è un antibiotico ma può comunque aiutare ad intraprendere una cura e comunque Conoscere serve per decidere per un cambiamento. Oggi mi sembra che non sia più così; vedo una la fotografia che si parla addosso, che ha spazi  "suoi"  "dedicati" dove si autocelebra spillando dalla realtà quanto le serve per autosostenersi avendo perduto smarrito (o forse sprecato) il suo senso primigenio.

 

Non so, non se sono solo sentire questo "fastidio" ma non mi passa ...

 

ciao e grazie ancora

Ottima riflessione Valerio, 

Pero io mi centrerei piu' nella (mala) informazione che offrono i giornali Italiani, che di certo non brilla per eterogeneità,  perche se si leggono i vari periodici e quotidiani internazionali questa informazione e immagini si trovano.

Che poi "noi", nel senso piu' generico di noi umani, vogliamo solo una informazione spicciola e poco riflessiva, e' un altro conto. La cultura oggi va ricercata e con un lanternino. Pero fortunatamente ancora vi e' e questi Festival  ne sono la prova. Perche le immagini e i reportage vengono e devono venire da professionali dell'informazione e da chi si occupa di divulgarla.

 

Io non credo che queste immagini siano utili a se stesse, ma per informarci e farci riflettere che nel mondo ci sono cose molto piu' importanti del gossip interno e della politica nazionale e non che in tutti i paesi non accada questo, anzi.

 

Ripeto, che l'informazione c'e' e ce ne e' molta nel mondo e che come dicevo noi non la vogliamo certa tipo di informazione perche ci stanno abituando a vivere in modo piu' superficiale e a fomentare una (falsa) critica qualunquistica. Ma la colpa non ne ne dei media ne dei governi la colpa e' nostra, di chi non vuole pensare e di chi la cultura la vede come un valore minimo, perche questa cultura costa e non solo in termini economici ma anche di tempo e risorse intellettuali.

 

Personalmente cerco di invertire tutto quello che ho per cercare questo tipo di "cultura", non dico sia facile o semplice....ma almeno mi sfozo di generare una mia critica e autocritica, sbagliata o giusta che sia, ma almeno mi sforzo perche salga dal mio intimo e no che mi venga forzatamente imposta.

 

Molta gente non e' o sara' concorde con il mio pensiero pero per lo meno cerco di generarmi emozioni, sensazioni e riflessioni.

 

E il Visa come altre mostre mi aiutano a crescere quotidianamente nel mio corto ciclo vitale. 

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Fab Cortesi
set 16 2016 09:24

Come ben sai/sapete inverto molto delle mie risorse economiche, fisiche e di tempo in attivita come, viaggiare, leggere e informarmi....tant'e' che per l'ennesima volta mi sono re inscrito all'Universita' di Barcellona proprio per fare un post grado di "Fotoperiodimo" , la stessa universita che ha formato l'ex vincitore del World Press Photo come Samuel Aranda o Gianluca Battisti.

Con questo non dico che potro divenire uno di loro, pero come dicevo cerco di aggiornarmi quotidianamente in questo mondo dell'informazione che cambia.

 

Per il fatto dei Social, credo sia una parte fondamentale dell'evoluzione del mondo che ci circonda e coinvolge da milioni di anni. Siamo noi che generiamo i social e siamo noi che facciamo e cerchiamo informazione, qindi spetta a noi selezionarne la qualita (se ne c'e') e potenziarla. 

Galileo fu aspramente criticato, Giordano Bruno pubblicamente "bruciato", Caravaggio incarcerato, Einstein criticato, Darwin non creduto,  Martin Luther King assassinato, .....ma non per questo abbiamo smesso di investigare, fare critica e sopportare la cultura e la diversita'.

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Valerio Brųstia
set 16 2016 10:14

Si Fab

confesso che le mie letture da anni son solo in lingua inglese, che è triste ma van così le cose. E' un problema tutto italiano, siam provinciali nell'anima  . mah

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Fab Cortesi
set 16 2016 11:05

Si Fab

confesso che le mie letture da anni son solo in lingua inglese, che è triste ma van così le cose. E' un problema tutto italiano, siam provinciali nell'anima  . mah

 

Gia'!

 

Sebben siamo un po provinciali, ossia che tutto quello che passa in casa nostra sia il riflesso e l verita' assoluta di quello che passa nel mondo, anche qui in Spagna non e' poi cosi' differente. Pero sapendo che in parte qui son provinciali di suo, si cerca di vedere un po fuori...forse dovuto anche dal legame (della lingua?) con il mondo sud americano.

 

La cultura va cercata ovunque anche nei piccoli dettagli e non solo nel macro o "main stream" o quello che ci circonda piu' prossimamente, pero questo richiede impegno e tempo.....e ogni giorno di piu' siamo appunto piu' pigri.

Vige molto il pensiero "ho gia' tanti problemi io guarda te se mi devo far carico di quello degli altri col poco tempo che ho".

 

Il discorso di avere una sola vita ha due risvolti un po come il bicchiere a meta, c'e' chi lo vede mezzo pieno e chi mezzo vuoto.... e' solo una (nostra individuale) percezione.

Il problema è che da noi la cultura in generale viene vista come una cosa noiosa e destinata a pochi eletti, e molti canali televisivi fanno passare questo concetto proponendo programmi stupidi "perché la gente vuole distrarsi così". E per molti la tv è l'unica fonte di informazione culturale.

Ma il problema è che da noi si investe poco sulla cultura, che viene considerata inutile ed improduttiva. E finché ci saranno ministri della repubblica che affermano che "con la cultura non ci si campa" (nel Paese che detiene il più alto numero di beni culturali rispetto a tutti gli altri paesi del mondo) temo che ci aspetti un futuro tutt'altro che roseo sotto questo aspetto...

grazie fab, apprezzato lo sforzo di voler far entrare anche nella nostra zucca, questa manifestazione..  ma se potessi andarci sarebbe molto bello e, grazie a te un pochino sono riuscito a vederla..

Grazie, molto interessante.

E interessante anche il dibattito.

Paolo

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Fab Cortesi
set 18 2016 11:21
Si, credo il dibattito sia la parte più importante/interessante del festival.

Per la cronaca durante il festival c'è un incontro con i vari fotografi proprio per analizzare e dibattere i vari temi.
Credo sia una parte importante perché tutto quello scritto sopra viene ampliamente discusso durante il festival e i vari fotografi e media danno la loro versione e il loro punto di vista dei vari argomenti esposti.

Insomma, non è solo un evento culturale fotografico ma anche sociale e di attualità, ponendo "a fuoco" le tematiche.
Come detto è un festival importante, valido e a 360 gradi, un festival da non perdere.
Grazie Fab, è una di quelle mete che da anni dico di voler visitare ma poi finisco sempre per rimandare :( Mi ha fatto moltissimo piacere leggere il racconto e gustarmi una visita virtuale con le tue foto! E anche dal dibattito con Valerio sono emerse considerazioni interessanti e che personalmente condivido, grazie a entrambi!
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Fab Cortesi
set 21 2016 12:19

Grazie a te Massimo.

 

Tornando al tema delle foto e dei reportage mostrati en el VISA, volevo ribadire che non sono solo foto singole quelle che si vedono nell'esposizione, ma sono veri e propri reportage che narrano una storia.

Quindi sono approfondimenti dei temi trattati.

 

Dico questo perche non e' come in un giornale che si vede solo la foto "impattante" che a volte e' fine a se stessa, se non che ci sono reportage di svariate foto che narrano una storia molto piu' in profondita', dando all'osservatore tutti i dettagli. 

Per esempio nel prestigioso World Press Photo si ha un limite di 8 fotografie che a volte non "rendono" totalmente l'idea di tutto il lavoro che c'e' dietro alla foto vincitrice.

Metto un esempio Nancy Borowick premiata per Long-Term Projects, second prize stories, l'anno anteriore nel Visa Pour L'Image 2015 c'era il reportage completo composto da molte pi'u foto che chiaramente per la norma dell'edizione del WPP, non sono state incluse.

 

Insomma il Visa vale la pena proprio perche e' un evento completo, fatto di immagini, approfondimenti, testo e dibattiti...cosa che non ho visto, per lo meno a livello qualitativo, in nessun altro festival del settore.

 

Per questo vale la pena andarci....e io non me lo perdo!

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Leonardo Visentėn
set 24 2016 07:29
Grazie Fab, come vorrei vedere di più materiale come questo, inteso come caratura culturale, e non solo qui su Nikonland. Purtroppo sono anni che sostengo la malata concezione del panorama informativo italiano, che si espande anche in ambito commerciale, volto a distrarre l'attenzione delle masse dai problemi, per fornire loro aifon, social, show televisivi di nullo contenuto di valore, dove conta solo l'impatto del momento, da cavalcare per 7-15 giorni e poi nessuno ne parli più (vedasi la questione dei sassi dal cavalcavia una decina di anni fa, le immondizie a Napoli, ebola di recente), per poi tramortire l'osservatore e il lettore con veline e velone col criceto più bello che c'è, o notizie imperdibili di vigili del fuoco impegnati (chi paga?) a recuperare un gattino che non riesce a scendere dall'albero (a che serve, un gatto cosi?), o presunte lezioni per recuperare la forma in vista dell'estate (ma copiate dal nostro Fab, che sa mantenersi in forma come pochi, ma per tutto l'anno e non solo a primavera).
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Fab Cortesi
set 24 2016 13:11

Grazie Fab, come vorrei vedere di più materiale come questo, inteso come caratura culturale, e non solo qui su Nikonland. Purtroppo sono anni che sostengo la malata concezione del panorama informativo italiano, che si espande anche in ambito commerciale, volto a distrarre l'attenzione delle masse dai problemi, per fornire loro aifon, social, show televisivi di nullo contenuto di valore, dove conta solo l'impatto del momento, da cavalcare per 7-15 giorni e poi nessuno ne parli più (vedasi la questione dei sassi dal cavalcavia una decina di anni fa, le immondizie a Napoli, ebola di recente), per poi tramortire l'osservatore e il lettore con veline e velone col criceto più bello che c'è, o notizie imperdibili di vigili del fuoco impegnati (chi paga?) a recuperare un gattino che non riesce a scendere dall'albero (a che serve, un gatto cosi?), o presunte lezioni per recuperare la forma in vista dell'estate (ma copiate dal nostro Fab, che sa mantenersi in forma come pochi, ma per tutto l'anno e non solo a primavera).

 

Sono d'accordissimo Leonardo, la cultura va ricercata e ogni giorno di piu con il lanternino.

 

Ma posso assicurarti che ce ne suficiente per soddisfare le nostre esigenze, durante tutto l'anno, l'importante e no fermarsi e continuare in questa minuziosa ricerca.... e non solo nella nostra "confort zone". 

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